Covid: +30 per cento dei casi, probabili più ricoveri - Live Sicilia

Covid: +30 per cento dei casi a settimana, probabili più ricoveri

Cislaghi: "Ancora non si vede l'aumento dell'occupazione a causa dell'alto numero di dimissioni"
LA PANDEMIA
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PALERMO – “In Italia siamo già ad un livello di incremento dei casi di Covid pari al +30% alla settimana ed è probabile che nei prossimi giorni vedremo anche un aumento dei ricoveri ospedalieri: è una situazione di nuovo peggioramento dell’andamento della pandemia che si risconta anche in altri Paesi Ue, dove in alcune realtà il rialzo dei casi si è verificato prima poichè prima si è passati ad un allentamento delle misure restrittive”. Lo spiega all’Ansa Cesare Cislaghi, già presidente della Società italiana di epidemiologia.

Al momento, sottolinea Cislaghi, “non c’è ancora un aumento di occupazione dei posti letto ospedalieri nel nostro Paese, ma questo perchè le persone in dimissione oggi sono quelle che sono state ricoverate circa 20 giorni fa. Dunque non si vede ancora l’effetto dell’aumento dei casi sulla occupazione dei posti letto non tanto perchè il virus sia meno pericoloso quanto per il fatto che le dimissioni sono maggiori rispetto alle entrate in ospedale perchè relative a ricoveri di 20 giorni fa quando c’erano più contagi”. Ma se si guarda alle ammissioni ospedaliere in terapia intensiva, avverte l’esperto, “si vede che ora hanno una leggera crescita. Quindi, c’è semplicemente una riduzione dell’occupazione dei posti letto perchè si dimettono i pazienti di 20 giorni fa ed i nuovi ammessi sono di meno, ma fra qualche giorno probabilmente le ammissioni in entrata saranno più delle dimissioni e allora si vedrà un aumento dell’occupazione degli ospedali”.

Va sottolineato anche, rileva, che la situazione “sta peggiorando pure in altri Paesi europei: noi forse abbiamo iniziato ad allentare le restrizioni leggermente dopo rispetto ad altri Paesi, si pensi ad esempio alla Gran Bretagna, ed ecco perchè in alcuni di questi la risalita degli indici pandemici è avvenuta prima che da noi, ma l’Italia sta seguendo”. Dunque, afferma Cislaghi, “sicuramente il problema è generale e non solo italiano”.

L’incidenza dei casi Covid, evidenzia Cislaghi, “è inoltre aumentata maggiormente tra i giovani perchè sono le classi di età con minori vaccinazioni”. Tuttavia, commenta, “penso che l’allentamento delle misure, tipo l’eliminazione delle mascherine all’aperto, abbia pesato molto. L’effetto è infatti stato quello di portare ad una atmosfera psicologica della popolazione di eccessiva rassicurazione veicolando notizie positive circa l’andamento della pandemia ma senza però al contempo comunicare sufficientemente che la circolazione del virus è ancora molto importante”. Ciò, avverte l’epidemiologo, “ha innescato un processo di allentamento a livello individuale degli atteggiamenti improntati alla prudenza”.

“Non dimentichiamo che dal 24 febbraio, quando si è annunciata una nuova fase di progressiva fine dell’emergenza pandemica, sono morte 2400 persone per Covid e questo – conclude – è un dato molto preoccupante”.

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