CATANIA – Il Piano regolatore del porto è stato l’oggetto dell’incontro tra Confcommercio Catania e Consiglio Comunale, rappresentato dai capi gruppo consiliari. Per l’associazione dei commercianti etnei erano presenti Dario Pistorio, Francesco Sorbello ed Enrico Galeno, per il Consiglio il Presidente Sebastiano Anastasi, Damien Bonaccorsi del PD, Zarbo Maurizio capogruppo di Prima l’Italia, Graziano Boanccorsi del M5S e capogruppo del misto, Erio Buceti capogruppo FdI e presidente della commissione urbanistica.
I rappresentanti di Confcommercio hanno sintetizzato, nero su bianco, in un documento ufficiale, il loro punto di vista.
Il documento
“Il Consiglio Comunale si troverà ad esprimersi su un piano che segnerà le sorti del territorio vita natural durante. Si è di fronte ad un piano “pesante” ed impegnativo la cui valutazione di merito è fondamentale. Una valutazione che non può risolversi nei pochi giorni a disposizione. Per tale motivo si chiede:
1) di proporre alla autorità portuale almeno ulteriori 60 giorni per una analisi congiunta del piano, entrando nel merito delle previsioni per ogni singola area;
2) in alternativa, qualora non si ottenga una proroga formale, chiediamo che il Consiglio esprima un parere negativo. Chiediamo un parere negativo nella speranza che il voto negativo del Consiglio comunale, ancorché non vincolante, abbia un “peso specifico” tale da determinare l’avvio di un dibattito di merito in capo all’Autorità di Sistema Portuale. Non vediamo altre alternative per tentare di riaprire la discussione”.
“I numeri del Piano”
Prosegue Confcommercio: “La predetta richiesta deriva dai numeri del piano che così possiamo riassumere:
- profilo urbanistico
- aree coperte da 49.004 mq attuali a mq. 294.234 con un ampliamento di mq. 245.230;
- mc da 464.230 attuali a 3.740.503,3 con un ampliamento di mc 3.290.028,3;
- questi numeri potrebbero essere più ampie poiché in alcune aree si può derogare al limite di altezza nella misura del 10% o del 20%, mentre in altra si può derogare senza limite alcuno;
- Questi numeri da soli danno l’idea del peso – impatto urbanistico (ed ambientale): è come se il piano regolatore di un comune prevedesse nuovi 33.000 vani ovvero circa 8.250 nuovi appartamenti da 4 vani ciascuno, con la capacità di ospitare almeno 21.450 abitanti.
- Sebbene non saranno realizzati civili abitazioni ( ma ci chiediamo se è previsto il settore ricettivo sotto la voce turismo?) resta il peso di un piano che rappresenta”.
“Una città nella città”
“Questa prospettiva necessita di un serio approfondimento che va fatto a tavolino, con le planimetrie davanti, area per area, funzione per funzione: NON SI PUO’ FARE entro il 22 marzo p.v.
- profilo commerciale
- la funzione commerciale viene prevista in modo generico in ogni area del porto, senza una specifica destinazione merceologica o di limiti di superfici.
- volendo considerare solo il 10% della superficie coperta destinata al terziario di mercato, si tratterebbe di quasi 30.000 mq di superficie coperta che, per la verità, potrebbe essere molto di più per via della possibilità di uno sviluppo in altezza. Insomma anche con soli 30.000 nuovi mq. potremmo dire che si tratterebbe di un vero e proprio CENTRO COMMERCIALE INTEGRATO all’interno del porto.
- questo numero, stimato per difetto, pone alcune perplessità e domande che vanno chiarite: si tratterebbe di una SOVRAPPOSIZIONE al SISTEMA COMMERCIALE CITTADINO; il nuovo sistema commerciale del porto CONFLIGGEREBBE con quello della città determinando in essa ulteriore sacche di desertificazione?
- anche questa questione assume rilievo ed è meritevole di approfondimento di merito
Profilo mobilità
- l’ampliamento del porto nelle dimensioni proposte determina un maggiore peso in termini viari sia rispetto all’accesso sud che nord.
- in ordine all’accesso sud la soluzione prospettata di un collegamento interrato verso l’asse dei servizi in realtà non è stata ancora esplorata come dovrebbe esserlo, in sinergia tra sistema Portuale e Comune di Catania, vista l’ampia urbanizzazione della zona (pag. 58 della relazione generale). La questione è rimandata a futura valutazione delle parti: crediamo che l’impatto veicolare debba essere attentamente valutato preliminarmente all’approvazione del piano, e la valutazione non può prescindere dalla verifica in ordine alla possibilità tecnica di realizzare un collegamento stradale interrato;
- in ordine all’accesso nord, via Dusmet, l’appesantimento veicolare, derivante dalla nuova darsena turistica (E1) e dalla moltitudine di nuovi posti barca da realizzarsi, non è stato pesato e valutato. Possiamo dire che la zona è già ben gravata dai flussi veicolari e per quelli aggiuntivi non si intravedono soluzioni per mitigarne il peso;
Profilo ambientale
“Il profilo ambientale va valutato in ordine
- alle altezze degli edifici;
- all’ampliamento del molo di levante
- alla realizzazione della nuova darsena nord (zona E1) dove di prevede un molo di 700 mt. ;
- alla realizzazione della nuova darsena sud (zona E2) posta a sud e ai limiti del torrente Acquicella, dove sembra occupare quella che è oggi spiaggia libera; tale darsena inoltre appare sovraesposta alle eventuali avverse condizioni del moto ondoso che possono verificarsi anche nei periodi estivi. La collocazione in detta darsena degli attuali operatori del porto e di chiunque altro, pertanto, apparirebbe inappropriata”.
“Per quanto detto – conclude Confcommercio – qualora non si ottengano tempi congrui per le valutazioni di merito, si CHIEDE a codesto spett.le Consiglio Comunale di esprimere “parere negativo”.