Amia, è ancora emergenza|Adesso la parola torna a Cammarata - Live Sicilia

Amia, è ancora emergenza|Adesso la parola torna a Cammarata

le proposte dei commissari
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In attesa dell’incontro di oggi convocato dal Prefetto di Palermo per affrontare l’emergenza-rifiuti in città, i commissari straordinari dell’Amia snocciolano dati e cifre della crisi della società alla presenza dei capigruppo di Sala delle Lapidi in una conferenza straordinaria svoltasi ieri sera presso la sede della Direzione generale, alla quale hanno partecipato i massimi vertici della burocrazia comunale.

Un incontro ufficiale, seguito a quello informale della scorsa settimana, per mettere al corrente gli inquilini di Palazzo delle Aquile dello stato dell’azienda e delle sue prospettive, che sono tutto meno che rosee. L’Amia, dicono i commissari, perde 1,5 milioni di euro al mese e le strade sono due: la revisione del contratto di servizio con un aumento del corrispettivo riconosciuto alla società per l’igiene ambientale o il licenziamento in tronco di 350 dipendenti di Amia Essemme con compiti di spazzamento.

Una misura drastica ma necessaria, secondo i vertici di Amia, che hanno inviato a Roma il piano di risanamento che, appena approvato dal ministero, verrà presentato all’Amministrazione attiva e che comprende la vendita del 49% delle azioni di Amg e degli immobili assegnati dal comune per pagare i creditori. L’incontro, durato quasi tre ore, arriva a due giorni dallo scontro a distanza con il sindaco Diego Cammarata che ha risposto duramente al comunicato dei commissari sostenendo di aspettare ancora risposte certe sulle numerose questioni sollevate.

Polemiche a parte, adesso la palla torna a Cammarata e alla sua giunta. Il consiglio comunale, infatti, ormai può fare ben poco: i 6,2 milioni liberati dall’eventuale aumento del coefficiente della Tarsu verrebbero impiegati dal Ragioniere generale per riequilibrare il bilancio, visto che mancano all’appello cinque milioni da restituire alla Protezione Civile per la seconda proroga Gesip, e anche volendo non potrebbero essere destinati all’Amia. Ma la situazione potrebbe essere anche peggiore: all’appello mancherebbero, inoltre, altri cinque milioni tagliati dalla Regione a causa delle economie decise dal Parlamento nazionale, ma calati nel bilancio di Piazza Pretoria. Il Ragioniere generale ha già fatto sapere che il suo primo obiettivo sarà quello di evitare il dissesto finanziario, non lasciando alcuno spazio di manovra per l’Amia. Una situazione che non dispiace ai consiglieri, contenti di avere le mani legate e di dover lasciare con il cerino in mano Cammarata.

“L’Amministrazione faccia i suoi conti, prepari una proposta al consiglio e noi la valuteremo – dice un consigliere di centrodestra – ma noi al momento non possiamo far nulla, anche perché ci vuole anche l’intervento degli uffici. Adesso dovranno sbrigarsela loro”. L’unica via per aumentare il contratto di servizio è un aumento della Tarsu, visto che anche l’eventuale aumento del coefficiente, di cui si discuterà probabilmente la prossima settimana, non inciderebbe per nulla. I commissari, inoltre, hanno chiesto anche di rivedere il contratto di servizio per mettere nero su bianco servizi nei fatti fino a pochi mesi fa svolti ma non previsti, come la rimozione delle carcasse d’auto o degli animali, che costa un milione di euro, o lo sgombero delle discariche abusive che incide per 700.000 euro.

Un’altra ipotesi è stata avanzata dal Mpa ed è adesso al vaglio della Ragioneria generale: dirottare su Amia circa la metà degli 11 milioni previsti per progetti ambientali, stralciati dall’emendamento tecnico dell’ultimo bilancio e cari al vicesindaco Marianna Caronia. Una soluzione tampone per tentare di placare le proteste dei lavoratori, che hanno già provocato la ricomparsa dei cumuli di immondizia agli angoli delle strade.


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