"Consulenza gratuita sospesa | per resistere alla crisi da Covid" - Live Sicilia

“Consulenza gratuita sospesa | per resistere alla crisi da Covid”

Foto d'archivio

Dai guai con le banche alla violenza sulle donne: un aiuto per chi è in ginocchio

Coronavirus
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PALERMO – Decine di telefonate al giorno gestite fra professionisti di ogni genere, che offrono consulenze e supporto umano, a distanza ma soprattutto gratuitamente: le basi dell’iniziativa attivata dall’associazione ‘La resilienza del cittadino’ sono solidarietà e consapevolezza che il coronavirus fa molto male anche là dove non c’è contagio. La causa della cosiddetta consulenza gratuita sospesa è già stata sposata da una cinquantina di professionisti sparsi in tutte le province siciliane, fra avvocati, esperti nel campo economico e non solo, ma il raggio d’azione del gruppo è destinato ad aumentare con l’introduzione di nuovi servizi.

“L’idea è quella di offrire un servizio regionale in cui i professionisti siano veramente vicini alle esigenze delle persone – spiega da Catania Carlo Cittadino, volontario esperto di sovraindebitamento e vicino a realtà come la missione di Biagio Conte –. Per colpa del Covid, nelle famiglie sono sopravvenute condizioni tali da disorientare ogni tipo di certezza. Lo dimostra il fatto che nei pochissimi giorni trascorsi dall’avvio del progetto abbiamo già ricevuto circa quaranta telefonate, ognuna smistata in base alla professionalità competente”.

Le aree di intervento sono le più disparate: “I nostri esperti – spiega Cittadino – spaziano dal no profit alla gestione condominiale, e ovviamente non mancano figure più consuete come avvocati civilisti e penalisti, commercialisti, consulenti del lavoro e informatici. E da lunedì – aggiunge – inaugureremo anche un altro servizio a disposizione delle donne che si trovano ad affrontare terribili violenze domestiche, che gestiremo in collaborazione con realtà che hanno già competenze in questo ambito delicatissimo. Il nostro compito è di dare un primo indirizzo, seppur a distanza, usando i principali canali tecnologici oggi a disposizione”.

Le domande di chi contatta ‘La resilienza del cittadino’ sono ricorrenti e fotografano la realtà siciliana della crisi da Covid-19. “Un esempio sono le difficoltà diffuse soprattutto a Palermo con le pensioni – spiega Cittadino – ma più in generale le questioni riguardano scadenze e rapporti con le banche: ‘Ho assegni in scadenza a fine mese: che devo fare? La banca non vuole pagarmi, come faccio?’. Così noi cerchiamo di metterci in contatto con gli istituti di credito. Che si dimostrano anche comprensivi – commenta – ma la loro finalità ovviamente è economica. Noi invece cerchiamo di dare alle cose anche un aspetto umano e trovare soluzioni condivise grazie alle nostre competenze”.

“Dobbiamo essere realisti: stanno mancando e mancheranno non solo la liquidità ma anche il lavoro nero”, è la constatazione del volontario. “Mentre i lavoratori dipendenti (anche se non tutti) stanno accedendo alla cassa integrazione, molti altri siciliani hanno detto addio a un lavoro che non era contrattualizzato e quindi anche alla possibilità di fare la spesa con serenità. Cercheremo di dare un supporto tecnico-logistico anche a loro”. Per farlo potrebbe essere necessario ampliare la rosa di professionisti a disposizione del prossimo, e per questo dall’associazione lanciano un appello: “Qualsiasi professionista ci può chiamare e mettersi a disposizione. Non chiediamo quote associative e non ci sono do ut des: solo una ventina di minuti al giorno del proprio tempo per rispondere al telefono, e poi la buona volontà e la vocazione di seguire a distanza le varie problematiche”.

I volontari sono disponibili su WhatsApp al numero +393884977337, all’indirizzo mail ass.laresilienza@gmail.com e su Facebook alla pagina ‘La resilienza del cittadino’, sia per chiedere aiuto che per unirsi a loro come consulenti. “Quello che stiamo facendo – conclude Cittadino – è l’anteprima di una solidarietà che sorgerà, fondata non solo sul capitale ma sulla sussidiarietà. Un termine che pochissimi consideravano e molti snobbavano. Questa esperienza, che purtroppo per ora produce morte a non finire, ci unirà sotto tutti i punti di vista”.


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