Comunali 2023, dall'hinterland tutti sognano Catania - Live Sicilia

Comunali 2023, dall’hinterland tutti sognano Catania

Ex assessori, presidenti e vicepresidenti di altri Consigli, semplici candidati: dalla cintura etnea la carica di chi aspira a entrare in città.
VERSO LE AMMINISTRATIVE
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CATANIA – Sono tutti alla ricerca di un posto al sole al Consiglio comunale di Catania. Palcoscenico principale, dopo avere calcato quelli della provincia. Tra i candidati al senato cittadino etneo per queste elezioni amministrative 2023, oltre a figli, figlie, fratelli, mariti e mogli, nel “tengo famiglia” in salsa rossazzurra, ci sono anche casi in cui a questi fattori si somma il trasferimento: da una candidatura nell’hinterland a quella per Palazzo degli Elefanti. Così da Misterbianco a San Gregorio, passando per San Giovanni La Punta, il punto d’approdo più ambito è sempre piazza Duomo.

Partendo dal più giovane: Piermaria Capuana è candidato nella lista di Forza Italia a sostegno di Enrico Trantino sindaco. L’età è la caratteristica che tiene a evidenziare con più forza: a 18 anni è diventato il più giovane assessore d’Italia, ottenendo la delega all’Istruzione dal sindaco di San Giovanni La Punta Nino Bellia. È successo a novembre 2021. L’enfant prodige è figlio dell’ex assessore provinciale Daniele Capuana, quest’ultimo già candidato a sindaco (ai tempi, nel centrosinistra) nel Comune di Motta Sant’Anastasia.

A giugno 2022, nell’ambito del turnover già previsto, Piermaria Capuana si è dimesso dalla carica di assessore. Poco meno di un anno dopo, è un lanciatissimo candidato forzista, appoggiato dal maggiorente catanese di FI, l’assessore regionale Marco Falcone, pronto a contendere uno scranno nell’aula consiliare cittadina forte di un’esperienza già maturata in un altro Comune.

Stesso Comune di Capuana: Laura Iraci Sareri, già presidente del Consiglio comunale di San Giovanni La Punta, di cui è stata più volte assessora (con primi cittadini diversi) alle Politiche giovanili. Iraci Sareri, anche lei candidata a Catania nella lista di Forza Italia per Enrico Trantino, viene da un lungo percorso nella destra più pura: da Azione Giovani ad Alleanza Universitaria, fondatrice poi di Donne in Azione. Negli anni è stata uno dei volti di Fratelli d’Italia, salvo poi cedere alle lusinghe forziste e passare dal blu scuro dei meloniani all’azzurro dei berluscones. Anche lei oggi tenta il salto dalla provincia al capoluogo.

Un altro ex assessore alla ricerca di un posto al sole a Palazzo degli elefanti è Ivan Albo: presidente del Consiglio comunale di San Gregorio, nel piccolo centro della cintura di Catania è stato anche in passato assessore ai Beni confiscati. È nipote del principe del foro Enzo Trantino, padre del candidato sindaco Enrico Trantino. Una famiglia di avvocati di spicco. Albo si lancia nell’agone politico etneo con la lista Enrico Trantino sindaco, la civica diretta espressione del candidato di Fratelli d’Italia.

Il capitolo Misterbianco

Bisogna spostarsi a Misterbianco, e andare indietro di qualche anno, per trovare un altro ex assessore. Nicolò Sofia, meglio noto come Nico, era stato titolare dei Lavori pubblici dal 2007, durante la sindacatura di Ninella Caruso. Ai tempi era in quota Movimento per l’Autonomia, oggi corre con la lista Prima l’Italia. Alle Regionali del 2017 si era candidato con la lista Popolari e autonomisti. E l’anno dopo, nel 2018, sua sorella Sonia Sofia era in accoppiata con Carmelo Nicotra per le elezioni comunali a Catania, nella lista In Campo con Pogliese. Sonia Sofia è poi entrata in Consiglio nel 2021, dopo le dimissioni di Andrea Barresi, per dimettersi a sua volta a marzo 2023 per “motivi professionali”. Entrambi, Nico e Sonia, sono figli dell’ex consigliere comunale Carmelo Sofia, eletto nel 2013 nella lista Con Bianco per Catania.

Da Misterbianco arriva anche un’altra aspirante consigliera etnea Gessica Salerno: a ottobre 2021 era candidata del Partito democratico al Consiglio comunale nel Comune alle porte di Catania. Sosteneva, come tutto il Pd, il candidato sindaco Nino Di Guardo. Quest’ultimo in carica nel 2019, quando il ministero dell’Interno ha disposto lo scioglimento per mafia del senato cittadino misterbianchese.

Di Guardo ha sempre sostenuto che lo scioglimento di Misterbianco sia stato un “crimine di Stato” e aveva espresso, in ogni circostanza utile, la sua indignazione per quanto accaduto. I dem erano rimasti dalla sua parte e avevano sostenuto la sua corsa a primo cittadino. Ora Gessica Salerno, sempre dalle file democratiche, supporta la corsa di Maurizio Caserta a sindaco di Catania.

Se Salerno ha sostenuto Di Guardo nella sua ricandidatura, c’è anche chi era dalla sua parte in aula consiliare durante il mandato poi interrotto dallo scioglimento: Antonio Arena era stato eletto vicepresidente del Consiglio comunale di Misterbianco e delegato del sindaco al Turismo, dopo avere centrato uno scranno nel senato cittadino con la lista Misterbianco Rinasce, riferimento proprio di Nino Di Guardo. Adesso il suo volto sorridente è stato uno dei primi a spuntare sui cartelloni pubblicitari all’inizio della campagna elettorale. Stavolta, però, con un simbolo tutto nuovo: quello del Movimento 5 stelle, con la trazione misterbianchese del deputato nazionale Luciano Cantone e della deputata regionale Jose Marano.


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