PALERMO – Da 250 a venti containers al giorno in arrivo al porto di Palermo. Un calo di oltre il 90 per cento causato dalla contrazione in entrata dei prodotti provenienti Cina dopo lo scoppio della pandemia di coronavirus. Tiene bene l’export. I prodotti siciliani vengono spediti all’interno di 250 containers, un numero che non ha subito particolari oscillazioni nell’ultimo periodo. Flessione del 4 per cento anche sul numero di camion merci in arrivo con le navi. Negli ultimi quindici giorni sono arrivati 6.613 rimorchi, per la maggior parte senza autista, e ne sono stati imbarcati 6.444. Il maggior numero di mezzi pesanti sono arrivati da Napoli (3.321). Seguono Genova (2.478), Civitavecchia (677) e Cagliari (137). I rimorchi che contengono la merce, in gran parte generi alimentari, vengono giornalmente sbarcati grazie al lavoro di circa 250 portuali in organico nelle tre società che operano al porto: PortItalia, che si occupa del carico e dello scarico di containers e rimorchi; Clp, cooperativa che fornisce la manodopera, e Osp, società multiservizi. “In questo momento così difficile per tutti – dice Giuseppe Todaro, amministratore delle tre società di servizi – i portuali, con tutte le precauzioni stabilite dal governo e con grande senso del dovere, stanno assicurando l’arrivo della merce in città. Lavoriamo a stretto contatto con l’autorità portuale per ciò che riguarda le operazioni di sanificazione delle aree di lavoro e la dotazione di tutti i dispositivi individuali, mascherine, disinfettanti e guanti, per proteggere i lavoratori da possibili contagi”.(ANSA).
I numeri dello scalo marittimo del capoluogo siciliano
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