Emergenza casa, si temono oltre 2000 sfratti solo nel 2022 - Live Sicilia

Emergenza casa, si temono oltre 2000 sfratti solo nel 2022

I numeri del disagio abitativo a Catania sono allarmanti: a fronte di cinquemila richieste di alloggi popolari, il Comune ha messo a disposizione 24 immobili.
SIT-IN DEI SINDACATI
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CATANIA – La casa è un diritto per tutti. Questo il grido di protesta che, stamattina, davanti alla Prefettura hanno portato i sindacati Sunia, Sicet e Uniat. Agata Palazzolo è la segretaria provinciale del Sunia: “Siamo molto preoccupati. Nella nostra città il disagio abitativo è in forte aumento e il Comune resta sordo di fronte alle nostre sollecitazioni. Sono uscite le graduatorie contenenti 5000 richieste d’alloggio per altrettanti nuclei familiari e il Comune mette a disposizione 24 immobili – spiega Palazzolo – avrebbe potuto metterne a disposizione, almeno, altri 230 tra Librino e San Giorgio, ma non riusciamo a capire come mai non siano partiti i lavori per rendere fruibili questi appartamenti”.

I numeri del disagio sociale e abitativo in città sono allarmanti: graduatoria sfratti 778; graduatoria disagio socio-economico 967; graduatoria generale alloggi 3857; richieste alloggi popolari ammesse oltre 5000.
Una situazione, la definiscono i sindacati, esplosiva. A questo si aggiunge la “bomba sociale” legata agli sfratti. Entro il 2022 ne saranno effettuati almeno 2000. Mentre i sindacati denunciano di non avere notizia dell’utilizzo di fondi, per milioni di euro, destinati all’emergenza abitativa.

Oltre a tutto questo il disagio di chi una casa la ha avuta. Gabriella, nome di fantasia, vive in un appartamento nell’ex Palazzo di Cemento: “Ho un appartamento di due vani al 14esimo piano. Ho un bimbo disabile con autismo, vorrei cambiare”. Già “cambiare” sembra una richiesta assurda, ma come si fa ad assegnare un alloggio popolare di due vani a una famiglia i cui componenti sono cinque con un disabile? Sembrerebbe una situazione paradossale e invece nasconde tante cose dietro. “Ok, non ti piace questo appartamento? Lascialo e ne cerchiamo altri”. E dove? Nel frattempo, la realtà è questa: un bimbo con autismo che dorme in una stanza in cui stanno in cinque.

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