CATANIA – “Ho notato in via Etnea un flusso di persone tipico delle giornate festive. È assolutamente irresponsabile chi pensa di andare a fare la passeggiata in via Etnea. Intanto perché siamo in zona arancione. Ma se proprio si ha bisogno di una boccata d’aria, perché in via Etnea? Perché? Perché non andare in altre parti della città?”. L’allarme lo ha lanciato ieri pomeriggio il presidente della Regione Nello Musumeci, che ha convocato la stampa per analizzare i dati dei contagi e le criticità della campagna vaccinale. Tra frecciatine agli oppositori e contromosse, il governatore siciliano ha sollevato lo spettro della zona rossa.
Ristoratori furiosi
A pochi giorni dalla protesta culminata nella riapertura, temporanea, dei ristoranti, gli imprenditori sono sul piede di guerra. Roberto Tudisco, leader dei ristoratori siciliani indipendenti, non si dà pace. “Come è possibile che ci siano migliaia di persone in via Etnea e tutti i ristoranti siano costretti a restare chiusi? Ci stanno facendo fallire e il virus continua a crescere”.
“Questa pandemia – continua Tudisco – è gestita male, i ristoranti sono il capro espiatorio, questo è l’alibi del Cts, che ha bloccato l’Italia. Adesso noi andremo a Roma giorno 12 e 13. Probabilmente ci stabiliremo tutti a Roma, non possono essere azzerate alcune categorie di lavoro”.
Rischio zona rossa
“Quello che mi preoccupa è la Sicilia – ha detto ieri Musumeci – quello che abbiamo registrato in provincia di Palermo vale anche per il resto dell’isola, abbiamo un Rt di 1,22, il massimo è 1,25, è facile pensare che se la soluzione del palermitano dovesse estendersi ad altre due o tre zone della Sicilia, saremo costretti a chiudere”.