Covid, Gimbe: "In discesa contagi, ricoveri e decessi" - Live Sicilia

Covid, Gimbe: “In discesa contagi, ricoveri e decessi”

L'incidenza supera i 500 casi per 100mila abitanti in 4 Province
CORONAVIRUS
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Scendono i contagi del 23,5%, i ricoveri del 6,3% e i decessi del 4,1%. Stabili invece le terapie intensive. Lo rileva il nuovo monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE nella settimana 26 ottobre – 1 novembre, rispetto alla settimana precedente. I nuovi casi sono 180.517 contro 236.023, i decessi 536 contro 559. In calo anche gli attualmente positivi (441.425 contro 499.999), le persone in isolamento domiciliare (434.535 contro 492.661), i ricoveri con sintomi (6.658 contro 7.106). Restano stabili le terapie intensive (232 contro 232).

“Per la terza settimana consecutiva – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – si registra un calo dei nuovi casi settimanali (-23,5%): da 236mila della settimana precedente scendono a quota 180mila, con una media mobile a 7 giorni di quasi 26mila casi al giorno”.

Il calo dei nuovi positivi riguarda tutte le Regioni (dal -10,2% della Basilicata al -46,8% del Piemonte). Ad esclusione della provincia di Prato (+2,1%), in tutte le Province si registra una diminuzione dei nuovi casi (dal -4,9% di Brindisi al -53,6% di Biella). L’incidenza supera i 500 casi per 100mila abitanti in 4 Province: Rovigo (591), Padova (584), Venezia (557), Belluno (509). “Sul fronte degli ospedali – spiega Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione GIMBE – dopo tre settimane consecutive di aumento si stabilizzano le terapie intensive (0%), mentre calano i ricoveri in area medica (-6,3%)”. In termini assoluti, i posti letto COVID occupati in area critica, dopo aver raggiunto il massimo di 254 il 17 ottobre, sono scesi a 232 il primo novembre; in area medica, dopo aver raggiunto il massimo di 7.124 il 24 ottobre, sono scesi a quota 6.658 il primo novembre. “Considerato che il 29 ottobre Agenas ha interrotto la pubblicazione dei dati sui tassi di occupazione dei posti letto da parte di pazienti COVID-19 – si spiega – a partire da questa settimana il monitoraggio GIMBE utilizza il dato settimanale della Cabina di Regia ai sensi del DM Salute 30 aprile 2020 (Ministero della Salute, ISS). Al 3 novembre il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti COVID è del 10,4% in area medica (dal 3,4% del Molise al 33,5% dell’Umbria) e del 2,4% in area critica (dallo 0% della Valle D’Aosta al 7,1% dell’Umbria). “Tornano a scendere gli ingressi giornalieri in terapia intensiva – precisa Mosti – con una media mobile a 7 giorni di 24 ingressi/die rispetto ai 29 della settimana precedente”

Sono 12,8 milioni le persone ancora senza la quarta dose di vaccino anti-Coivd. Secondo quanto disposto dalla Circolare del Ministero della Salute del 23 settembre 2022 – sottolinea Gimbe – la platea per il secondo richiamo (quarta dose) è di 19,1 milioni di persone: di queste, 12,8 milioni possono riceverlo subito, 1,8 non sono eleggibili nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni e 4,5 milioni l’hanno già ricevuto. Al 9 novembre (aggiornamento ore 06.16) sono state somministrate 4.504.806 quarte dosi, con una media mobile di 28.883 somministrazioni al giorno, in lieve aumento rispetto alle 28.310 della scorsa settimana (+2%). In base alla platea ufficiale (19.119.772 di cui 13.060.462 over 60, 3.990.080 fragili e immunocompromessi, 1.748.256 di personale sanitario e 320.974 di ospiti delle RSA che non ricadono nelle categorie precedenti), aggiornata al 17 settembre, il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi è del 23,6% con nette differenze regionali: dal 10,9% della Calabria al 35,7% del Piemonte.

“La pubblicazione dei dati a cadenza settimanale rappresenta un ulteriore tassello della strategia oscurantista del Governo nella gestione della pandemia: dal reintegro anticipato dei sanitari non vaccinati al ‘ritiro’ della circolare del Ministero della Salute sul piano di preparazione per la stagione autunno-inverno, al silenzio assordante sulla campagna vaccinale, in particolare sulla somministrazione dei richiami per i più fragili”. Lo afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe nel monitoraggio settimanale. “Una strategia all’insegna della discontinuità politica – prosegue – che risulta in netto contrasto con le raccomandazioni delle autorità internazionali di sanità pubblica (OmsS, Ecdc) che invitano tutti i Paesi ad essere preparati e pronti a nuove ondate pandemiche”.


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