Denise, oggi la sesta udienza - Live Sicilia

Denise, oggi la sesta udienza

Il processo in corso a Marsala
di
3 min di lettura

È in corso da questa mattina la sesta udienza del processo, in corso davanti al Tribunale di Marsala, per il sequestro della piccola Denise Pipitone, scomparsa da Mazara del Vallo l’1 settembre 2004, quando aveva poco meno di quattro anni.

L’udienza ha preso il via con la testimonianza di Fiorella Marino, figlia di Giacoma Maggio, sorella di Piera Maggio. Al processo sono imputati la 22enne Jessica Pulizzi, sorella (per parte di padre) della bambina rapita, che è accusata di concorso in sequestro di minorenne, e il suo ex fidanzato Gaspare Ghaleb, 24 anni, italo-tunisino, accusato di false dichiarazioni al pubblico ministero.

“La mattina dell’1 settembre 2004 – ha detto Fiorella Marino, rispondendo alle domande del pm Giacomo Brandini – mio marito, Agostino Galici, è arrivato a casa con Denise verso le 10.20 (Galici era uscito con la bambina per comprare dei cornetti e organizzare i festeggiamenti per il battesimo della figlia nata 45 giorni prima, ndr). Verso le 11, siamo scesi giù da mia nonna, Francesca Randazzo, che con Denise salì, poi, in terrazzo, per scendere alle 11.30 circa. Intorno alle 11.45, sono arrivate due cugine di mia madre, Giacoma Russo e Maria Francesca Arena, per portare un regalo a mia figlia, un girello. Poco dopo, sento la nonna chiedere se la bambina era nel mio appartamento per vedere il regalo. Sono, quindi, iniziate le ricerche, prima in casa e poi nel vicinato”.

Nel corso dell’udienza è stato ascoltato anche Antonino Pipitone, ex marito di Piera Maggio. “Mia moglie aveva ragioni di dissidio con Anna Corona” ha detto Pipitone. La piccola Denise era infatti nata da una relazione extraconiugale tra Piera Maggio e Piero Pulizzi. La donna a cui si è riferito Pipitone nel corso dell’udienza, Anna Corona, è appunto l’ex moglie del padre naturale di Denise.

“Nell’estate 2004 – ha detto ancora Pipitone – ho visto, da lontano, una discussione tra mia moglie, mio suocero e Anna Corona. Mio suocero mi disse che Corona gli aveva detto che li avrebbe fatti soffrire come aveva sofferto lei per quattro anni. Non conoscevo il motivo della minaccia. Sapevo che i miei suoceri mi nascondevano qualcosa. Dal ’97 al ’99 sono andato a lavorare in provincia di Grosseto – ha proseguito Pipitone – ma mia moglie, non capisco perché, non ha voluto seguirmi. L’amicizia tra mia moglie e Anna Corona non mi è garbata proprio per niente. Poi ho conosciuto anche Jessica. Era il 1998. Ero andato fuori per mantenere la famiglia, non per giocare. A lei dicevo: lascia stare queste persone che ci rovinano la vita, perché non sono persone come noi, ma mia moglie non mi voleva sentire. Da li si è rovinato il nostro rapporto. Non volevo frequentare Corona”.

Nel 2002 – ha aggiunto – ho lasciato Grosseto, mi sono licenziato, per cercare di ricucire il rapporto, ma vedevo che c’erano sempre queste persone. In precedenza, di ritorno da Grosseto, in aeroporto, mia moglie, anziché venirmi incontro, è sparita con Piero Pulizzi e mio cognato Matteo Marino mi disse: ‘ma questi spariscono sempre?’. Ho iniziato ad avere dei dubbi. Poi mio cognato me ne parlò anche per telefono. Io ho sempre avuto paura ad affrontare mia moglie, temevo di scoprire cose brutte”.

Prima di Pipitone aveva testimoniato Francesca Giglio, cognata di Piera Maggio che ha ricostruito il giorno della scomparsa di Denise.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI