Catania, raffica di furti a Riposto e Fiumefreddo: due arresti VIDEO

Catania, raffica di furti a Riposto e Fiumefreddo: due arresti VIDEO

L'indagine è iniziata a gennaio
CARABINIERI
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RIPOSTO (CATANIA) – Uno dei due, il 38enne Emanuele Sebastiano Grasso, sarebbe tra i responsabili del saccheggio di fregi e bassorilievi dal monumento ai Caduti della prima guerra mondiale di Riposto. L’altro, il 29enne Andrea Spadaro, assieme a lui avrebbe rubato i catalizzatori di otto auto in sosta, segandoli dall’impianto di scarico, a Riposto e Fiumefreddo.

L’ordinanza

Per questo i carabinieri della stazione di Riposto hanno arrestato entrambi. Spadaro è stato posto in carcere, Grasso ai domiciliari. Entrambi comunque si trovano già detenuti a Piazza Lanza per altro. Qui è stata notificata loro l’ordinanza. L’accusa comune a entrambi è furto aggravato in concorso. L’arresto è stato eseguito su ordinanza emessa dal Gip di Catania, su richiesta della Procura catanese.

I furti

I fatti risalgono ai primi mesi dell’anno. Tra il 25 gennaio e il 13 aprile i due avrebbero effettuato i furti dalle auto in sosta. Peraltro, oltre a rubare i catalizzatori, i due avrebbero anche  danneggiato pesantemente le vetture. In un cantiere di Corso Italia, inoltre, i due avrebbero rubato materiali edili e altri sei catalizzatori, più 600 euro in contanti.

Il saccheggio

I carabinieri lo definiscono “sicuramente l’azione criminale più grave”. Grasso, con due complici non identificati, avrebbe saccheggiato e deturpato, asportandoli, 8 fregi e 3 bassorilievi in bronzo, del monumento ai Caduti della prima guerra mondiale. E l’opera scultorea dedicata al senatore Edoardo Pantano. Entrambi si trovavano nella villa comunale. L’abbigliamento di uno degli autori del crimine sarebbe quello trovato addosso a Grasso durante un controllo. E anche l’auto sarebbe quella che usa abitualmente, una Panda.

La stazione

Spadaro, assieme a un altro complice, il 7 maggio scorso si sarebbe intrufolato nella stazione circumetnea di Riposto. E dopo aver sfondato la porta, avrebbe forzato la biglietteria automatica, rubando i soldi, circa cento euro. Anche in questo caso, l’esame dei filmati delle videocamere si è rivelato decisivo. In più avrebbe lasciato un’impronta digitale sulla porta d’accesso distrutta.

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