Trombetta intercettato: |"Ora ti faccio due righe..." - Live Sicilia

Trombetta intercettato: |”Ora ti faccio due righe…”

La Guardia di Finanza segue in diretta le conversazioni tra Trombetta e uno degli imprenditori coinvolti nell'inchiesta.

Bmw in regalo
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CATANIA – Agli imprenditori amici di Adolfo Messina e di Alfio Trombetta erano riservati dei benefit, anche lussuosi. Tra i faldoni dell’inchiesta Cerchio Magico della Guardia di Finanza sono finite diverse intercettazioni che proverebbero questo scambio di doni. Ad esempio Alfio Giuffrida, amministratore della “Ma.Gi. srl” e finito ai domiciliari, avrebbe ceduto una Bmw X3 al consulente e braccio destro dell’ex presidente Messina, Alfio Trombetta.

Inequivocabile per la Guardia di Finanza un’intercettazione, fornita alla stampa, in cui Giuffrida e Trombetta discutono proprio della consegna dell’automobile e soprattutto spiegano il sistema per cercare di “ripulire” lo scambio. Assegni per documentare la tracciabilità in caso di accertamenti. Inconsapevoli, forse, che la Finanza seguiva in diretta l’evolversi dei fatti contestati.

L’INTERCETTAZIONE.

Gli interlocutori parlano della BMW data dal GIUFFRIDA al TROMBETTA

…omissis…

GIUFFRIDA Alfio: E allora man mano che prende i soldi li versa… mi fa il bonifico di mille Euro… cinquecento Euro… e io te li ritorno…

…omissis…

GIUFFRIDA Alfio: Con gli assegni… fatti fare quattro assegni di mille Euro… io non li verso… un domani che vengono…come dici…qua ci sono gli assegni… però al più presto tu a cinquecento Euro a colpo… che li prende… perché te li potrei dare io e poi li lascio li… devono essere… ci vuole la tracciabilità di dove li ha presi… dove lo prende lì lo stipendio… ogni mese lo prende?

…omissis…

TROMBETTA Alfio M.: Va bene… ora ti faccio due righe dove tu mi hai venduto la macchina … un atto privato fra le parti… io che ti saldo a trecento euro al mese…

Ad un certo punto gli indagati avrebbero compreso di essere nel mirino della Guardia di Finanza. Adolfo Messina a dicembre dello scorso anno decide di dimettersi. Una scelta non casuale per gli inquirenti. Inoltre ci sarebbero intercettazioni che rivelerebbero il tentativo di alterare documenti o far sparire carte. E inoltre – hanno spiegato oggi in conferenza stampa i pm titolari dell’inchiesta – sarebbero state scoperte e poi tolte cimici piazzate dagli investigatori in alcune auto.


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