Covid, il Mef frenava sulle spese: senza aree di contenimento provinciale niente coperture - Live Sicilia

Covid, il Mef frenava sulle spese: senza aree di contenimento provinciale niente coperture

I burocrati erano convinti che sarebbero nate delle inchieste
BERGAMO
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Appena iniziata l’emergenza Covid, il ministero dell’Economia e delle finanze aveva provato a frenare le spese. “Il Mef già sta ripensando ai soldi che ci ha dato, hanno minacciato che se non limitiamo le aree a sole province e non regioni domani non approvano dpcm a copertura delle ordinanze fatte dal nostro”, ossia dall’allora ministro della Sanità Roberto Speranza. E’ uno dei messaggi WhatsAppp del 27 febbraio 2020 tra Giuseppe Ruocco, ex segretario generale del ministero della Salute, e una funzionaria ministeriale, ora agli atti dell’inchiesta di Bergamo.

Già dalla metà di febbraio c’era il problema degli approvvigionamenti di dpi, tamponi e tutto quello che serviva per far fronte a quella che di li a poco sarebbe diventata “pandemia”, compreso il reclutamento di medici “vogliono per forza farmi comprare prodotti sanitari per tutta l’Italia – scriveva Ruocco il 15 febbraio – Queste sono tutte spese che poi la Corte andrà a rivedere”. “Gli acquisti devono essere giustificati e proporzionati comunque – proseguiva – sì, già, se programmi male non è giustificato” E ancora: “volevano 150 medici, ne ho presi 77, sono milioni”.

“Poi c’è la parolina magica ‘altre spese strettamente connesse’ dove ognuno si infila – faceva notare -. Sì, ma ora-sono certo. Il prossimo vagone del treno sarà per Spallanzani e Iss (strutture, personale, farmaci, attrezzature) e lì devi stare. Furbacchioni, ieri ho detto a qualcuno che non ho le renne parcheggiate davanti casa”.

Qualche giorno prima, il 25 febbraio 2020, sempre Ruocco racconta di avere appreso di uno “uno studio degli inglesi che dicono che il virus circola dappertutto da almeno due mesi e che si infetterà il 60% della popolazione mondiale”.

Allo scenario tracciato da Walter Ricciardi, direttore del dipartimento di Sanità Pubblica del Policlinico Gemelli di Roma, la donna aveva commentato: “diciamo la verità Ssn da ammodernare. Bravi nella cura ma zero prevenzione e emergenza. E anche assistenza territoriale”. Sulla tenuta del Sistema sanitario nazionale i due erano ritornati a parlare il 28 febbraio, con Ruocco che diceva “si sta già saturando il sistema ,non si troveranno le apparecchiature”.

E la funzionaria: “altro che ssn migliore del mondo… a parole”. La replica del dirigente “ma per cose normali, questa è un’onda anomala, uno tsunami”. Ruocco poi aveva aggiunto che “orano arrivano i magistrati” e che ci saranno inchieste su tutto, decisioni, tempi, epidemia colposa etc” “Devono arrestare prima i ministri e lo staff di altri 190 Paesi che hanno fatto meno di noi – sosteneva – e poi ne parliamo”. 


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