Catania, hub preso d'assalto: 'Siamo in emergenza' VIDEO - Live Sicilia

Catania, hub preso d’assalto: ‘Siamo in emergenza’ VIDEO

Il dottor Francesco Borzì, responsabile della struttura all'ex Mercato ortofrutticolo, fa il punto su test e vaccini

CATANIA – In via Forcile i giorni di Passione non sono finiti. L’hub per vaccini e il drive-in dei tamponi di Catania città ha fatto registrare, nell’ultima settimana, numeri a tre zeri. E code chilometriche. “Siamo stati presi d’assalto“, ammette Francesco Borzì, responsabile dell’hub per conto della struttura commissariale contro il Covid-19. La pandemia incalza e sferza la Sicilia: i numeri lo raccontano alla perfezione. Secondo l’ultimo bollettino del Dasoe (Dipartimento attività sanitaria e osservatorio epidemiologico) a Catania tra il 27 dicembre e il 2 gennaio ci sono stati 3665 nuovi positivi: 31 persone sono finite in Terapia intensiva, 195 in area medica. Sempre in base ai dati contenuti nel riepilogo regionale, il 47,18 per cento dei cittadini della provincia che dovrebbe fare la terza dose l’ha, in effetti, eseguita.

Il boom dei tamponi rapidi

“Siamo in un momento di emergenza – spiega Borzì – Negli ultimi dieci giorni c’è stato un boom di richieste di tamponi“. E di positivi al nuovo coronavirus. “Tantissimi cittadini sono venuti e vengono il giorno dopo un contatto con un positivo, ma bisogna fare passare almeno tre, quattro giorni e avere avuto un contatto stretto”. Per fortuna, “la gran parte dei cittadini è vaccinata e quindi è asintomatica o con sintomi, comunque, lievi. I non vaccinati, invece, rappresentano un problema”. La prima città siciliana a sperimentare le difficoltà di un sistema sanitario di nuovo in affanno è stata Palermo: la coda di ambulanze con le sirene accese all’ospedale Cervello è diventata presto un caso nazionale. Nel capoluogo etneo il timore che si replichino quelle scene ancora non sembra esserci.

“Abbiamo bisogno, però, di più personale. In questi ultimi giorni abbiamo chiamato professionisti nuovi, stiamo cercando di aprire altri hub per i tamponi, ma ci sono così tante richieste che fare fronte a tutte è difficile. È un’emergenza, quindi serve un po’ di pazienza da parte di tutti”. Anche da parte del personale sanitario, che da giorni è costretto dall’afflusso di persone a fare gli straordinari nell’hub di via Forcile. Gli orari sono affissi all’ingresso della struttura: vaccini dalle 8 alle 20, tamponi dalle 9 alle 19, con una pausa dalle 13.30 alle 14.30. “Ma stiamo facendo il massimo: abbiamo fatto tamponi fino alle 23 o alle 22, l’altro giorno. E ieri sera siamo rimasti qui a fare vaccini fino alle 21″. Da adesso, poi, è possibile uscire dall’isolamento per positività con un test antigenico (il comune tampone rapido) negativo. “Però le cose sono in continua evoluzione – frena Borzì – Le cose, su questo, cambiano continuamente”.

Quasi il 10 per cento fa la prima dose

Per il siero anti-Covid, da una settimana l’hub di via Forcile naviga sulle 1200, 1300 somministrazioni al giorno. Di queste, circa un migliaio sono dosi booster “mentre un centinaio sono le prime dosi”. Anche per il vaccino, la coda è da mettere in conto: “Invitiamo i cittadini a prenotarsi”. Anche perché, data la possibilità di presentarsi all’hub anche senza prenotazione, l’assembramento è dietro l’angolo: “Ci mettiamo più tempo noi che siamo prenotati piuttosto che quelli senza prenotazione“, affermano alcuni cittadini in attesa del proprio turno per entrare. Nel frattempo, anche fuori dai cancelli comincia ad addensarsi una fila di cittadini a piedi. Che viaggiano accanto a quelli in auto. “Ci sono stati momenti in cui le macchine in attesa arrivavano fino all’asse attrezzato – dice una dottoressa tra una registrazione e l’altra – Sono arrivati nuovi colleghi, ma avremo bisogno di altre persone ancora”, conclude.


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