Caso verbali, Ardita parte civile all'udienza preliminare - Live Sicilia

Caso verbali, Ardita parte civile all’udienza preliminare

Nel procedimento per la presunta rivelazione del segreto d'ufficio che riguarda Piercamillo Davigo
I PM MILANESI
di
2 min di lettura

CATANIA – Sebastiano Ardita, componente del Consiglio superiore della magistratura, si è costituito come parte civile nell’udienza preliminare in cui l’ex consigliere del Csm Piercamillo Davigo è imputato con il pm di Milano Paolo Storari, per rivelazione del segreto d’ufficio in merito al caso dei verbali di Piero Amara su una presunta loggia Ungheria. Il caso ha sollevato una bufera tra le fila della magistratura e ha sullo sfondo le vicende che riguardano l’Eni.

L’udienza

Ieri mattina il giudice per le udienze preliminari di Brescia Federica Brugnara, prima di proseguire con l’interrogatorio di Storari, ha rigettato la richiesta di pubblicità dell’udienza avanzata da Piercamillo Davigo. Cosa che, come lui stesso ha spiegato fuori dall’aula citando la Corte europea dei diritti uomo, sarebbe stata “di per sé una garanzia. Poiché in questa vicenda esiste un interesse pubblico – ha aggiunto -, ed io non ho nulla da nascondere, pretendo che l’udienza venga fatta a porte aperte”.

Ieri è stato anche il giorno in cui Storari ancora una volta ha chiarito. Per circa 3 ore si è difeso, rivendicando la correttezza delle sue scelte. Rispondendo alle domande del giudice, dell’accusa e degli avvocati, avrebbe ribadito di aver consegnato quei documenti a Davigo persona autorizzata a riceverli per autotutelarsi in quanto, a suo avviso, non gli sarebbe stato consentito di procedere tempestivamente con le indagini.

A suo dire, e come risulta dai verbali agli atti dell’inchiesta bresciana, l’allora Procuratore Francesco Greco (la sua posizione è stata archiviata per non aver commesso alcuna omissione d’attività d’ufficio) e l’aggiunto Laura Pedio, in quel momento avrebbero cercato di preservare l’attendibilità di Amara, chiamato dal processo Eni-Nigeria da Fabio De Pasquale, altro aggiunto, per rendere dichiarazioni accusatorie nei confronti degli imputati, poi tutti assolti dal Tribunale.

Lunedì prossimo, 7 febbraio, toccherà a Davigo rendere l’esame. Dopo di che, il 17 febbraio, ci saranno le discussioni dei pm Donato Greco e Francesco Milanesi, i quali rinnoveranno la richiesta di mandare a giudizio il pm e l’ex pm passato alla ribalta delle cronache trent’anni fa con Mani Pulite. Si terrà anche l’intervento di Fabio Repici, il legale di Ardita, magistrato che con Davigo ha fondato la corrente Autonomia & Indipendenza, e che ritiene di essere stato danneggiato dalla “massiva infamante divulgazione di quelle informazioni riservate” e messe a verbale da Amara che lo ha indicato, calunniandolo, tra i molti iscritti alla loggia.

“Sono lieto come cittadino dell’archiviazione di Francesco Greco, ma questo non interferisce in modo inevitabile con la posizione del mio assistito”, si è limitato a commentare il legale di Storari, Paolo Della Sala. Mentre il difensore di Davigo, Francesco Borasi, si è limitato ad osservare quanto il giudice “sia stato molto attento” nell’ascoltare Storari.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI