Forza Italia, vince la linea Schifani: Miccichè ko - Live Sicilia

Forza Italia, vince la linea Schifani: Miccichè ko

Il tavolo regionale sulle amministrative subirà un'accelerazione.
LO SCENARIO
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PALERMO – Forza Italia: vince la linea Schifani. Gli azzurri sono venuti a capo del cubo Rubik e la strada che conduce le amministrative per Schifani e i suoi non è più in salita.

Il ko a Miccichè

Il Presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha nominato come nuovo Commissario regionale di Forza Italia per la Sicilia Marcello Caruso, fedelissimo del presidente della Regione. Sul metaforico ring azzurro questo è il colpo più duro assestato a Gianfranco Miccichè che da coordinatore poteva vantare la titolarità del simbolo forzista, una golden share per le imminenti elezioni amministrative siciliane.  Un colpo di scena diramato dalle agenzie ieri sera che smentisce le previsioni degli ultimi giorni (la voce più gettonata era quella di un supervisore da affiancare all’ex presidente dell’Ars) e, nei fatti, consegna le chiavi del partito siciliano a Schifani.  

Nelle puntate precedenti

Il presidente della Regione confidava da tempo nella rimozione del coordinatore regionale Gianfranco Miccichè, ormai isolato all’Ars, e nella nomina del suo fedelissimo Marcello Caruso alla guida del partito siculo da tempo. La missiva, firmata dai deputati del gruppo azzurro e inviata ad Arcore circa un mese fa, contenente la richiesta era rimasta senza risposta (con tanto di rammarico dei deputati messo nero su bianco nel documento stilato invece la scorsa settimana nel corso del vertice a Palazzo dei Normanni). La mossa avrà adesso inevitabili conseguenze sul tavolo regionale della coalizione chiamato a dare indicazioni sulle imminenti amministrative: la data del vertice al momento non c’è. Ma il processo dovrebbe subire un’accelerazione.

Comunali: muro contro muro

Il dossier delle comunali soprattutto catanesi rimane rovente. Ma la questione passa necessariamente dalla Capitale.  Al tavolo permanente romano da giorni si cerca la quadra. Il trio dei responsabili enti locali di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega (Giovanni Donzelli, Maurizio Gasparri e Stefano Locatelli) non hanno sbrogliato la matassa. Il braccio di ferro tra salviniani e meloniani va avanti. Chiara l’intenzione della Lega che ha già candidato Valeria Sudano (proposta da Matteo Salvini in persona e benedetta dalla neosegretaria regionale Annalisa Tardino), meno quella di Fratelli d’Italia che ha una sola certezza: Catania spetta a loro (a prescindere dal nome del candidato: Ruggero Razza o Sergio Parisi). Le prove muscolari dei patrioti, basate sul loro peso elettorale, a Palermo come a Roma, iniziano a indispettire non poco gli alleati e a creare malumori.

Gli altri partiti stanno alla finestra in attesa che si sblocchi l’impasse con il sentore che la mossa dei leghisti (che piace agli azzurri di Schifani e agli uomini di Totò Cuffaro) non sia una boutade, complice il fatto che gli uomini del Carroccio furono fatti fuori dalla giunta dall’ex sindaco meloniano Salvo Pogliese. Un fatto che a via Bellerio non è stato dimenticato. E c’è chi è pronto a giurare che con la nomina di Caruso l’asse con la Lega si rafforzerà. E i lombardiani? Sabato a Catania in occasione di un’assemblea faranno un loro nome (realisticamente quello dell’ex assessore regionale Antonio Scavone) in attesa di capire su quale tavolo giocare. Insomma, i giochi sono tutt’altro che fatti.


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