Che c'entra Cammarata con Di Matteo? - Live Sicilia

Che c’entra Cammarata con Di Matteo?

E' la stampa, bellezza.  Da Ninetta a Tom Cruise passando per strafalcioni e castronerie a firma varia. E' l'universo editoriale siciliano. Che abbiamo cominciato ad indagare da qualche giorno grazie anche al vostro contributo. Segnalateci i vostri orrori e noi li pubblicheremo. Oggi tocca al mensile "I Love Sicilia" e al "solito" Giornale di Sicilia.
I vostri orrori
di
4 min di lettura

Mercoledì 23 marzo

Riflettori puntati sul mensile I Love Sicilia che nel numero ancora in edicola dedica la copertina ai “Principini del Foro”, i 100 avvocati di spicco che tanto ha fatto discutere la categoria con gelosie, ripicche e sfottò. Tanto sono piaciute le “schedine” dedicate ai cento che la redazione, a pagina 50, ha deciso di duplicare l’identità di uno degli avvocati: Fabrizio Biondo, infatti, compare al posto di Pietro Li Pera con la faccia dello stesso Li Pera e il testo dedicato a Biondo. Un casino. Urge rettifica sul prossimo numero che, tra l’altro, festeggerà i cinque anni di vita del mensile edito dalla Novantacento. Errore di persona anche sulla prima pagina del Giornale di Sicilia di oggi. L’errore è abbastanza marchiano per il caporedattore centrale che ha costruito il richiamo dedicato alle possibili (poi smentite) dimissioni del sindaco Diego Cammarata: “Il sindaco lascia? Decide entro venerdì” spiega il titolo di prima. Il cui occhiello, però, sfugge alla logica: “Delitto Di Matteo” vi si legge. Che il sindaco dopo i casi dello skipper e della strada privata fatta ripulire abbia avuto un qualche ruolo anche in questo orrendo fatto di cronaca? Più probabile una dimenticanza del giornalista di via Lincoln. Oppure ci troviamo di fronte ad una nuova strategia di marketing: due notizie in un unico titolo. Può essere un’idea

La Rosa sbagliata, ma chi si stiracchia?

Martedì 22 marzo

Man mano che le pagine si sfogliano emergono altre castronerie firmate “S”. Sul mensile in edicola da sabato scorso, nell’articolo firmato Accursio Sabella e dedicato all’universo dei dirigenti regionali, si è scritto di una Silvana La Rosa agronoma in servizio presso il dipartimento politiche sociali. Che ci fa un’esperta di agraria a capo del terzo settore? Nulla. Infatti la Silvana La Rosa agronoma è dirigente in servizio presso l’assessorato all’Agricoltura mentre quella citata nell’articolo è laureata in giurisprudenza e ha guidato in carriera i più importanti servizi del dipartimento Famiglia e Politiche sociali. Scambio di persona ci fu e galeotto fu il cognome. Scambio di persona che ha colto in in fallo anche il curatore della pagina tv del Giornale di Sicilia. A pagina 38 di oggi infatti nella colonna dei programma dedidata a Rgs fa bella mostra il faccione del vicecaporedattore Piero Cascio, l’uomo del camper del quotidiano di via Lincoln. La didascalia fa sorgere un tremendo dubbio: “Mi stiracchio”. Che significa? Che il buon Cascio usi stiracchiarsi ascoltando le note della radio aziendale? E’ una richiesta esplicita alla direzione vista la gran mole di lavoro che si sobbarca il giornalista? Aspettiamo repliche. Infine una chicca storica che con errori ed orrori non c’entra nulla ma merita di essere segnalata. Il sito del Giornale di Sicilia apre infatti con un editoriale sulla situazione libica  a doppia firma. La coppia che sigla il pezzo è quella formata dal direttore Antonio Ardizzone e dal condirettore Giovanni Pepi. A memoria d’uomo non si ricorda un simile spiegamento di forze per dettare la linea. Sintetizzabile in questa frase, fiore all’occhiello dell’editoriale: “Ma se la Sicilia, in momenti tanto difficili, sa stare con l’Italia in Italia, l’Italia deve stare con la Sicilia, in Sicilia”. Sublime.

Lunedì 21 marzo

Barbareschi, Desderi |e la fantasia del titolista

E’ la stampa, bellezza.  Da Ninetta a Tom Cruise passando per strafalcioni e castronerie a firma varia. E’ l’universo editoriale siciliano. Che da oggi cominceremo ad indagare grazie anche al vostro contributo. Segnalateci i vostri orrori e noi li pubblicheremo. A partire dalle nostre testate. E’ appena uscito il numero di  “S”, corazzata del gruppo editoriale Novantacento e qualche errore di pagina in pagina lo abbiamo già trovato. Come quello di Alessio Falconio che nella sua rubrica “Sparlamento” scrive del sovrintendente del Teatro Massimo citando Claudio Desderi. Peccato che il sovrintendente da più di un lustro sia Antonio Cognata. Passiamo al Giornale di Sicilia, fonte inesauribile di chicche giornaliere. Nell’edizione di venerdì 18 marzo ne abbiamo scovate due. La prima, a firma Nino Sunseri, è in bella mostra sulla prima pagina nell’editoriale sullo sbarco dei migranti a Lampedusa: “La notizia che un gruppo di clandestini ha forzato la casa  di Luca Barbareschi – scrive Sunseri – ha fatto il giro del mondo”. Peccato che Barbareschi abbia casa alle Eolie e che i clandestini abbiano gozzovigliato nella villetta di Claudio Baglioni. A pagina 5 la puntuale ricostruzione delle celebrazioni dei 150 anni dell’unità d’Italia porta la firma di Renato Giglio Cacioppo. Si scrive della diserzione della Lega, del discorso di Napolitano, dei fischi riservati a Berlusconi al Gianicolo e nella piazza antistante la basilica di Santa Maria degli Angeli. Nell’occhio del titolo, però, una manina redazionale ha alleggerito la contestazione: “In piazza Berlusconi applaudito e fischiato”.  Degli applausi nessuna traccia. Sarà uno scoop del titolista. Uno sguardo allo speciale Alè Palermo pubblicato nell’inserto centrale e dedicato alla vigilia di Palermo-Milan. I rosa vengono da cinque sconfitte di fila, è l’ora di reagire titolano nella copertina. Concetto ribadito a pagina 3: Pastore grida: “Vietato sbagliare”.  A pagina 9 il concetto è espresso un po’ piu’ chiaramente: “Milan, stavolta è vietato sbagliare”. Chiaro? A pagina 11 lo è ancora di più: “Al Barbera vietato il pareggio”. Insomma, un inserto vietato. Alla fantasia.

Restiamo allo  sport. La pagina palermitana del Giornale di Sicilia di stamattina racconta della straordinaria vittoria della Boris Cinisi contro i Delfini. Un 3-1 che non lascia spazio alle recriminazioni. Peccato che la squadra si chiami Boys Cinisi e che la partita sia finita 3-3 come riporta correttamente l’edizione palermitana de La Sicilia. E adesso spazio alle vostre segnalazioni. Buona caccia.


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