Il papà della piccola Elena: “Le avremmo sempre voluto bene”

Depone il papà della piccola Elena: “Le avremmo sempre voluto bene”

La deposizione e la ricostruzione

CATANIA – “Ho detto a Elena: “La tua mamma e il tuo papà ti vogliono sempre bene. Anche se tuo papà sta con un’altra donna e tua mamma sta con un altro uomo, ti vorranno sempre bene. Lei mi ha abbracciato e mi ha fatto un sorriso, dicendo va bene”. Alessandro Del Pozzo è il papà della bimba uccisa dalla madre nel luglio del 2022 a Mascalucia. Il giovane ha deposto ieri mattina al processo a carico di Martina Patti, la sua ex, che risponde di omicidio volontario aggravato. 

A pochi metri di distanza l’uno dall’altra – l’imputata era all’interno della gabbia nell’aula della Corte d’assise – Alessandro ha risposto alle domande del procuratore aggiunto Fabio Scavone, dell’avvocato di parte civile e dei difensori di Martina, gli avvocati Tommaso Tamburino e Gabriele Celesti. L’interrogatorio è durato circa un’ora. Un’ora in cui il papà di Elena ha parlato dei rapporti con la ex.

Il falso rapimento

Ha ricostruito anche il giorno in cui Martina inscenò il falso rapimento della piccola, che aveva già ucciso, dopo aver nascosto il cadavere in campagna. Ha detto che fino al giorno della tragedia, lui, non poteva rimproverare nulla alla ex. “Per me – ha detto – mia figlia era in buone mani”. Alessandro Del Pozzo ha definito Martina una ragazza che tendeva a chiudersi in sé stessa.

A un certo punto, dopo la fine della loro storia, lei gli avrebbe mandato un messaggio, dicendo che intendeva rifarsi una vita; chiedendogli in sostanza di non reagire malamente qualora questo fosse avvenuto. Ma lui, ha spiegato, non aveva nessuna intenzione di interessarsi, di cercarla o di avvicinare il nuovo compagno, perché ormai giudicava quella storia un capitolo chiuso.

Il giorno del delitto

Poi, ha raccontato, in sintesi, nel giorno del delitto lei lo ha contattato. Gli disse che avevano rapito la bambina, facendo riferimento a una minaccia rivolta direttamente a lui, in relazione a una rapina di cui il giovane era stato accusato. Gli autori in pratica si erano convinti che sapesse qualcosa. “Se una mamma ti chiama e ti dice: “Hanno rapito la bambina”, la prima cosa che fai è crederci”. Ha spiegato di non comprenderne il motivo, di un ipotetico rapimento, perché di motivi non ce ne sarebbero stati. Ma nonostante questo ci avrebbe creduto.

Aveva ricevuto un biglietto intimidatorio, poi gli era scomparsa la macchina. E ha temuto, insomma, che le persone coinvolte in quella rapina – di cui lui fu accusato, per cui venne arrestato, per essere in fine assolto con formula piena e anche risarcito per ingiusta detenzione – fossero convinte davvero che lui sapesse o stesse facendo qualcosa per accusarli.

I rapporti con Martina

Alcune domande della difesa sono state concentrate sul rapporto tra lui e Martina. E sul periodo in cui fu detenuto agli arresti domiciliari (poi ritenuti, come detto, ingiusti). Alessandro fu assolto a settembre del 2022. Ha detto che i genitori di Martina non avevano mai accettato il loro rapporto, per via dei precedenti di lui. Ma una sera, ha spiegato, aveva chiarito la situazione con il papà di Martina e da quel giorno la loro frequentazione era divenuta più tranquilla.

Infine i contrasti tra i due. Il presidente della prima sezione della Corte d’assise Sebastiano Mignemi ha chiesto al teste se con Martina fossero mai venuti alle mani. E lui ha risposto di essere stato colpito con uno schiaffo, in un’occasione; e di averlo detto al padre di lei. Poi una seconda volta, dopo averle bloccato la mano, avrebbe reagito colpendola. “Ma l’ho fatto come autodifesa – ha sottolineato – non volevo farle del male”.

In un altro episodio, infine, lei avrebbe iniziato a “non tenere le mani a posto” e lui, temendo di essere colpito, le avrebbe fermato le mani. Questo avrebbe indotto lei a denunciarlo per maltrattamenti in famiglia, avendo riportato degli ematomi, proprio per la fase in cui lui le bloccò le mani. “Ma la denuncia – ha concluso – è stata ritirata, perché quando si è calmata ha capito che non era sostenibile”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI