Dalla commissione ministeriale ok all'idea del Ponte, dubbi sul tunnel

Dalla commissione ministeriale ok all’idea del Ponte, dubbi sul tunnel

Commenti

    Per gli amanti del Ponte dei sospiri: ad oggi è costato agli italiani 312 milioni di euro!!!!!!!
    Per non andare troppo indietro con la memoria, basta fermarsi al 1984: Orwell non c’entra, ma più banalmente l’allora ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno, Claudio Signorile, che annunciò la realizzazione del ponte “entro il 1994”. Poi nel 2001 ecco Silvio Berlusconi inserire il progetto nell’ormai indimenticabile “contratto con gli italiani”. Fu così che nel 2005 la progettazione sarà affidata ad Impregilo. L’inizio dei lavori era previsto per il 2007 con il progetto pronto nel 2012, per un costo previsto dell’opera intorno ai 3,88 miliardi di euro. In realtà nel 2012 non c’era neanche un pilone: in quell’anno, però, la Stretto di Messina Spa viene messa in liquidazione. Creata nel 1981 con l’obiettivo di costruire il ponte, in 30 anni è costata alle casse dello Stato più di 312 milioni euro. La liquidazione doveva durare appena un anno: oggi, otto anni dopo, non è ancora stata portata a termine, anche se da Anas assicurano non sia rimasto più nulla di attivo, a parte il commissario liquidatore. Nominato nel 2013 con un compenso di 174 mila euro fino al 2014, avrebbe dovuto completare la liquidazione della società ormai sei anni fa. Cosa che non è avvenuta, per il semplice fatto che non può avvenire: la procedura non può essere portata a termine finché non si concluderà il giudizio civile sulle penali. A vantarle per il “mancato guadagno” contro lo Stato, sono Impregilo (adesso Webuild) e Parson Trasportation Group, rispettivamente contraente generale e project manager.

    ***l’ipotesi di un ponte (meglio a più campate) *** finalmente qualcuno “ipotizza” ma bastava guardare i ponti in giro per il mondo che la sola idea di fare una sola Campata era “campata” in aria cioè non attuabile con le tecnologie moderne o quanto meno troppe incognite, a 3 campate con 2 piloni a circa 1 km dalle entrambe le coste è molto piu’ fattibile, comunque tutto il discorso del ponte, si farà, non sifarà forse domani ne sentiremo parlare almeno per altri 2 secoli, fra tavoli rotondi, commissioni ed altro, sarà comunque un bel ponte di carta ed elaborati che mai realizzeranno, pero’ importante è parlarne!

    Parlare della necessità di un ponte per portare l’alta velocità ferroviaria in Sicilia è mera utopia. In nessuno dei ponti sospesi con campata superiore a 1408 metri del mondo passa la ferrovia, neppure in quelli più recenti. Nell’Osman Gazi Bridge (1500 mt.) realizzato in Turchia appena cinque or sono dalla Webuild ex Impregilo, la stessa azienda che dovrebbe fare il ponte di Messina, con la stessa tecnologia, non passa la ferrovia. Ma è addirittura la stessa fattibilità di un ponte sospeso con una campata di 3.300 mt che discutibile. Il libro “INNOVATIVE BRIDGE DESIGN HANDBOOK [LINK]: Construction, Rehabilitation and Maintenance” edizioni Butterworth Heinemann 2015, attuale riferimento mondiale sullo stato dell’arte dei ponti non cita mai il Progetto del Ponte sullo Stretto di Messina da 3.300 m. Nel capitolo 15 “Long-span bridge”( “Ponte a campata lunga”), dopo aver elencato e descritto le soluzioni progettuali che hanno consentito la realizzazione dei ponti a lunga campata, accenna alle soluzioni progettuali e all’uso di materiali ad alte prestazioni che dovrebbero aiutare a superare l’attuale limite di 2.000 m e consentire la realizzazione di campate più grandi. Il capitolo si conclude ribadendo il concetto che i progressi normalmente consentono di realizzare opere che non si discostano troppo concettualmente da quelle già testate e implementate e che i progetti non dovrebbero allontanarsi troppo dai precedenti (molto più piccoli del nostro n.d.r) in termini di dimensioni e campate, nel rispetto del principio di progressi continui e graduali.

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Il mondo va alla rovescia. I regionali Sicilia, definiti fannulloni da un presidente di Regione , oltre a non ringraziare e con una regione pluriindebitata, chiedono soldi e soldi e soldi con addirittura velate minacce. Non credo ci sia bisogno di dover scrivere altro.

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