Dell'Utri, confermata l'assoluzione - Live Sicilia

Dell’Utri, confermata l’assoluzione

era accusato di calunnia aggravata
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La prima sezione della corte d’appello di Palermo ha confermato l’assoluzione per il senatore del Pdl Marcello Dell’Utri accusato di calunnia aggravata. Dell’Utri era accusato di aver cercato di screditare i pentiti palermitani Francesco Di Carlo, Francesco Onorato e Giuseppe Guglielmini che l’avevano accusato nel dibattimento in cui era imputato di concorso in associazione mafiosa (conclusosi in appello con la condanna del politico a 7 anni). Per lo scopo l’ex manager Fininvest si sarebbe servito di Cosimo Cirfeta, esponente della Sacra Corona Unita, che assieme a lui fu rinviato a giudizio per calunnia e che è deceduto poco prima della sentenza di primo grado.

“E’ la sentenza che ci aspettavamo e che rende giustizia al senatore Dell’Utri. Siamo soddisfatti ma non appieno perché, purtroppo, sono dovuti passare 12 anni per verificare che l’imputato non aveva nessuna responsabilità in questa vicenda”. Lo ha detto Giuseppe Di Peri, avvocato del senatore Marcello Dell’Utri, assolto dall’accusa di calunnia aggravata dalla prima sezione della corte d’appello di Palermo. “I patemi e le sofferenze che si subiscono quando si è coinvolti in queste vicende – ha proseguito – sono tali che neanche una sentenza d’assoluzione può eliminarli. Ricordiamo che per questa vicenda la Procura aveva chiesto l’arresto per Dell’Utri, poi respinto dal Parlamento. Il carcere sarebbe stato un ulteriore torto che per fortuna non si è verificato”.

La corte, presieduta da Antonella Pappalardo, ha giudicato inammissibile il ricorso contro il verdetto di assoluzione presentato dalla procura generale, “salvando” quello del pm e decidendo quindi nel merito. I legali di Dell’Utri, Giuseppe Di Peri e Pietro Federico, avevano ribadito, sia all’inizio che alla fine del processo, l’inammissibilità di entrambi gli appelli, che secondo i penalisti sarebbero stati depositati fuori termine. Lo stesso pg, Nino Gatto, che per Dell’Utri aveva chiesto la condanna a sei anni, aveva ammesso l’inammissibilità del ricorso del pg.

Uscendo dall’aula Gatto ha annunciato il ricorso in Cassazione. ”Dopo il ricorso in Cassazione per la sentenza che ha inflitto sette anni a Dell’Utri per concorso in associazione mafiosa (il pg in questo caso ne aveva chiesti 11) – ha proseguito – mi toccherà scrivere anche questo. Leggerò comunque attentamente le motivazioni per capire le ragioni di questa sentenza”.


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