CATANIA – Una storia che, di certo, ha una vittima. Innocente e inconsapevole. È il bimbo di 10 anni, conteso tra i genitori. Il mese scorso uscì da scuola e vagò per strada, da Cibali fino in via Etnea. Fino a quando ha raggiunto una volante della Polizia e gli ha chiesto aiuto, raccontandogli tutto, raccontando che voleva vedere la mamma.
Il “bimbo conteso”
“Mio figlio vive con il padre da qualche tempo. Io lo posso vedere solo pochissimo. Una situazione divenuta insostenibile per mio figlio, tanto che lo scorso 4 dicembre è scappato da scuola, – dice Gabriela Scibilia, madre del bambino -, senza che nessuno se ne accorgesse. Poteva succedere il peggio”.
“Da allora vive con me – prosegue la madre –, ho denunciato anche la scuola, ma il Tribunale ha deciso che deve rientrare a casa del padre, senza che le richieste di mio figlio, o le mie, siano mai state ascoltate”.
La storia
Nonostante un provvedimento di affido condiviso, il bimbo nel mese di luglio dello scorso anno, così come stabilito dal Tribunale, andò a vivere a casa del padre.
In Corte d’Appello a Catania, sezione famiglia, i giudici che lo scorso 19 dicembre, hanno deciso di non accettare l’istanza di audizione del minore avanzata dal legale della madre, l’avvocato Giuseppe Lipera, disponendo, inoltre, di riconsegnare Mario al padre, nonostante la fuga del bambino.
Da qui la decisione di chiedere la ricusazione della sezione della Corte d’Appello sezione della famiglia e della persona del Tribunale di Catania, per riuscire a rivolgersi ad altri giudici, con l’obiettivo di ascoltare la voce di Mario, con l’udienza fissata per questa mattina, 24 gennaio.
Nello scorso dicembre, come detto, la storia calamitò l’attenzione della cronaca.