CATANIA – Facciamo pace. Questo il grido che, stamattina, hanno fatto sentire tutti i ragazzi e le ragazze delle scuole etnee. Una marcia lungo la via Etnea che ha coinvolto non solo il mondo scolastico. I loro sguardi, i disegni, l’essere cittadini di un mondo futuro senza guerre.
Queste sono state le emozioni che tutti i “viandanti” hanno sentito e osservato in via Etnea fino a piazza Università. Sono stati i quattro giovanissimi “sindaci” Giordana Blandini, Sara Maugeri, Antonino Chiara e Francesco Finocchiaro, in rappresentanza degli istituti comprensivi Grazia Deledda, Vitaliano Brancati, Giuseppe Parini, San Giovanni Bosco e di tutte le scuole che sono state protagoniste della manifestazione a chiedere una “marcia per la pace”.
Un’idea, questa, sposata dal sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi, dalll’assessora alla Pubblica Istruzione Barbara Mirabella e dall’assessore alle Politiche sociali Giuseppe Lombardo. Migliaia di bambine e bambini, ragazze e ragazzi, preceduti da circa 500 piccolissimi fra i tre e i sei anni delle scuole dell’infanzia comunali, accompagnati dai genitori, hanno marciato per il centro di Catania.
“Via Etnea e piazza Università – dice l’assessora Mirabella – si sono trasformate in grandi piattaforme dalle quali sono stati lanciati messaggi di amicizia e solidarietà, di stop alla guerra e alle guerre che affliggono l’Ucraina e tante nazioni e popoli del mondo. Chiara e forte la voce che si è levata dal cuore del capoluogo etneo spinta da un vigoroso vento di freschezza e gioventù verso un unico grande cielo rivestito dei colori della Pace”.
Decine di letterine, pensieri, intenzioni e parole di “pace” sono stati consegnati nelle mani delle autorità cittadine perché loro siano portavoce di pace ai più alti livelli istituzionali. Presenti alla manifestazione di pace l’imam e presidente della comunità islamica di Sicilia Kheit Abdelhafid insieme ai rappresentanti delle istituzioni civili e militari, dirigenti scolastici e docenti.
“La pace va costruita nel cuore e nella mente di tutti – scrive nella sua lettera Giordana Blandini dell’Istituto Comprensivo Grazia Deledda – ai grandi della terra, a tutti quelli che comandano seduti sulle loro poltrone, nei loro bei palazzi, diciamo pensate prima di dare ordini, pensate prima di agire”.