Nuti si autosospende dal gruppo | Da Palermo bordate verso Grillo - Live Sicilia

Nuti si autosospende dal gruppo | Da Palermo bordate verso Grillo

Pietro Salvino e Beppe Grillo in una manifestazione del Movimento cinque stelle del giugno 2013

Pietro Salvino (a sx nella foto), marito di Claudia Mannino: "Beppe mente". Anche Di Vita fuori.

PALERMO – Riccardo Nuti si autosospende dal gruppo parlamentare del Movimento cinque stelle. La decisione arriva all’indomani di una settimana infuocata per il movimento: prima la richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura di Palermo nei confronti dei 14 indagati dell’inchiesta firme false, tra cui lo stesso Nuti ma anche Giulia Di Vita e Claudia Mannino, poi le dure parole di Beppe Grillo che aveva chiesto ai deputati grillini la sospensione dei tre colleghi palermitani dal gruppo parlamentare pentastellato alla Camera per le loro dichiarazioni a seguito della mossa dei pm. Nell’ennesima giornata difficile per il Movimento cinque stelle, inoltre, anche le dichiarazioni di Pietro Salvino, marito della Mannino, che critica aspramente Beppe Grillo e lo staff M5s.

“Basta alle tante mistificazioni volte a farmi fuori e a colpire il movimento – dice Nuti -. Adesso non c’è più nulla da strumentalizzare”. Una scelta fatta per togliere i colleghi deputati “dall’imbarazzo” di dovere votare su un collega con cui hanno lavorato dall’inizio della legislatura. “Ho deciso di togliere il giocattolo a quanti vogliono distruggere un sogno collettivo e speciale – ancora Nuti -. Confermo la mia fiducia nella giustizia e mantengo il rispetto che ai magistrati ho sempre portato”. Nuti, che si dice certo di poter provare la sua innocenza nell’inchiesta sulle presunte firme false presentate in occasione delle Amministrative 2012 di Palermo, quando era il candidato sindaco del M5s, continuerà a decurtarsi lo stipendio di parlamentare.

Oggi Nuti in una intervista al Tgr Sicilia aveva ribadito di non aver mai attaccato la magistratura, cosa che secondo Grillo sarebbe invece avvenuta: “Non abbiamo fatto dichiarazioni contro la magistratura o contro il candidato sindaco del Movimento cinque stelle (Ugo Forello, ndr)”, sono state le parole del deputato ex candidato sindaco alle Amministrative di cinque anni fa a Palermo. Poi, sui dubbi avanzati nei confronti dell’attuale frontman del movimento nel capoluogo, Nuti ha risposto: “Altri colleghi del M5s in commissione Antimafia hanno fatto delle segnalazioni ma non riguarda noi”. Un riferimento che porterebbe dritto al deputato messinese Francesco D’Uva, il quale nel settembre del 2016 ribadì a Livesicilia le perplessità già avanzate due anni prima in commissione Antimafia: “La possibile candidatura di Forello non mi fa impazzire, anzi, è decisamente inopportuna”, erano state le parole di D’Uva a proposito della possibile candidatura di Forello alle Amministrative, in quel tempo ancora lontana dal concretizzarsi. Le perplessità avanzate dal deputato messinese nei confronti di Forello erano legate soprattutto all’attività di avvocato e legale di alcune vittime del racket da parte di quest’ultimo, e al suo ruolo all’interno di Addiopizzo.

Le parole di Nuti arrivano nello stesso giorno in cui Pietro Salvino, attivista storico del movimento e marito di Claudia Mannino, in lungo post su Facebook critica Grillo e chiede ai deputati del Movimento cinque stelle di “lasciare cadere nel vuoto” il diktat del comico genovese. Salvino, già candidato sindaco dei pentastellati alle Amministrative di Capaci nel 2013, rivolge il suo appello “a tutti i deputati e senatori che credono ancora nei principi del movimento” che, però, a suo avviso “sembra andare assomigliare ad un partito con capi e sottocapi, con uno staff opaco che orienta e gestisce” le dichiarazioni Grillo.

Salvino, che è tra i 14 indagati nell’inchiesta sulle presunte firme false, chiede quindi ai deputati “di farsi avanti e a viso aperto” e di “dichiarare la propria disapprovazione per questo sistema ormai consolidato con cui il movimento – sostiene – ha cessato di essere indipendente, trasparente, orizzontale”. Nel post anche una dura critica al comico genovese per la dura reazione avuta al comunicato con cui Nuti, Mannino e Di Vita chiedevano l’espulsione dei deputati regionali Giorgio Ciaccio e Claudia La Rocca dal movimento: “Per la prima volta abbiamo visto Beppe o chi gli gestisce l’account fb mentire spudoratamente su tre portavoce del movimento accusati ingiustamente tra le altre cose di avere attaccato la magistratura”, sostiene Salvino che poi aggiunge: “Nonostante ci fossero tutti i presupposti per farlo Nuti, di Vita e Mannino non hanno mai attaccato i magistrati anzi hanno dichiarato fiducia estrema nella giustizia”.

*Aggiornamento 16/4/2017
“Faccio mie le parole di Riccardo Nuti di cui apprezzo infinitamente il gesto che condivido in toto, ho deciso anche io, infatti, di autosospendermi dal gruppo parlamentare per tutta la durata della mia sospensione dal M5S”. Ne dà notizia la deputata siciliana di M5S Giulia Di Vita, uno dei tre parlamentari indagati per il caso firme false. “Ritengo – scrive Di Vita su Facebook – che il gruppo parlamentare del MoVimento non debba impiegare tempo ed energie in questo modo, prestando il fianco al sistema politico-mediatico già pronto ad approfittare di occasioni del genere per strumentalizzare qualsiasi cosa e alimentare il solito teatrino messo su per tentare di attaccare il M5S. Capisco, inoltre, la difficile posizione in cui si ritroverebbero colleghi al cui fianco lavoro, orgogliosamente da 4 anni, molti dei quali diventati amici, costretti a pronunciarsi su di me. Posso evitare tutto questo e lo faccio con piena convinzione”. “Come sempre detto, mi affido alla magistratura per provare definitivamente la mia estraneità ai fatti di cui vengo accusata, nel frattempo resta immutato, se non rafforzato, il mio costante impegno politico ispirato ai principi del MoVimento 5 Stelle in cui non ho mai smesso di credere da 10 anni a questa parte, rispettandone sempre le regole. Continuerò naturalmente a restituire parte dello stipendio destinandolo al fondo, gestito dal Ministero dello Sviluppo Economico, dedicato al microcredito e a cui ho già versato oltre 215.000 euro da inizio legislatura ad oggi. Allo stesso modo continuerà imperterrita la mia azione politica, a livello nazionale e territoriale, continuerò a farmi portavoce dei bisogni dei cittadini, specie di coloro che una voce non ce l’hanno, a cui ho sempre dedicato gran parte del mio lavoro. Grazie per l’immenso sostegno dimostrato ancora in questi giorni, ne sono onorata”, conclude la parlamentare.

 


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