Finanziaria, via ai i giochi: i dilemmi di Cinquestelle e Pd sui contributi - Live Sicilia

Finanziaria, via ai i giochi: i dilemmi di Cinquestelle e Pd sui contributi

Martedì la discussione generale

PALERMO – Da un lato i partiti nazionali che si aspettano una netta linea di demarcazione con governo e maggioranza, dall’altro la voglia dei singoli deputati di incidere con proposte di buonsenso che aiutino grandi o piccole realtà locali senza cadere nella logica delle mance. Nell’Ars che domani vedrà l’avvio della discussione generale sulla Finanziaria, le opposizioni sono attese da una prova non semplice.

Finanziaria, Roma punta gli occhi su Palermo

L’onda mediatica del caso Auteri è giunta fino a Roma. L’effetto immediato è stato l’aumento del grado di attenzione da parte dei vertici nazionali di Movimento cinque stelle e Partito democratico su quanto accade nelle stanze dorate di Palazzo dei Normanni.

Il dilemma di M5s e Pd

Il compito dei due principali gruppi parlamentari d’opposizione non sarà semplice. Portare a casa il risultato politico, raggiungendo norme di ampio respiro utili alla Sicilia, senza finire invischiati nel classico assalto alla diligenza.

La strategia dei Cinquestelle

Il Movimento cinque stelle ha chiesto di conoscere in anticipo il contenuto del maxi-emendamento che verrà presentato in aula. Il capogruppo Antonio De Luca e il coordinatore regionale Nuccio Di Paola hanno già anticipato il contenuto di alcune proposte, spiegando però di non essere contrari a prescindere agli interventi di piccola entità in Finanziaria.

Di Paola e De Luca
Nuccio Di Paola e Antonio De Luca

“Non bisogna gettare via il bambino con l’acqua sporca – è la posizione dei pentastellati -, bisogna però avere il tempo di vagliare le proposte. Possono esserci interventi importanti anche con piccole misure ma vogliamo conoscere il testo nei tempi giusti”. Il problema sta però nel concetto di valutazione: chi decide cosa è giusto finanziare e cosa no?

La strategia del Partito democratico

In casa Pd la linea dettata da Roma è quella di una “netta distinzione” con le misure avanzate dal centrodestra. Il Nazareno non ha visto di buon occhio il clima di aperta collaborazione che si è registrato in occasione dei vari assestamenti di bilancio nei mesi scorsi e così adesso chiede rigore. Va letto anche in questa chiave lo scontro avvenuto in commissione tra il dem Antonello Cracolici e l’assessore all’Economia Alessandro Dagnino sull’Agenzia per gli investimenti.

Michele Catanzaro
Michele Catanzaro

Il gruppo guidato da Michele Catanzaro sta tenendo la barra dritta. In occasione di uno scambio pubblico di battute con il capogruppo della Lega Salvo Geraci, i dem hanno annunciato il proprio modus operandi: gli emendamenti alla Finanziaria arriveranno direttamente in Aula. Nessuna commistione, quindi, con il maxiemendamento del governo che dovrebbe accogliere i desiderata dell’Ars e che, come anticipato da LiveSicilia, non ha trovato spazio in commissione subendo un rinvio all’Aula.

Una presa di posizione diversa da quella dei Cinquestelle e che avrebbe creato dei malumori negli animi di qualche deputato dem. Non sono pochi, infatti, i parlamentari secondo cui l’atteggiamento ‘duro e puro’ potrebbe rivelarsi inconcludente. La diretta conseguenza sarebbe l’impossibilità di incidere con qualche norma ‘local’, seppur di buonsenso, per il proprio collegio d’elezione.

L’ipotesi di un maxi-emendamento d’opposizione

Difficile, al momento, l’ok bipartisan a un maxi che racchiuderebbe tutte le misure. La via d’uscita per M5s e Pd, a questo punto, potrebbe essere rappresentata da un secondo emendamento parlamentare. Un testo che metta insieme tutte le proposte delle opposizioni alla Finanziaria, cercando di non cedere alla logica della polverizzazione delle risorse. All’interno potrebbero trovare posto anche le proposte dei deputati di Sud chiama Nord. Cateno De Luca e i suoi in commissione si sono astenuti, dimostrando un atteggiamento più collaborativo col centrodestra.

Dall’esito dell’aula e delle modalità con le quali il fronte progressista giungerà al voto finale dipenderanno anche i rapporti tra M5s e Pd. Resistere come novelli Ulisse alle sirene della finanziaria non sarà facile per i due pilastri dell’opposizione. Il sentiero è stretto e pieno di insidie. In una Finanziaria con lo spettro del caso Auteri un emendamento di troppo, o un contributo dato senza criterio, potrebbe incrinare i rapporti, già complicati, all’interno della coalizione.


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