"Camera di Commercio, il consiglio| farebbe bene a dimettersi"

“Camera di Commercio, il consiglio| farebbe bene a dimettersi”

"Si sgombrerebbe così il campo da qualsiasi dubbio circa le vecchie logiche di rappresentanza e di apparentamento che lo legavano a Helg".

mario attinasi (confesercenti)
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PALERMO – “Il consiglio della Camera di Commercio farebbe bene a fare un passo indietro, sgombrando il campo da qualsiasi dubbio circa le vecchie logiche di rappresentanza e di apparentamento che lo legavano a Helg. Insomma, farebbero bene a dimettersi tutti”. Il presidente di Confesercenti Palermo, Mario Attinasi, interviene così nella vicenda dell’arresto dell’ex presidente e del futuro dell’ente di via Amari.

“Penso che la Camera di Commercio abbia sempre agito nel rispetto delle regole, tuttavia ha un ruolo centrale nello sviluppo dell’economia e del territorio e probabilmente in questo senso avrebbe bisogno di nuovi stimoli per affrontare la sfida che ci impone l’attuale crisi. Dovrebbe affrontarla con la consapevolezza che bisogna esserne protagonisti piuttosto che subirla, con politiche di marketing commerciale e territoriale che possano consentire una ripresa economica in tempi ragionevolmente brevi puntando su internazionalizzazione e turismo. Questo si deve accompagnare all’esigenza di fare da garante nei confronti della politica e delle istituzioni per portare avanti le istanze delle imprese, prima fra tutte una richiesta forte per l’abbassamento del peso fiscale, ormai insostenibile. Ma servirebbe anche un segnale importante di sobrietà, penso per esempio ai compensi istituzionali nelle Camere di Commercio e nella politica”.

E sul momento di difficoltà del movimento per la legalità aggiunge: “Confesercenti continua a essere in prima linea e a sostenere le imprese che vogliono ribellarsi alle logiche del racket e del malaffare. E’ importante ribadirlo, specie in un momento del genere: la legalità paga sempre ed è sinonimo di crescita del territorio e di sviluppo dell’economia, grazie a norme per la trasparenza e l’anticorruzione. L’arresto di Helg non può mettere in discussione l’intero sistema, anche se bisogna intervenire con maggiore efficacia sull’utilizzo dei beni confiscati e sulla rappresentanza istituzionale, sindacale e sociale. Se vogliamo sconfiggere la corruzione, servono pene esemplari per corrotti e corruttori che colpiscano i beni e prevedano carcerazioni più lunghe. Altrimenti si fa solo demagogia”.

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