Akragas in cerca di cinismo | Il primato è raggiungibile - Live Sicilia

Akragas in cerca di cinismo | Il primato è raggiungibile

Il pareggio interno contro il Roccella rappresenta un'occasione sprecata per accorciare sul Torrecuso capolista, ma anche l'ennesimo episodio di una storia già vista: i biancazzurri non sfruttano al meglio le occasioni da gol.

calcio - serie d
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AGRIGENTO – In un campionato equilibrato come quello del girone I di Serie D c’è una squadra che in casa soffre di crisi di identità: è l’Akragas del nuovo tecnico Vincenzo Feola che, se in trasferta raccoglie successi, in casa non riesce a vincere contro avversari sulla carta modesti. L’ultimo risultato casalingo, il pareggio contro il Roccella, ha lasciato l’amaro in bocca a tifosi e società, ancor più dopo la notizia della sconfitta del Torrecuso sconfitto sul campo della Leonfortese sotto i colpi di Caputa e Noto. La squadra di Agrigento ha guadagnato un punto sulla capolista ma rimane a quattro lunghezze dalla squadra calabrese a causa dei punti persi tra le mura amiche. L’ultimo pareggio con il Roccella ha mostrato un copione visto già molte volte quest’anno con l’Akragas che crea numerose palle gol non riuscendo però a concretizzare, merito spesso dei portieri delle squadre avversarie che all’Esseneto danno il massimo. Domenica, anche con il modulo ultra offensivo di Feola che mette addirittura quattro attaccanti, si è vista la stessa storia con Arena e Meloni che, pur creando tantissime occasioni, non riescono a centrare lo specchio della porta.

Questi pareggi casalinghi sono la normale conseguenza dei piani squadre che vengono in casa dell’Akragas per portare via un punto, chiudendosi e agendo solo di ripartenza. Il pallino del gioco è dei biancazzurri che cercano in tutti i modi di scardinare le difese ospiti. Ma quando il gol non arriva, i biancazzurri non riescono a mantenere la calma imponendo il loro gioco e perdono quella calma che una squadra, in teoria superiore, dovrebbe avere per trovare la via della rete dopo una partita dominata. Questo non è però accaduto contro la Battipagliese e non è avvenuto neanche domenica contro il Roccella. In queste circostanze succede invece che i biancazzurri, non trovando il gol, perdono calma e lucidità, innervosendosi, come dimostrano le numerose espulsioni nelle ultime partite interne, quasi una a partita. Feola, arrivato da due settimane, dovrà su questo aspetto, gente come Baiocco, Savonarola, Vindigni, non può lasciare l’Akragas in 10. Allenatore e presidente a fine partita parlano di bicchiere mezzo pieno, vedendo i risultati degli altri campi. Da salvare c’è la reazione dopo il gol, una costante in questo campionato, e la grinta vista in campo. Il tecnico campano dovrà rendere più sicuri i giocatori, invogliandoli a confidare sulle proprie capacità. Il campionato è ancora aperto e c’è molto equilibrio: per l’Akragas niente è perduto. Tranquillità e lavoro.


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