Regionali, ecco il programma di Caterina Chinnici - Live Sicilia

Dalla transizione ecologica al patto per il lavoro: il programma di Chinnici

"Un piano d'azione ampio che mette al centro le persone"
REGIONALI
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Un ufficio speciale “per imprimere massima efficacia alla spesa dei fondi europei, che costituiscono un passe-partout verso lo sviluppo economico, infrastrutturale e sostenibile del territorio”. Un nuovo assessorato dedicato alle politiche per i giovani “con l’obiettivo, fra l’altro, di sostenere la nascita di start-up e creare centri di co-working”. L’impulso forte alla transizione ecologica: dal settore dell’energia, con l’incremento delle rinnovabili e incentivi per l’installazione di impianti domestici, alla gestione dei rifiuti, con una strategia che fa perno sulla la raccolta differenziata.

E ancora: l’inclusione sociale; un patto per il lavoro da siglare con gli enti e tutte le componenti sociali, professionali e produttive; la spinta alla digitalizzazione; un servizio sanitario riorganizzato e più radicato sul territorio, anche attraverso l’innovazione tecnologica; un’amministrazione regionale efficiente e trasparente. Sono alcuni punti del programma di governo di Caterina Chinnici, candidata alla presidenza della Regione Siciliana per la coalizione di centrosinistra alle elezioni del prossimo 25 settembre.

L’intero documento sarà disponibile per la consultazione pubblica da stasera alla pagina Facebook Caterina Chinnici Presidente. Tra i temi che il programma affronta anche legalità e anticorruzione, scuola, formazione professionale, agricoltura, sport, turismo, cultura e imprese culturali, governo del territorio, protezione civile, forestazione e sicurezza ambientale, contrasto all’inquinamento atmosferico. “È un piano d’azione ampio che mette al centro le persone – sottolinea Caterina Chinnici – e che tiene insieme crescita economica, sostenibilità ambientale, innovazione, diritti e giustizia sociale. L’obiettivo che ci siamo posti è una regione nuova, moderna. Una regione con un governo capace e autorevole, in grado di dialogare alla pari con le istituzioni nazionali ed europee, che sappia valorizzare le risorse anziché disperderle, come invece troppo spesso è avvenuto fino ad oggi”.


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