"Comitato d'affari su Alcamo" | Arrestato l'ex vicesindaco - Live Sicilia

“Comitato d’affari su Alcamo” | Arrestato l’ex vicesindaco

Corsi di formazione fantasma. Sei arresti. Nella foto l'ex vicesindaco Perricone VIDEO

Blitz della guardia di finanza
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TRAPANI – Sono in tutto sette le persone raggiunte dal provvedimento di misura cautelare emesso dal gip del Tribunale di Trapani su richiesta della Procura nell’ambito della indagine denominata “Dirty Affairs”, ossia “Affari sporchi”. Oltre all’ex vice sindaco di Alcamo Pasquale Perricone, 61 anni, in carcere con lui sono finiti Girolama Maria Perricone, sua familiare, 50 anni, Marianna Cottone, 34 anni, fidatissima collaboratrice del Pasquale Perricone, e il funzionario regionale Emanuele Asta, 54 anni, arresti domiciliari invece per Francesca Cruciata, 58 anni, e Mario Giardina, 50 anni, divieto di esercizio dell’attività professionale per l’ex consigliere comunale di Alcamo Domenico Parisi, 50 anni.

Le accuse sono quelle di associazione a delinquere finalizzata a truffe, reati contro la pubblica amministrazione e il patrimonio, nonchè corruzione e bancarotta fraudolenta ed ancora intestazione fittizia di beni. Nel corso della conferenza stampa tenutasi stamane il procuratore di Trapani, Marcello Viola, ha messo in evidenza l’esistenza di un “comitato di affari” che per diverso tempo ad Alcamo ha gestito “la città” sotto diversi profili, dal controllo sugli appalti pubblici sino all’inquinamento di attività pubbliche, “un contesto criminale di assoluta gravità”.

Una indagine “pesante” che in tutto vede indagati a vario titolo 32 persone oltre gli odierni arrestati. Tra gli affari di Perricone, sempre condotti attraverso prestanome, anche la gestione di corsi di formazione professionale e anche in questo caso si è scoperto un fraudolento uso dell’impegno sociale contro le mafie: uno dei corsi era titolato infatti “cultura della legalità”, ma come tanti altri corsi anche questo esisteva sulla carta tranne che per l’ottenimento dei fondi pubblici regionali destinati alla formazione. Le società di formazione ricondotte dalla Procura a Perricone per le loro attività “finte” hanno riscosso contributi per 280mila euro e un sequestro preventivo eseguito mesi addietro impedì l’ulteriore erogazione di altri 60mila euro.

In questo filone si inserisce il funzionario regionale Emanuele Asta, che avrebbe dovuto controllare la regolarità dei corsi ma che si preoccupava di avvertire per tempo Perricone e le sue collaboratrici quando c’erano ispezioni in corso. Asta di recente è stato eletto vice presidente dell’opera pia Mangione, designato dalla Curia di Trapani, ed è commissario del residence oramai in liquidazione Sieri Pepoli di Trapani.

Nell’indagine si parla abbondantemente di una delle più importanti opere incompiute del trapanese e cioè quella relativa al porto di Castellammare del Golfo. L’appalto aggiudicato a suo tempo a coop venete, come la Coveco (già toccata da altre indagini come quella sul Mose di Venezia) di fatto era condotto da due imprese del Perricone, la Nettuno e la Cea, l’indagine è scaturita proprio dal fallimento che i pm ritengono essere stato fraudolento della società Nettuno.

Per il procuratore aggiunto Ambrogio Cartosio, l’ex vice sindaco era “dominus assoluto” di tante cose, tanto che nel periodo in cui fu vice sindaco ad Alcamo, sindaco era Sebastiano Bonventre, “di fatto era lui ad occuparsi della cosa pubblica, tanto che alcune riunioni di giunta si svolgevano nella sua abitazione o presso sedi di sue società”. Tra i comportamenti segnalati dalla magistratura quello relativo alla stesura del piano triennale delle opere pubbliche: “Fu Perricone a scriverlo tanto che il relativo file è stato trovato nella memoria di un suo computer”.

L’indagine ha anche sfiorato la vita di una delle più importanti banche cooperative del trapanese e cioè la don Rizzo di Alcamo: i finanzieri hanno ascoltato una conversazione telefonica dopo l’elezione nel 2014 del nuovo Cda, uno degli eletti telefonò a Perricone per ringraziarlo del sostegno. “Pasquale Perricone – hanno detto i finanzieri in conferenza stampa – è il classico esempio di un politico che non ha operato al servizio del cittadino”. Proprio un paio di giorni addietro Perricone è stato eletto nel nuovo direttivo del Psi trapanese.

*Aggiornamento ore 18.24
La segretaria provinciale del Psi, Vita Barbera, ha convocato per venerdì sera la segreteria del partito “per analizzare la posizione di Pasquale Perricone. Probabile – si legge in una nota – la sospensione dello stesso dagli incarichi di partito, in attesa che chiarisca la sua posizione”.

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