Covid, obbligo vaccinale e rispetto Costituzione, il 30 novembre la Consulta decide - Live Sicilia

Covid, obbligo vaccinale e rispetto Costituzione, il 30 novembre la Consulta decide

La richiesta proviene da cinque uffici giudiziari, due dei quali in Sicilia
DIRITTO E SALUTE
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L’obbligo vaccinale ormai non c’è più, nemmeno per gli operatori sanitari, ultima categoria per cui era rimasto, dopo che a giugno erano stati esentati gli over 50, i professori e le forze dell’ordine: dal primo novembre è venuto meno anche per chi lavora in corsia, effetto del primo decreto del governo Meloni che ha voluto anticipare a quella data la scadenza che l’esecutivo Draghi aveva fissato al 31 dicembre per ridare fiato a un sistema sanitario sotto organico con il recupero di 4mila medici no vax. Ma resta un tema che fa ancora discutere, assieme a quello delle multe, e il 30 novembre sarà al centro, prima dell’udienza pubblica e poi della camera di consiglio, della Corte costituzionale.

A chiedere alla Consulta di pronunciarsi sulla legittimità dell’obbligo vaccinale per tutto il personale sanitario, introdotto con il decreto 44 del 2021, e poi esteso anche ad altre categorie, a partire dagli insegnanti, sono stati cinque uffici giudiziari: i tribunali di Brescia (con 6 ordinanze), Catania e Padova, il Tar della Lombardia e il Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Siciliana. I loro dubbi, sotto il profilo della compatibilità con la Costituzione, riguardano oltre all’obbligatorietà anche la sanzione introdotta in caso di inadempimento, cioè la sospensione dall’attività lavorativa e dallo stipendio. Il più critico su quella normativa è il Tar della Lombardia , che chiama in causa più principi costituzionali: la garanzia dei diritti inviolabili dell’uomo, il diritto al lavoro e alla retribuzione, la tutela della salute, il principio dell’uguaglianza. Va oltre il tribunale di Padova , che ipotizza anche la violazione della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea I giudici relatori saranno tre: Augusto Barbera, Stefano Petitti e Filippo Patroni Griffi. Una quarantina invece gli avvocati in rappresentanza di operatori sanitari e prof no vax che hanno subito la sospensione.


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