Covid, influenza e feste: Palermo, ospedali pieni e pochi vaccinati

Covid, influenza e feste: Palermo, ospedali pieni e pochi vaccinati

La situazione del virus. Le complicazioni. E quei sintomi che...

“Che ci sia pressione è evidente. Ci sono tantissimi pazienti che arrivano in ospedale con sintomi respiratori importanti, le corsie sono piene. Ci sono tanti fattori che si mescolano: la presenza contemporanea di influenza e Covid, l’effetto feste, l’abbandono di ogni cautela e il numero bassissimo di quarte dosi di vaccino. A Palermo siamo al quattordici per cento”. Renato Costa, commissario per l’emergenza a Palermo, sta trascorrendo un altro Natale di passione. E c’è qualche elemento in più. “Abbiamo l’impressione, maturata con la nostra osservazione, che alcuni casi di positività, inizialmente, sfuggano ai test – dice il commissario -. Prima arrivano i sintomi e sei negativo, solo dopo qualche giorno risulti positivo”.

Quarta dose ferma

Il dottore Costa snocciola qualche dato: “La quarta dose, a Palermo, è ferma al quattordici per cento, come dicevo: un numero bassissimo. Noi andiamo a casa delle persone, abbiamo ripreso i tour. Tutto per venire incontro alla popolazione che deve vaccinarsi per essere protetta. Se non ci vacciniamo, rischiamo di perdere il vantaggio ottenuto con il lavoro svolto. In questo momento ci sono circa quattromila e ottocento positivi censiti, ma rappresentano un numero sottodimensionato. Ci sono vaccinati che hanno ripreso il virus anche fino a cinque volte di seguito. La protezione contro la malattia grave resiste sempre, ma, dopo quattro-sei mesi, la copertura vaccinale diminuisce significativamente. Ieri, sono stati presi circa mille tamponi. Una cifra che non vedevamo da tempo”.

Pronto soccorso e terapie intensive

Il pronto soccorso del ‘Cervello’ scricchiola sotto il flusso dei pazienti, secondo le notizie che abbiamo raccolto. Molti Covid, molte influenze e i trasferimenti nelle cliniche private conoscono ritmi intensi. “Il carico negli ultimi tempi è aumentato – spiega il dottore Luigi Triolo, presidente dell’Aiop di Palermo -. Il privato c’è ed è pronto a dare una mano. Solo cooperando tutti possiamo venirne fuori”. “Noi abbiamo i numeri di sempre – spiega il dottore Baldo Renda, primario della Terapia intensiva dell’ospedale ‘Cervello -. Non stiamo ancora sentendo l’ondata che, però, nei pronto soccorso c’è”. “La situazione è critica – insiste il dottore Enzo Provenzano, dall’ospedale di Partinico -. Servono medici. Qualche giorno fa siamo riusciti a salvare una paziente diabetica con il Covid, in extremis. Le conseguenze possono essere gravi, soprattutto per i fragili”.

La fila per i tamponi

Nell’hub della Fiera si stanno dunque rivedendo le file per i tamponi. Stamattina, Marcello Capetta, tra i più stretti collaboratori del dottore Costa, ha scritto su Facebook: “Lunga fila per i tamponi, nonostante la pioggia battente. In aumento contagi, ricoveri e terapie intensive. Casi sottostimati del 40-50%. Maggiore pressione sui pronto soccorso e sui reparti ospedalieri. Il freddo in arrivo e la brutta influenza che sta colpendo tanti cittadini italiani non aiutano e rischiano di far precipitare la situazione. Bisogna rilanciare la campagna vaccinale a livello nazionale e mettere in sicurezza fragili e anziani. Utile ricordare che in fiera è possibile ricevere anche la somministrazione del vaccino antinfluenzale”. (Roberto Puglisi)


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