PalermoCentrodestra, prove di giunta Lagalla: mafia? Parla la mia storia - Live Sicilia

Centrodestra, prove di giunta Lagalla: mafia? Parla la mia storia

Il candidato sindaco sulle polemiche che lo riguardano. E sugli assessori stabilite le regole da "manuale CencellI"

PALERMO – Conclusa la riunione della coalizione che appoggia il candidato sindaco Roberto Lagalla. Sono più di uno i dettagli che filtrano: su metodo per la scelta degli assessori e il programma. Poi, fuori dalla sala Rossa, parlando al margine della riunione con la stampa lo stesso candidato sindaco Lagalla commenta la polemica sull’appoggio alla sua candidatura da parte dell’ex presidente della Regione Totò Cuffaro e dall’ex senatore Marcello Dell’Utri. “C’è la mia storia che parla – ha detto Lagalla – Essa è adamantina, pulita, e non intendo farla sporcare da nessuno. Non ho nulla a che fare con la mafia”.

Come saranno scelti gli assessori

Il principale punto politico fra quelli oggetto della riunione di coalizione sembra essere quello attorno alla scelta degli assessori. Ciascun partito ne avrà uno prima delle elezioni. Saranno nominati in sette. Gli altri quattro rimanenti per arrivare al numero di undici sarà invece attribuito sulla base dei voti che prenderà ciascun partito.

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Inoltre è stata stabilita una soglia di sbarramento. I partiti che non dovessero raggiungere il 3,5 per cento perderanno il diritto al posto in giunta. Secondo quanto filtra, il vicesindaco sarà il primo degli eletti.

Il programma

Appena fuori dalla riunione, è stato lo stesso Roberto Lagalla a illustrare fisicamente il programma che oggi è stato consegnato ai partiti perchè sia integrato. Il documento programmatico è lungo 43 pagine.

Fra i punti di particolare interesse per il candidato sindaco ci sono lo sviluppo delle infrastrutture attraverso il partenariato pubblico privato, lo sviluppo di un intenso rapporto con l’associazionismo per potenziare i servizi sociali e, infine, il rilancio della macchina burocratica.

Lagalla ha, poi, spiegato che dal 20 maggio, dopo la presentazione delle liste sarò in giro tutti i giorni nelle circoscrizioni.

Cuffaro, Dell’Ultri e le polemiche

Il candidato sindaco, su richiesta dei cronisti, ha detto la sua sulla polemica che lo vede accusato per l’appoggio da parte di Totò Cuffaro e di Marcello Dell’Utri. “Di questa storia non ne posso più, ha esordito il candidato sindaco: “La stanno montando, strumentalizzando, e lanciando poiché evidentemente c’è pochezza di altri argomenti contro di me. Non intendo rispondere alle provocazioni finché resteranno tali.

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Lagalla si difende e non si nasconde. “Posso ben dimostrare – ha proseguito – nel mio curriculum, nella mia vita e nella storia personale di non avere mai avuto niente a che fare con la mafia. Il mio rapporto con l’onorevole Cuffaro è antico, ne sono stato assessore, e abbiamo chiuso un piano di rientro (il riferimento è al che al piano di rientro sui deficit delle aziende sanitarie, ndr) nessun altro aveva mai chiuso prima”.

“Che poi Cuffaro abbia avuto dei problemi personali e giudiziari e oggi sia, non un mio interlocutore, ma a capo di una forza politica che è all’interno di una coalizione che ha trovato in me la sintesi, non trovo nessun articolo di legge o della Costituzione che lo impedisca”, ha commentato ancora Lagalla aggiungendo: “Questa lista è fatta tutta di candidati che ovviamente hanno le carte in regola”.

Poi un accenno sull’appoggio da parte dell’ex senatore Marcello Dell’Utri. “Sono stato oggetto passivo di una attestazione personale di considerazione – ha detto l’ex assessore alla formazione professionale del governo Musumeci aggiungendo: “Che questo possa dare fiato alle trombe, che dicono che sia un mio possibile ispiratore di azione di governo, c’è la mia storia che parla che è adamantina, pulita, e non intendo farla sporcare da nessuno”.


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