La piazza di "Niculitto" | è rifornita dai Nizza - Live Sicilia

La piazza di “Niculitto” | è rifornita dai Nizza

Quasi due secoli di carcere è la richiesta formulata al Gup dal pm Jole Boscarino per i componenti dell'organizzazione Santapaoliana capeggiata da Francesco Scuderi (nella foto) che aveva trasformato una parte di San Cristoforo in un "take away" dello spaccio.

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CATANIA – Il dedalo di strade attorno a via della Lava a San Cristoforo sarebbe regno della droga dei Santapaola. Il “re” della piazza di spaccio sarebbe stato Francesco “Niculitto” Scuderi, genero di Turi Amato (storico reggente del gruppo Ottantapalmi e marito di Grazia Santapaola, cugina del capomafia Nitto), che lo scorso anno è finito in manette nell’ambito di un blitz dei carabinieri che ha schiacciato la piramidale organizzazione. Nessuno ha avuto scampo: le telecamere piazzate dai militari della Compagnia di Piazza Dante hanno ripreso ogni fase della “catena di montaggio” divisa per turni di lavoro, mentre agli “operai” era attribuito un ruolo preciso. I picciotti di “Niculitto” stanno affrontando il processo e nello stralcio del rito abbreviato sono già arrivate le richieste di pena formulate dal pm Jole Boscarino che non fa certo sconti: chiede condanne dai 20 anni per i capi promotori ai 16 e 14 anni per chi aveva posizioni comunque di vertice nel sodalizio criminale. Mano alla calcolatrice si arriva a quasi due secoli di reclusione. A luglio inizieranno le arringhe difensive.

Ai piani alti della piramide vi sarebbero i fratelli Francesco  e Antonio Scuderi (per Niculitto la condanna richiesta è di 20 anni) affiancati dai fratelli Vito e Carmelo Musumeci (20 anni la richiesta di pena per i due). In una posizione intermedia gli inquirenti nella ricostruzione dell’organigramma posizionano Filippo Marino, Giovanni Costanzo, Gaetano Privitera (per tutti e tre la richiesta è stata di 16 anni) e Ivan Mancini. Questi facevano da collante con le vedette, i lanciatori, i corrieri e gli spacciatori. Le vedette si occupavano di “controllare” il territorio da possibili incursioni delle forze dell’ordine, mentre i lanciatori (una nuova professione nel mercato illecito della droga) dovevano occuparsi di “lanciare” le dosi allo spacciatore (“5 stecche, 5 stecche dammele a me“) per la vendita e di “calare” il paniere per ricevere gli introiti (Il panaro lo caliamo?). Ai corrieri invece era affidato il compito di caricare la droga dai magazzini di stoccaggio e di portarla agli spacciatori per la vendita.

All’incrocio tra via Alogna, via Trovatelli e via Della Lava si poteva “acquistare” sia marijuana che cocaina. La prima era confezionata in involucri di carta argentata del peso di due grammi e venduta al prezzo di 10 euro (“una stecca, dieci euro“). La cocaina era “confezionata in involucri di carta cellophane termosaldata del peso di 0,2 grammi  (quintini) al prezzo di venti euro o del peso di 0,25 grammi (quartini) al prezzo di trenta euro. Dalle intercettazioni emerge che “palla” è il nome in codice usato per identificare le dose di cocaina (“Cosa vuoi compare? Oh una? Cosa vuoi una palla? Prima dammi i soldi“).

La droga veniva acquistata dai Nizza. Su questo aspetto confluiscono le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Goffredo Di Maggio, ex pusher storico di San Cristoforo, Fabrizio Nizza, capo della famiglia, e il luogotenente Davide Seminara. “Turi Amato faceva riferimento a noi” – spiega Fabrizio Nizza. Ma è Seminara a fornire particolari anche sui prezzi imposti per cocaina e marijuna. “Conosco bene la piazza di via Lava – via Trovato – via Trovatelli in quanto – racconta – era rifornita di stupefacenti dal gruppo Nizza”. La cocaina sarebbe stata venduta “alla piazza degli Scuderi” al prezzo medio di 55.000 euro al Kg , l’erba invece a 2.500 euro al Kg. Questo il tariffario secondo il pentito.

LE RICHIESTE DI PENA. Francesco Scuderi, 20 anni, Carmelo Calogero, 14 anni, Pietro Condorelli, 14 anni, Angelo Castorina, 14 anni, Giovanni Costanzo, 16 anni, Giuseppe Fresta, 14 anni, Antonino Germanà, 14 anni, Giuseppe Ligotta, 14 anni, Filippo Marino, 16 anni, Carmelo Musumeci, 20 anni, Salvatore Musumeci, 6 anni e 20 mila euro di multa, Vito Musumeci, 20 anni, Gaetano Privitera, 16 anni. Il pm invece chiede l’assoluzione per Giuseppe Paolo Denaro.


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