"Contrari a stop dopo il 3 maggio| La nostra situazione è diversa" - Live Sicilia

“Contrari a stop dopo il 3 maggio| La nostra situazione è diversa”

Commenti

    Finalmente sento una voce autorevole che attesta la diversità della situazione siciliana; protrarre il blocco oltre il 3 maggio in Sicilia sarebbe puro e inutile masochismo.

    Definire “autorevole” l’assessore razza equivale ad uno sproloquio, basti vedere la situazione sanitaria in Sicilia. Fino ad ora ci siamo salvati per la presa di coscienza, la maturità della maggior parte dei siciliani che si sono attenuti alle disposizioni dettate dal Governo. Per ripartire occorrono condizioni precise specialmente nei luoghi di lavoro. Occorre garantire i presidi sanitari per i lavoratori. Vorrei sapere che razza di assessore può pensare di riaprire se in Sicilia ancora oggi non si trovano mascherine e guanti, in alcuni luoghi di lavoro una mascherina al giorno può non essere sufficiente. E se continuano a costare quanto un cartier la vedo dura. Apriamo ma solo se siamo sicuri di poterlo fare, ne va della vita di molte persone. Suggerirei di contare fino a cento prima di decidere.

    @Furio:Fermo restando che la ripartenza prevede l’utilizzo dei presìdi sanitari per i lavoratori, ma si può mai pensare di stare fermi fino a quando non si sia raggiunto lo zero assoluto nei contagi? E allora perché non ci fermiamo anche fino a quando non si trova la cura definitiva contro ogni tipo di cancro o di altre malattie letali?
    guardi che uscendo di casa potrebbe cadere un vaso in testa, per non parlare delle strade disseminate di rifiuti che possono provocare letali scivolate; e non parliamo poi degli incidenti stradali, meglio tutti a piedi così non ci saranno più vittime. Eppoi, basta con le sigarette e il tabacco, che facciano male mi pare assodato. E potrei continuare all’infinito…

    Sono d’accordo che aprire quanto prima sia necessario e vitale per l’economia,però non si debbono buttare a mare 2 mesi di clausura e sacrifici per qualche decina di giorni in più.Ormai si deve essere certi che non ci siano ricadute e pericoli.10 giorni più o meno,a questo punto non fanno differenza.

    1. trovare mascherine a prezzi sostenibili per il momento non è possibile
    2. far ripartire le aziende non a pieno regime, potrebbe, in alcuni (o tanti?) casi, equivalere, a sgravare dalla cassa integarzione la pubblica amministrazione e costringere le aziende a licenziare?
    3. rispetto al punto precedente le aziende consolidate, se non hanno una certa massa critica di lavoro che garantisce la copertura dei costi fissi, non possono comunque stare aperte oppure brucerebbero solo soldi e tempo di vita
    4. il sistema sanitario siciliano, in caso di un aumento improvviso dei casi riuscirebbe quantitativamente e qualitativamente a sopportare la situazione?
    5. il manifestato problema che le aziende italiane fornitrici all’estero verrebbero rimpiazzate irrimediabilmente da quelle di altri paesi che aprono prima, quanto vale in un’area poco industrializzata e poco esportatrice come la sicilia? E, comunque, la valutazione non si potrebbe limitare solo quelle?
    6. oltre a pensare (giustamente) ai soldi che non arriverebbero all’Italia dall’estero con le mancate esportazioni perchè non avere il coraggio di pensare a quelli che regaliamo e a tassazione molto limitata, ancora molto di più in questo momento, per esempio, ai grandi portali di acquisto stranieri (molto spesso tra l’altro, drammaticamente, per comprare prodotti italiani)
    7. i dipendenti della pubblica amministrazione, se non lavorano, sono in cassa integrazione come quelli delle aziende private?

    Bravo Razza grande assessore che ci hai salvato dalla sciagura del covid 19 come e’ successo in Emilia Romagna e Campania

    Giusto ,dire che il comitato tecnico scientifico non decide l’apertura, ma la politica deve interrogarsi , per evitare i contagi, se le aziende sono attrezzate a ciò, quindi chiedere di aprire è importante per fari ripartire il Paese, ma in sicurezza. Per riaprire è necessario che tutti i tavoli tecnici devono suggerire come, per fare un esempio , le aziende sono attrezzate ad avere gli spazi necessari per mantenere le distanze di sicurezza? Il prossimo decreto deve contenere sì le aperture ma anche disciplinare come, se l’azienda rientra in questo apre, sempre nel bene primario, prima la salute del lavoratore.

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