Aps, il servizio passa ad Amap| Firmato l'accordo per 35 comuni - Live Sicilia

Aps, il servizio passa ad Amap| Firmato l’accordo per 35 comuni

La partecipata del comune di Palermo si farà carico dei 202 lavoratori.

PALERMO – Si conclude con un lieto fine la lunga vicenda Aps, o almeno fino al 30 settembre. E’ stato siglato oggi, infatti, il passaggio definitivo del servizio idrico integrato di 35 comuni della Provincia all’Amap, la società partecipata di Palazzo delle Aquile, che per i prossimi 4 mesi e mezzo si farà carico di 202 dipendenti per garantire l’acqua tutti i giorni a quasi mezzo milione di cittadini.

Questa mattina i sindacati hanno firmato l’accordo per il fitto del ramo d’azienda con la curatela, che passa dall’Ato ad Amap, e la società del comune di Palermo ha stretto l’accordo con la curatela: fatto il passaggio in cda, in queste ore si sta formalizzando il tutto da un notaio. Le condizioni sono note: la Regione ha approvato in Finanziaria un contributo a fondo perduto, in più Amap si farà carico dei depuratori ma non avrà responsabilità sul loro stato effettivo. Sono previsti pesanti decurtazioni per i dipendenti, che hanno accettato un taglio del 20% (700mila euro l’anno), e in più vengono dismesse tutte le 15 sedi prima in affitto con Amap che si appoggerà a locali messi a disposizione gratuitamente dai Comuni.

Tutto risolto quindi? Sì, ma solo fino al 30 settembre. Entro quella data infatti andrà scelto il gestore dell’ambito che, secondo accordi, sarà proprio l’Amap: a quel punto, in base a quanti comuni entreranno nel capitale sociale di Amap (che per questo deve cambiare il proprio statuto), si capirà anche quanti lavoratori resteranno in servizio. Salvo clamorose sorprese, non solo tutti i comuni dovrebbero restare in Amap ma altri potrebbero aggiungersene presto. Lo Sblocca Italia prevede infatti i nuovi ambiti territoriali (l’intera provincia di Palermo o addirittura l’unione con quella di Trapani), a cui dovranno aderire tutti i comuni, volenti o nolenti. Ma questa è una partita che si giocherà nei prossimi mesi, mentre nell’immediato l’esigenza sarà di fare ripartire il servizio.

SINDACATI “Si è finalmente avviato il percorso virtuoso di garanzia della continuità del servizio idrico integrato, della salvaguardia occupazionale di tutti i 202 lavoratori e per lo sviluppo dell’azienda Amap, proiettata a divenire il gestore unico di ambito territoriale ottimale – dicono in una nota i segretari provinciali delle organizzazioni sindacali firmatarie, Francesco Lannino per la Filctem Cgil, Giovanni Musso di Femca Cisl, Maurizio Terrani di Uiltec Uil, Margherita Gambino di Ugl Chimici e Raffaele Loddo di Cisal Federenergia – questa soluzione potrà di essere di esempio per tutte le altre situazione di crisi presenti in quasi tutte le province di Sicilia. Adesso la Regione deve rendere immediatamente fruibili le provviste economiche di 8 milioni di euro già approvate in finanziaria regionale da destinare ad Amap per la gestione del servizio idrico intergrato e consentire il pagamento delle retribuzioni arretrate dei lavoratori da ben 7 mesi”.

AMAP “Credo che la Provincia possa ringraziare il sindaco di Palermo per l’impegno profuso in questa iniziativa – dice il presidente di Amap Maria Prestigiacomo – se non fosse stato per lui, non si sarebbe fatto nulla. Adesso chiediamo con forza le somme promesse dalla Regione, che non si sa quando arriveranno: chiediamo di farcele arrivare nel più breve tempo possibile altrimenti non sapremo come gestire il servizio. Il comune di Palermo ha messo tutto il suo impegno, Amap lo ha seguito ma chiediamo l’impegno della Regione. Sinora hanno aderito 35 comuni, le somme ammontano a 5,1 milioni di euro di cui 3,7 per Amap e il resto lo tratterà l’Ato”.

REGIONE “L’affidamento all’Amap del servizio idrico integrato di 35 Comuni della Provincia di Palermo, formalizzato oggi, è un importante risultato sia per i cittadini, che finalmente riceveranno un servizio degno di questo nome, sia per i lavoratori ex Aps cui viene data una prospettiva di stabilità – dice l’assessore regionale all’Energia Vania Contrafatto – il ruolo della Regione in questo processo è stato determinante ed è andato ben oltre le competenze previste: la nomina di un commissario per l’Ato e lo stanziamento in Finanziaria del contributo di start up hanno garantito sicurezza e stabilità, nonostante il comportamento spesso contraddittorio dei soggetti coinvolti, Amap e Comune di Palermo in primis. Il servizio idrico integrato è infatti affidato ai Comuni che però hanno dato prova, più volte, di non riuscire da soli a fronteggiare l’emergenza. Nonostante tutto si conclude positivamente una vicenda lunga e complicata e per questo non possiamo che esprimere piena soddisfazione”.

ORLANDO “L’Amministrazione comunale esprime apprezzamento per la definizione della vertenza Aps, che ha visto protagonisti l’Amap e numerosi sindaci della provincia di Palermo – spiega il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando – e che consentirà la normalizzazione del servizio idrico integrato nei 35 comuni che hanno aderito alle gestione Amap e la salvaguardia dei livelli occupazionali del personale ex Aps. Il contratto di affitto da parte di Amap del ramo di azienda della Aps – aggiunge Orlando – fallita per una dissennata gestione privata, con oltre dieci anni di insopportabili logiche accaparratorie di risorse pubbliche, costituisce la conferma della necessaria gestione interamente pubblica del Servizio Idrico integrato. Tale affitto, come primo fondamentale risultato, è stato reso possibile per la grande collaborazione istituzionale dei sindaci dei Comuni interessati, che hanno superato ostacoli di ogni genere e delle organizzazioni sindacali che hanno favorito questo processo con senso di responsabilità. Adesso inizia una fase tanto delicata quanto importante – conclude il primo cittadino – premessa indispensabile perché si pervenga ad un unico gestore interamente pubblico dell’ambito sovra-comunale e si superino le disastrose condizioni di reti e depuratori prodotte da quella fallimentare gestione privata”.

PROVINCIA “L’Ato apprende con favore la decisione di Amap, giunta al termine di un percorso lungo e travagliato ma che ha portato all’obiettivo finale che si era prefissato l’Ato e che gli era stato affidato dal governatore Crocetta, cioè di superare la fase emergenziale – dice il commissario Manlio Munafò – questo grazie all’impegno di tutti gli attori, in particolare di Ato e dei comuni aderenti, apre nuovi orizzonti nell’offerta di un servizio idrico quanto più adeguato in termini di qualità garantita all’utenza. Da questo punto di vista Amap saprà dimostrare sul campo la propria esperienza nel settore”.

COMUNI INTERESSATI Dei 42 comuni ex Aps (al netto di quelli che hanno ripreso le reti), a non aver ancora firmato sono Cerda, Corleone, Giuliana, Godrano, Misilmeri, Roccapalumba e Alia. Risultano aver firmato Alimena, Aliminusa, Altavilla Milicia, Bagheria, Balestrate, Blufi, Bolognetta, Bompietro, Caccamo, Campofelice di Fitalia, Campofelice di Roccella, Camporeale, Capaci, Carini, Casteldaccia, Cefalà Diana, Cefalù, Chiusa Sclafani, Ficarazzi, Isola delle Femmine, Lascari, Lercara Friddi, Montelepre, Montemaggiore Belsito, Marineo, Partitico, Piana degli Albanesi, San Cipirello, San Giuseppe Jato, Santa Cristina Gela, San Mauro Castelverde, Santa Flavia, Sciara, Torretta e Villabate.

DIPENDENTI L’accordo sindacale consente di derogare sui trattamenti eccedenti i minimi e di intervenire sugli inquadramenti. Inoltre propone una riduzione da full-time a part-time per il personale impiegatizio (circa 70 dipendenti), del 10 per cento per il secondo e terzo livello fino al 40 per cento per il settimo e l’ottavo livello. La riduzione esclude gli operai, che manterranno il full-time ma subiranno l’azzeramento degli scatti di anzianità. L’accordo dovrebbe essere rivisto a fine settembre.

LE REAZIONI
“Questo risultato – dice il sindaco di Piana degli Albanesi Vito Scalia – è il frutto di un impegno durato mesi e che ci ha visti coinvolti come unità di crisi dei sindaci anche durante l’ultimo fine settimana, in un incontro con Amap e in una continua interlocuzione con l’Ato idrico, sia col commissario che col direttore, e con il comune di Palermo. Senza l’impegno di Leoluca Orlando, non ce l’avremmo fatta. Nell’immediato chiediamo che il Dipartimento Acqua e rifiuti trasferisca le risorse all’Ato e che la Regione definisca una nuova legge di riordino. Nel frattempo i comuni si impegnano a definire le procedure per l’ingresso nella compagine azionaria di Amap, a conferma che si va verso la gestione pubblica dell’acqua. La Regione si impegni ora dal punto di vista strategico a reperire i fondi nella prossima programmazione europea per gli investimenti per le reti idriche e i sistemi di depurazione”.

“Questa positiva conclusione – dice il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque – farà rientrerà prestissimo ogni emergenza idrica in città e tutto tornerà alla normalità, gli operatori Amap sono già a lavoro. E’ questo il risultato anche di un lavoro sinergico che ha visto i sindaci impegnati ed attivi in diversi incontri e tavoli tecnici . Ora occorre che la Regione siciliana definisca una nuova legge di riordino e reperisca fondi europei per le reti idriche e soprattutto i sistemi di depurazione”.

 


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