La prima sezione della corte d’appello di Palermo ha sospeso il processo al senatore del Pdl Marcello Dell’Utri, accusato di calunnia. Gli avvocati del senatore del Pdl Marcello Dell’Utri, Giuseppe Di Peri e Pietro Federico, hanno sollevato istanza di rimessione, per legittimo sospetto, del processo d’appello, in corso a Palermo, in cui il politico è imputato di calunnia. Il dibattimento è giunto alle battute finali: oggi il pg Nino Gatto avrebbe dovuto cominciare la requisitoria. L’istanza dei legali del senatore del Pdl e già stata trasmessa alla Cassazione, organo deputato per legge a decidere sulla rimessione. La corte ha rinviato il processo al 20 settembre in attesa di conoscere le decisioni della Suprema Corte.
Nella memoria di 21 pagine depositata ai giudici della I sezione della corte d’appello di Palermo, che processano il senatore, i legali scrivono: “vi è fondato motivo di ritenere che l’ufficio giudiziario di Palermo, per quanto riguarda la posizione processuale di Dell’Utri, non sia in grado di determinarsi autonomamente sia nei componenti che esercitano funzioni inquirenti, sia in quelli che esercitano la funzione giurisdizionale e/o che sussistano comunque fondati motivi di legittimo sospetto”. Marcello Dell’Utri è imputato di avere ordito un piano per screditare i pentiti palermitani Francesco Di Carlo, Francesco Onorato e Giuseppe Guglielmini che l’avevano accusato nel dibattimento in cui era imputato di concorso in associazione mafiosa (dibattimento conclusosi in appello con la condanna del politico a 7 anni). Per lo scopo l’ex manager Fininvest si sarebbe servito di Cosimo Cirfeta, esponente della Sacra Corona Unita, che assieme a lui fu rinviato a giudizio per calunnia e che nel frattempo è deceduto.