E la Sicilia si scoprì pure leghista |Come è cambiato il centrodestra - Live Sicilia

E la Sicilia si scoprì pure leghista |Come è cambiato il centrodestra

Non decolla la Meloni malgrado il patto con Musumeci. Centristi al palo. Maretta in Forza Italia.

Politiche 2018
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PALERMO – Doveva diventare bellissima grazie all’apporto del movimento di Nello Musumeci. Magari lo diventerà la prossima volta. La destra di Giorgia Meloni non ha spiccato il volo in Siclia. Anzi, i Fratelli d’Italia, che schieravano anche i candidati di Diventerà Bellissima, sono stati clamorosamente battuti nell’Isola dalla Lega di Matteo Salvini. La lista di Giorgia Meloni, infatti, si è fermata in Sicilia intorno al 3 e mezzo. Mentre la Lega ha superato quota 5 per cento. Nel collegio nisseno, il Carroccio ha addirittura superato il 7 per cento. Risultati impensabili solo un paio di anni fa. Il tutto mentre in Forza Italia scoppia più di un mal di pancia.

Gli assetti del centrodestra siciliano, insomma, sono mutati in questa elezione. Se alle Regionali la marcia in più la diedero le liste centriste, che messe insieme superarono il 14 per cento, stavolta da quelle parti è andata assai male. La lista Noi con l’Italia-Udc è rimasta ben sotto il 3 per cento nazionale e anche in Sicilia ha ottenuto risultati modesti. Il combinato disposto tra questo risultato e il cappotto dei grillini dei collegi si traduce nell’esclusione di tutti i centristi siciliani dal Parlamento nazionale, a partire da un veterano come Saverio Romano.

Forza Italia in Sicilia ha ottenuto il miglior risultato rispetto a tutte le altre regioni. Gianfranco Miccichè lo ha puntualmente sottolineato. Ma certo, la batosta nei collegi pesa e porta all’esclusione di molti big azzurri. “La Sicilia a guida Miccichè/Musumeci rovina la festa al centrodestra e al presidente Silvio Berlusconi”, ha commentato criticamente Antonio D’Alì, l’ex senatore trapanese da tempo in rotta con il presidente dell’Ars, invocando una nuova guida per il partito.

Ma alla voce critica di D’Alì, in serata se ne aggiungono altre. “Nella nostra regione Forza Italia è stata salvata dal simbolo e dal nome Berlusconi non certo dalle scelte che sono state fatte dai dirigenti del partito siciliano che hanno prodotto un sonoro 0 alla voce seggi vinti agli uninominali. Scelte che non sono state capaci nemmeno di coinvolgere chi in Forza Italia è stato attivo sul territorio già nelle regionali o ha militato da anni e che attendeva uno svecchiamento”. Comincia così l’analisi del voto della deputata forzista Rossana Cannata con i colleghi Tommaso Calderone , Marianna Caronia e Riccardo Gallo“Il commissario regionale di forza Italia Gianfranco Miccichè parla di risultato straordinario perché il partito ha raggiunto il 21%. Beh, se si vuole nascondere la testa in mezzo alla sabbia come gli struzzi e continuare a perdere consensi, facciano pure. Noi a questo gioco al massacro del centro destra siciliano non ci stiamo. La gente ci sta mandando dei segnali chiari. Vuole un rinnovamento. E noi che facciamo? Gridiamo alla vittoria di fronte ad una sonora sconfitta”.

In generale, non si può dire che la luna di miele tra siciliani e governo Musumeci abbia giovato al centrodestra. Commenta il forzista Renato Schifani: “Mi auguro che il presidente Musumeci che ha dovuto affrontare tante emergenze trovi la possibilità anche di lanciare ai siciliani quello che è il suo progetto di rilancio per la Sicilia”.


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