Caso Tutino, la Procura smentisce | E Crocetta insorge - Live Sicilia

Caso Tutino, la Procura smentisce | E Crocetta insorge

L'Espresso stamattina ha dato notizia di un'intercettazione in cui Tutino, parlando col governatore avrebbe detto riguardo all'allora assessore regionale alla Salute: "Va fermata, fatta fuori. Come suo padre". Moto di indignazione e comunicati di presa di distanze. Arriva anche la solidarietà del Quirinale. Crocetta nega di aver sentito, il medico smentisce di aver mai detto la frase. Poi la nota della procura: "Quella telefonata non risulta". Il settimanale: "E' un atto segretato". Molti dirigenti del Pd avevano chiesto le dimissioni. Lumia prima "disgustato", poi: "Chi risarcirà Crocetta?". "Provo vergogna per loro", aveva commentato la Borsellino. Nessuna autosospensione.

le frasi dell'ex primario del villa sofia di palermo
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PALERMO –  “Mi auto-sospendo immediatamente da presidente della Regione”. Così all’ANSA il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, sull’onda delle polemiche per le intercettazione della telefonata col suo medico Matteo Tutino riportata oggi da L’Espresso. “Sto inviando una richiesta alla Procura di Palermo per avere un incontro con lo scopo di verificare la portata dell’intercettazione che riguarda Tutino”, aggiunge il governatore. E alle 17,30 è arrivata la smentita del procuratore capo Francesco Lo Voi: la telefonata non risulta agli atti. L’Espresso dal canto suo insiste: l’intercettazione c’è ed è secretata.

20.10. Anche se aveva dichiarato la sua auto-sospensione nel pieno della polemica sulla presunta frase shock contro Lucia Borsellino, il governatore della Sicilia Rosario Crocetta rimane al suo posto. La decisione di sospendersi non è mai stata formalizzata

20.02. “Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, a seguito delle ‘vergognose e indegne affermazioni’, riportate dalla stampa, che sembrerebbero coinvolgere anche Rosario Crocetta, ha espresso solidarietà e vicinanza a Lucia Borsellino e a tutti i familiari del giudice Paolo Borsellino”. Lo dice il sindaco di Palermo Leoluca Orlando

19.42. L’Associazione Nazionale Testimoni di Giustizia unitamente al suo Presidente, Ignazio Cutrò, si stringe a “tutti coloro che sono rimasti vittime di un gioco sporco, teso alla delegittimazione del Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta mediante la diffusione di notizie ignobili riguardanti una presunta telefonata tra il medico Tutino e il Presidente della Regione”. “La telefonata rivelatasi falsa e del tutto priva di qualsiasi fondamento, come dichiarato in una nota dal Procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi, non può che sollevare grave preoccupazione – osserva l’associazione – su un possibile disegno criminoso di cui non è possibile, allo stato attuale comprenderne pienamente le ragioni, in quanto si è voluto colpire una persona perbene come il Presidente Crocetta facendo leva sul dolore della famiglia Borsellino alla vigilia dell’anniversario della strage di via d’Amelio dove persero la vita il giudice Paolo Borsellino e i suoi angeli custodi fedeli servitori dello Stato”.

19.32. “Sono indignato e preoccupato per le minacce di morte mafiose espresse contro Lucia Borsellino. All’ amica Lucia, persona integerrima e di grande qualità, vanno tutto il mio affetto, la mia stima e solidarietà. Sono certo di rappresentare, in questo caso, anche il pensiero di tutti coloro che si riconoscono in Emergency”. Lo afferma, in una dichiarazione, Gino Strada, fondatore di Emergency, organizzazione che ha collaborato per la cura e assistenza dei migranti in Sicilia.

19.07. Sta per iniziare la direzione del Pd in via Bentivegna. Il segretario Fausto Raciti: “Dobbiamo approfondire la questione”.

18.50. “E’ evidente che a Palermo e su Palermo qualcuno bara. Sarà interessante nel futuro sapere chi”: così Fabrizio Cicchitto di Ncd.

18.41. “Metodo Boffo? Peggio, d’ora in poi si può parlare di ‘metodo Crocetta’. Volevano farmi fuori”. Lo dice il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, a proposito della vicenda della telefonata con Matteo Tutino.

18.35 A proposito della vicenda Crocetta, L’Espresso, in una nota, “ribadisce quanto pubblicato. La conversazione intercettata tra il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta e il primario Matteo Tutino risale al 2013 e fa parte dei fascicoli segretati di uno dei tre filoni di indagine in corso sull’ospedale Villa Sofia di Palermo”.

18.32 “Stiamo vivendo una giornata che lascia disorientati, sgomenti: a questo punto si pone un tema sul controllo e sulla verifica dell’informazione nel nostro Paese”. Lo dice Antonello Cracolici, presidente del gruppo PD all’Ars, dopo la smentita da parte della Procura di Palermo delle intercettazioni fra il presidente Rosario Crocetta e il medico Matteo Tutino che questa mattina hanno portato il presidente della Regione all’autosospensione. “Per mezza giornata il mondo politico e istituzionale ha commentato e preso posizione in merito ad un fatto che ancora non è chiaro se sia accaduto o no. A questo punto – aggiunge Cracolici – è indispensabile capire cosa è successo davvero, far luce su tutti i contorni di questa vicenda”.

18.26  “Oggi e’ stato un immenso dolore e una sofferenza inaudita”: lo ha detto all’Agi il presidente della Regione siciliana, dopo aver appreso che il procuratore della Repubblica di Palermo, Franco Lo Voi, ha smentito l’esistenza agli atti della telefonata. Lo si legge nel sito dell’Agenzia Italia.

18.18. Comunicato di Beppe Lumia (che alle 13,43 si era detto “disgustato dalle parole di Tutino” dicendo che non bisognava “escludere nessuna decisione”): “E adesso chi risarcirà il presidente Crocetta? Chi risarcirà il popolo siciliano che credeva, al di là della critica politica, in una persona onesta e pulita?”. Lo dice il senatore del Pd Giuseppe Lumia alla luce della nota con cui la Procura di Palermo ha smentito che agli atti dell’inchiesta su Tutino vi sia l’intercettazione incriminata.”Il danno – aggiunge – è inestimabile. La reazione deve essere senza precedenti. Per poco non si uccideva una persona senza che il fatto fosse vero. Mai ho visto una persona così distrutta. Sentirlo piangere mi ha straziato il cuore. E’ evidente che qualcosa non funziona. Bisogna chiedere scusa e affrontare questo nodo che rischia di strozzare la nostra democrazia”. Crocetta era scoppiato in lacrime intervistato dal sito di Repubblica.

17.16. Il comunicato della Procura di Palermo: “Con riferimento a notizie giornalistiche diffuse nella giornata di oggi, secondo le quali nel corso di una telefonata, intercettata tra il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e il dottor Matteo Tutino, quest’ultimo avrebbe affermato che la dottoressa Lucia Borsellino, all’epoca assessore alla Sanità della Regione Siciliana: “Va fatta fuori. Come suo padre”, ritengo necessario precisare che agli atti di questo ufficio – e in particolare nell’ambito del procedimento n. 7399/2013/21 (nel quale è stata emessa ordinanza di arresti domiciliari nei confronti del Tutino) – non risulta trascritta alcuna telefonata tra il Tutino e il Crocetta del tenore sopra indicato. Analogamente, i carabinieri del Nas, che hanno condotto le indagini nel suindicato procedimento, hanno escluso che una conversazione del suddetto tenore, tra i predetti, sia contenuta tra quelle registrate nel corso delle operazioni di intercettazione nei confronti del Tutino”. Il procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi.

17.08.+++ La Procura: “Non risulta alcuna telefonata”+++

17.07. “Milioni di debiti, minacce, autostrade bloccate, ferrovie disastrose, ospedali disastrati, disoccupazione da record. Crocetta togliti dalle scatole e vai a casa. Amici siciliani siete pronti a liberare la vostra bellissima terra?”. Così su Facebook il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini.

16.59. “Anche se non c’è nulla di penalmente rilevante in quelle frasi, da un punto di vista etico si tratta di parole pesantissime. Se l’intercettazione esiste allora venga messa a disposizione delle parti. Ormai questa vicenda ha assunto un rilievo extraprocessuale ed è giusto fare subito chiarezza in modo che tutti, a cominciare dal sottoscritto, possano trarne le conseguenze”. Lo ha detto l’ avvocato Daniele Livreri, difensore di Matteo Tutino, in relazione alle frasi choc su Lucia Borsellino.

16,57. “Ho detto a Lucia Borsellino che le parole che sarebbero state pronunciate durante la conversazione telefonica dal chirurgo sono inaudite e deprecabili – dichiara la Presidente – e le ho ricordato che lei deve comunque sentirsi forte della propria storia e di quella della sua famiglia”.

16.54. “Parole inaudite e deprecabili”. Così la presidente della Camera, Laura Boldrini, che ha telefonato a Lucia Borsellino per esprimerle “tutta la sua affettuosa vicinanza e solidarietà”, anche a nome della Camera dei deputati, dopo la diffusione del contenuto delle intercettazioni tra il medico Tutino e il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta

16.53. “Questa intercettazione – sottolinea il legale di Tutino – non mi risulta agli atti dell’inchiesta. Ma al di là di questo il mio assistito mi ha assicurato di non avere mai pronunciato quella frase, me lo ha giurato piangendo”.

16.41. “Il mio assistito, con il quale ho parlato, nega nel modo più assoluto di avere mai pronunciato quella frase su Lucia Borsellino”. Lo afferma l’avvocato Daniele Livreri, difensore di Matteo Tutino, il medico personale di Rosario Crocetta attualmente agli arresti domiciliari

16.21. “Solidarietà nei confronti della dottoressa Borsellino e della sua famiglia” viene espressa in una nota dalla Direzione aziendale degli ospedali Villa Sofia Cervello, in relazione “a un’intercettazione telefonica che vedrebbe coinvolto il dottor Matteo Tutino, dipendente dell’Azienda Villa Sofia Cervello, già sospeso dal servizio lo scorso 29 giugno, contestualmente al provvedimento cautelare emesso dalla Procura della Repubblica di Palermo”. La Direzione, “valutata l’estrema gravità delle affermazioni riportate dagli organi di stampa, che offendono non solo la dottoressa Lucia Borsellino e la sua storia familiare, ma anche tutta la società civile e continuano a procurare un grave danno d’immagine per l’Azienda Villa Sofia Cervello, verificato attraverso gli Organi Inquirenti quanto emerso dalle notizie di stampa, adotterà anche in questo caso nei confronti del dottor Matteo Tutino tutti i provvedimenti consequenziali”.

16.18. “Fai arrivare a Rosario Crocetta il tuo messaggio con #CrocettaDimettiti su Twitter”. E’ l’appello che lancia Beppe Grillo dal suo blog dove pubblica un intervento dell’ex capogruppo M5s all’Ars Giancarlo Cancelleri che non usa mezzi termini: “La memoria di Paolo Borsellino infangata, deturpata, derisa, calpestata. Crocetta ha oltrepassato ogni limite di indecenza”.

16.10. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, secondo quanto si apprende, ha chiamato stamane Lucia Borsellino per esprimerle tutta la sua solidarietà. Il presidente è previsto sabato a Palermo in occasione della cerimonia dell’Anm di commemorazione del giudice Paolo Borsellino e della veglia serale di solidarietà.

Crocetta annuncia che affiderà l’interim per la guida della Regione a Baldo Gucciardi (Pd), neo assessore alla Sanità, subentrato proprio a Lucia Borsellino, che si è dimessa dopo l’arresto di Tutino, nell’ambito di una inchiesta sull’ospedale Villa Sofia. Per quanto riguarda eventuali dimissioni, Crocetta afferma: “Prenderò la decisione finale nel giro di pochi giorni, dopo gli accertamenti”. “Non sono legato alla poltrona, ribadisco la mia estraneità a questa vicenda – sottolinea -. Ma quanto sta accadendo è più grave di un attentato fisico. Non intendo mettere la Sicilia nella condizione di subire attacchi, non faccio pagare prezzi al popolo siciliano. Ma di questa vicenda sono solo una vittima”.

Al momento, a quanto apprende Livesicilia, è in corso un vertice alla Procura della Repubblica di Palermo per accertare l’esistenza della conversazione tra Matteo Tutino e Rosario Crocetta pubblicata oggi dal settimanale. Il procuratore Francesco Lo Voi ha convocato i vertici del Nucleo Antisofisticazioni dei carabinieri, che hanno indagato il primario di chirurgia plastica, dopo avere chiesto agli stessi di controllare intercettazioni e brogliacci dell’indagine. E’ stato lo stesso avvocato di Crocetta, Vincenzo Lo Re a presentarsi al Palazzo di giustizia e a chiedere al procuratore capo di fare chiarezza sulla vicenda.

Intanto, il gruppo del Pd si riunirà nel pomeriggio a Palazzo dei Normanni per un’analisi della situazione politica, alla luce dell’auto-sospensione da presidente della Regione siciliana decisa da Crocetta. Una nota dei democratici informa che il segretario regionale Fausto Raciti ha convocato l’esecutivo del partito per le 19 di oggi, in via Bentivegna, a Palermo. Alla riunione parteciperanno anche i segretari provinciali, il presidente della direzione regionale Giuseppe Lupo, l’assessore Baldo Gucciardi e il presidente del gruppo all’Ars Antonello Cracolici.

“Va fermata, fatta fuori. Come suo padre”. A parlare sarebbe Matteo Tutino, ex primario dell’ospedale Villa Sofia di Palermo, al telefono con il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta. L’intercettazione è stata pubblicata dal settimanale L’Espresso, che oggi ha anticipato i contenuti di un articolo che uscirà nel numero in edicola domani. Crocetta, secondo quanto riporta L’Espresso, “non si indigna” e “non replica” alle parole del suo medico personale, che attacca l’allora assessore regionale alla Salute Lucia Borsellino. Quest’ultima, figlia del magistrato ucciso dalla mafia nella strage di via D’Amelio, pochi giorni fa ha lasciato la guida dell’assessorato alla Salute proprio in seguito allo scandalo che ha coinvolto Tutino, indagato per truffa, peculato, abuso d’ufficio e falso.

“Inevitabili dimissioni Crocetta e nuove elezioni. Quelle parole su Lucia Borsellino una vergogna inaccettabile”. La frase, che apre a un vero e proprio terremoto politico, sono del sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, che ha commentato così, su Twitter, la frase-choc di Tutino. Dello stesso tenore la dichiarazione del capogruppo Pd all’Ars Antonello Cracolici: “Le notizie di stamane ci spingono a prendere atto che, a questo punto, andare avanti è praticamente impossibile. È il momento che, innanzitutto il presidente della Regione, valuti l’opportunità di chiudere la legislatura”. Stessi toni anche da Beppe Lumia, uno dei big sponsor del governo Crocetta: “Sono disgustato della frase di Tutino – dice il senatore -. Sono parole inaudite. Penso anch’io che Tutino vada allontanato da qualunque servizio pubblico. Mi rifiuto di pensare che Crocetta lo abbia sentito e non abbia reagito con tutta la durezza di cui e’ capace. Il fatto, comunque, e’ cosi’ grave che non bisogna escludere nessuna decisione”.

L’inchiesta è la stessa che un anno fa portò alla notifica di un avviso di garanzia non solo per Tutino, ma anche per l’allora commissario straordinario dell’ospedale, Giacomo Sampieri, per il direttore sanitario Maria Concetta Martorana e per Damiano Mazzarese, primario della Rianimazione e per un periodo responsabile delle Chirurgie dell’ospedale palermitano.

“Se confermate, quelle parole ci sembrano di una tale gravità da giustificare decisioni drastiche e dirimenti quali potrebbero essere le dimissioni”, commentano Pippo Zappulla e, Angelo Capodicasa del Pd.

LE PRIME REAZIONI
“Servono commenti?”. E’ la prima reazione all’intercettazione pubblicata da l’Espresso e arriva dal deputato del centrodestra Nello Musumeci. L’ex presidente della Provincia di Catania, sconfitto da Crocetta alle ultime Regionali, si limita a postare il link dell’articolo che riguarda l’intercettazione con il suo laconico “servono commenti?”. Ancora più caustico il presidente della commissione Ambiente dell’Assemblea regionale siciliana, Giampiero Trizzino, che postando la notizia scrive una sola parola carica di ironia: “L’Antimafia”. A stretto giro di posta arriva la nota dei deputati e dei senatori del Movimento 5 stelle: “Crocetta deve dimettersi immediatamente e allontanarsi il più possibile dalla Sicilia, in modo da non poter più arrecare danni all’Isola – dicono – come fa da quasi tre anni a questa parte. E le conversazioni con il medico Matteo Tutino, in cui pare di ascoltare il commando stragista di via D’Amelio, sono la pietra tombale sulla sua esperienza amministrativa”. Secondo i grillini “finalmente è caduto, nel peggiore dei modi, il velo di ipocrisia su cui Crocetta, sedicente crociato dell’antimafia, ha poggiato tutta la sua carriera politica. Ora può fare solo una cosa per ridare un minimo di dignità all’istituzione che rappresenta: dimettersi e prendersi una lunga vacanza, in modo da far dimenticare questo incubo in cui i siciliani si ritrovano da quando è diventato presidente della Regione siciliana” concludono i parlamentari siciliani del M5S.

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