Aligrup, c'è l'accordo | In attesa dell'acquirente - Live Sicilia

Aligrup, c’è l’accordo | In attesa dell’acquirente

I 1256 lavoratori di quella che fu la più grossa realtà commerciale al dettaglio del Mezzogiorno, in cassa integrazione da qui ad un anno. Altri 142 riassorbiti dal gruppo Arena che ha prelevato quattro market nel territorio etneo. Ed intanto, si attende una risposta dall'azienda del nord-Italia che si dice pronta ad investire su Aligrup. TUTTI GLI SVILUPPI.

Vertenza senza fine
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CATANIA. Nel limbo dell’incertezza da qui ad un anno. Per i 1256 lavoratori Aligrup l’accordo di cassa integrazione (leggi il verbale) firmato a tarda sera all’Ufficio provinciale del lavoro di Catania è, certo, un richiamo alla speranza ma anche, purtroppo, il protrarsi di una vertenza che resta irrisolta. A meno che quella lettera fatta recapitare lo scorso sabato dal commercialista di un grosso gruppo imprenditoriale del nord-Italia, che vorrebbe prelevare tutto il pacchetto dei market targati Aligrup, diventi sul serio un fatto concreto. Vedremo. Intanto, per altri 142 lavoratori non scatterà alcuna cassa integrazione. Continueranno a lavorare in forza ai quattro punti vendita che, in attesa del pronunciamento del Tribunale atteso per giovedì 6 dicembre, sono stati acquistati dal Gruppo ennese “Arena”. I centri vendita prelevati sono quelli di via Carnazza a Tremestieri (36 dipendenti), di via Balatelle a Sant’Agata li Battiati ( 54 dipendenti), di viale della Regione a San Giovanni la Punta ( 39 dipendenti) e di viale della Libertà a Giarre (13 dipendenti). “Siamo contenti per come, alla fine, si sono messe le cose – spiega il segretario generale di Filcams Sicilia, Monica Genovese – ma non possiamo nascondere che tutto ciò non rappresenta certo la panacea di tutti i mali”. E, secondo i più scettici, resta irrisolto l’altro nodo spinoso: quello legato ad un indotto che già ne sta patendo drammaticamente le conseguenze con centinaia e centinaia di posti di lavoro che rischiano anche qui di saltare. La debacle della più grossa realtà commerciale al dettaglio del Mezzogiorno come Aligrup, ha finito col travolgere ogni cosa alla quale era collegata.

“Questa è stata una vertenza sottovalutata sin dall’inizio – dice a Livesiciliacatania, Tony Fiorenza della Cisl -: questa è una emergenza sociale e lavorativa ancora peggio della Fiat di Termini Imerese. Si è trattato di una eutanasia che ha fatto terra bruciata. L’accordo con Arena? E’ stato il male minore. Alla fine, i diritti dei lavoratori sono stati pagati al ribasso: ma in questo momento doveva essere salvato il salvabile”.

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