Amministrative, Berretta: |“Serve gioco di squadra” - Live Sicilia

Amministrative, Berretta: |“Serve gioco di squadra”

Il Sottosegretario alla Giustizia si mette a disposizione del Pd etneo in vista delle amministrative. Presentati i candidati del Pd che nei mesi scorsi avevano animato il gruppo “Io Cambio Catania”. Berretta dà un consiglio a Enzo Bianco: “Parlare di futuro e non della Catania degli anni novanta”.

Il SOTTOSEGRETARIO ALLA GIUSTIZIA
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Gianni Fodale, Giuseppe Berretta, Sonia Fagone, Nicolò Notabartolo

Gianni Fodale, Giuseppe Berretta, Sara Fagone, Niccolò Notarbartolo

CATANIA. L’impegno di Berretta per Catania continua. Fresco di nomina, il Sottosegretario alla Giustizia si mette a disposizione del Pd etneo in vista delle amministrative. “Adesso è il momento del gioco di squadra”, così Berretta risponde alla domanda più gettonata dai cronisti etnei legata alla rivalità con Bianco. L’evento catanese è l’occasione per parlare di amministrative, sì, ma anche di giustizia. “Ci sono tanti problemi generali che poi hanno una ricaduta su Catania”. “C’è un arretrato civile spaventoso, – dice il Sottosegretario- processi troppo lunghi, un sovraffollamento carcerario che rende l’Italia, purtroppo, una nazione poco dignitosa da questo punto di vista”. La lista dei problemi è lunga: “C’è l’esigenza di tutelare l’autonomia e l’indipendenza della magistratura e gli operatori giudiziari che vivono una condizione di difficoltà economica enorme”. “A Catania queste difficoltà sono macroscopiche ed evidenti”. Sia in termini di “strumenti” che di “edifici e organici “, ma sostiene Berretta: “Ci sono tutte le premesse perché si possa realizzare qualcosa di rapido e concreto”.

Poi alcuni esempi. “Faremo, insieme al direttore generale del Dog (Dipartimento Organizzazione Giudiziaria), un incontro con tutti i soggetti che si occupano di giustizia nel nostro territorio e con chi gestisce le strutture carcerarie cercando di individuare alcune soluzioni concrete”. Inoltre: “Serve un luogo, penso a una grande cittadella giudiziaria, dove si possano allocare gli uffici”. “Non si può sguarnire –prosegue Berretta- un territorio come quello catanese di presidi di legalità, uno strumento fondamentale di presenza dello Stato”. Insomma il lavoro da fare è tanto. “Lavorerò – assicura Berretta- come ho sempre fatto, anche da deputato, guardando alle esigenze del territorio dal quale provengo e del quale sono profondamente innamorato con grande attenzione”. E pensando a Catania, si apre inevitabilmente il capitolo “amministrative”.

Berretta e il gruppo “Io Cambio Catania” saranno della partita, certo, ma con qualche puntualizzazione. “Io ho contestato – dice Berretta- il percorso che è stato seguito perché ritenevo fosse più utile per il centro sinistra intraprendere un percorso partecipato”. “Ci sono stati strappi e forzature che non solo non ho apprezzato ma che ho contestato”. “Credo, però, – aggiunge Berretta- che oggi ci sia l’esigenza di fare un lavoro di squadra: non farò come i giocatori che, se messi in panchina o sostituiti, buttano via la maglia”. Berretta dà un consiglio a Bianco. “Mi auguro che ci sia una campagna elettorale, e questo l’ho suggerito espressamente a Enzo Bianco, che guardi al futuro e che parli molto di futuro e molto poco a quella che è stata la Catania anni novanta, un’esperienza di certo positiva ma che si è conclusa da tanto tempo”.

I tempi sono cambiati: “Oggi bisogna parlare con le giovani generazioni, proporre un percorso di prospettiva per Catania”. “In questi mesi abbiamo elaborato numerose proposte, mi auguro che il candidato sindaco Enzo Bianco voglia utilizzarle al meglio”. E le energie di chi si è speso, in questi mesi, nelle attività del comitato “Io Cambio Catania”, del resto, hanno trovato posto nelle liste del Pd al consiglio comunale e nelle municipalità. Il criterio seguito nella scelta dei candidati al consiglio comunale è semplice: “Persone espressione di diversi territori e di storie d’ impegno civico e politico”. Si tratta di Sara Fagone, dirigente sindacale impegnata nel quartiere di Librino, Mario Di Fazio, precario della scuola e dirigente di una società sportiva che lavora alla piscina di Nesima, Niccolò Notarbartolo espressione del gruppo “Catania in Movimento” militante del Pd e commercialista esperto di finanza agevolata, Gianni Fodale ex presidente della settima municipalità e Antonino Vincenti impegnato nel sociale ed ex consigliere dell’ottava municipalità. Manuele Giacalone, invece, sarà il candidato presidente alla quarta municipalità. Una liste, quella del Pd, che Berretta ha definito “molto forte”.

Anche nel merito alla possibilità di esclusione delle liste civiche di Bianco alle municipalità, il Sottosegretario ha detto la sua. “Mi auguro nell’interesse di tutti, non solo dei candidati, che la presenza e l’offerta dal punto di vista elettorale sia un valore”. “Se ci sono dei problemi di ordine tecnico e materiale, – ha aggiunto Berretta- con una attenzione più alla sostanza che alla forma, si potrà trovare una soluzione”. Messi da parte i toni infuocati delle settimane scorse, Il Pd si proietta verso le amministrative di giugno. Quando un cronista chiede al Sottosegretario se voterà Enzo Bianco, lui sorridente risponde: “Sono residente a Battiati”. Ma è solo una battuta.


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