Palermo celebra un altro 23 maggio | "La sofferenza non è mai passata" - Live Sicilia

Palermo celebra un altro 23 maggio | “La sofferenza non è mai passata”

La folla all'albero Falcone (foto Accursio Sabella)

Il 23 maggio nel ricordo della strage di Capaci. SEGUI LA DIRETTA DI LIVESICILIA.

18.28. Messa alla Cei. Presenti il presidente del senato Pietro Grasso, il ministro Angelino Alfano, il sindaco Leoluca Orlando e il presidente della commissione antimafia Rosy Bindi.

17.59. Col silenzio finiscono le manifestazioni del ventiduesimo anniversario della strage di Capaci.

17.58. Palermo fa silenzio. Le note del silenzio e poi un lunghissimo applauso da parte di migliaia di persone riunite davanti all’Albero Falcone hanno ricordato la strage di Capaci alle 17.58, l’ora in cui avvenne l’attentato in cui furono trucidati Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti di scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo.

17.35. Sul palco arriva anche Piero Grasso insieme a Gianni Morandi, che canta “Quel grande prato verde” e “Vita”.

17.26. Sulle note della canzone “Cento passi” sono giunti all’albero Falcone, in via Notarbartolo, i due cortei formato da migliaia di studenti delle scuole italiane e da tanti cittadini partiti da via D’Amelio, luogo della strage in cui morirono il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta, e dall’aula bunker del carcere Ucciardone per celebrare il ventiduesimo anniversario dell’eccidio di Capaci in cui perse la vita Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti di scorta, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo.

17.13.  “E’ una ferita importante del nostro Paese. La cultura e il ricordo sono importantissimi perché attraverso la cultura i giovani che vivono a Palermo e dintorni possono coltivare l’orrore per la criminalità organizzata e isolarla affinché scompaia. Come disse Giovanni Falcone ‘la mafia come tutte le cose umane ha un inizio e una fine’ e se coltiveremo l’orrore per la criminalità organizzata la sua fine avverrà prima”. Così il sindaco di Roma Ignazio Marino a chi gli chiedeva un commento sull’anniversario della strage di Capaci. “Io ho un ricordo vivissimo quando penso a quella strage – racconta il primo cittadino – perché ho fondato un centro trapianti a Palermo e ogni volta che andavo e tornavo dall’aeroporto mi capitava sempre di dover guardare il luogo da dove uomini senza una coscienza fecero saltare in aria un’autostrada con un’azione di guerra”.

16.45. Ancora Lucia Borsellino: “Da sempre sono solita trascorrere queste giornate allo stesso modo: lavorando. Oggi ho deciso di fare tappa solo qui. E sono molto emozionata. Il rischio che queste manifestazioni possano essere strumentalizzate? È sempre dietro l’angolo. Sul pericolo che il fatto di andare al voto fra due giorni possa influenzare commemorazioni come queste posso solo dire che non riesco a vedere un legame tra le due cose. Ma del resto, io vivo queste giornate su un piano strettamente personale”.

16.40. Migliaia di studenti, arrivati oggi a Palermo con la nave della legalità per la celebrazione dell’anniversario della strage di Capaci, stanno partecipando al corteo partito da via D’Amelio per raggiungere l’albero Falcone in via Notarbartolo. Cori, slogan e striscioni animano il serpentone che si unirà a quello partito dall’Ucciardone.

16.20. A margine della cerimonia di intitolazione a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, l’assessore Lucia Borsellino ha commentato: “In queste giornate mi accorgo in modo evidente di continuare ancora a soffrire per quello che è accaduto tanti anni fa. Ma momenti come quello di oggi, trasmettono segnali importanti, indicano, insomma, che le cose possono cambiare. Ma per cambiare davvero, serve ancora qualcosa. Molte delle morti di quegli anni sono rimaste senza una verità. Una verità storica e giudiziaria, che per me vanno e devono andare di pari passo. Non posso dimenticare, fino all’ ultimo, la disperazione di mia madre, proprio per la chiara sensazione di una verità mancante. Spero che tutti, ognuno nel proprio ruolo, si sforzi per fare finalmente definitiva chiarezza sulle stragi”.

16.08. L’assessore Lucia Borsellino a Giurisprudenza, a margine della scopertura della lapide: “Mio padre e Giovanni non hanno mai usato la parola ‘antimafia’”.

16.06. La pioggia non ha fermato il corteo partito dall’Aula bunker di Palermo per ricordare, 22 anni dopo, le vittime delle stragi di Capaci e via D’Amelio. A sfilare ci sono scout, studenti provenienti da tutta Italia, attivisti di Libera e i ragazzi dell’area penale che hanno aderito al progetto di inclusione sociale Amunì. Lungo le strade attraversate dal corteo campeggiano lenzuoli bianchi appesi ai balconi dai palermitani. “Caro Paolo e caro Giovanni siamo tornati per non dimenticare” si legge nello striscione di apertura, mentre l’inno nazionale ha salutato la partenza del corteo.

16.04. Il presidente del Senato Piero Grasso e il ministro dell’Interno Angelino Alfano hanno reso omaggio alle vittime delle stragi di Capaci e via D’Amelio deponendo una corona nella caserma Lungaro a Palermo e osservando un minuto di silenzio. Presenti diverse autorità.

15.55. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha incontrato una rappresentanza di poliziotti nella sala multimediale della caserma Lungaro a Palermo. Assieme al ministro il capo della polizia Alessandro Pansa, il questore Maria Rosaria Maiorino e alcuni dirigenti dell’Fbi. L’incontro è durato una ventina di minuti. Ricordando le vittime della strage di Capaci e di via D’Amelio il ministro ha detto che non basta parlare semplicemente di agenti di scorta ma bisogna sempre citarli con nome e cognome.

15.50. Il Sindaco Leoluca Orlando oggi pomeriggio ha partecipato alla cerimonia di intitolazione dell’atrio della facoltà di Giurisprudenza a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Erano presenti, tra gli altri, il presidente del Senato, Pietro Grasso, Maria Falcone, l’assessore regionale alla Sanità, Lucia Borsellino e il Rettore, Roberto Lagalla. “E’ la conferma -ha detto Orlando – dell’importanza del coinvolgimento dell’istituzione universitaria per l’affermazione della cultura della legalità e della giustizia oltre ad indicare ai giovani studenti un esempio di insegnamento di impegno civile”.

15.45. Un lungo applauso ha preceduto la scopertura della lapide in marmo dedicata a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nell’atrio della facoltà di Giurisprudenza a Palermo, in occasione del 22/esimo anniversario della Strage di Capaci. Alla cerimonia sono presenti il rettore dell’ateneo Roberto Lagalla, il presidente del Senato Piero Grasso, la sorella del giudice ucciso, Maria Falcone, e l’assessore regionale alla Sanità Lucia Borsellino, figlia di Paolo. “Mio padre ci ha sempre infuso la fiducia di fare tutto da soli con le nostre mani – ha detto Lucia Borsellino – Mio padre e Giovanni, con cui sono cresciuta, sono oggi due eroi, in realtà erano due persone estremamente umane. Credo che il messaggio debba essere quello di portare avanti le loro idee; è questo il modo per uscire dall’ergastolo del dolore”.

15.37. A Marcelle Padovani, che ha criticato il “protagonismo” di alcuni giudici e l’impianto del processo sulla trattativa, ha replicato a caldo il procuratore aggiunto Vittorio Teresi: “Non ha il diritto di tranciare questi giudizi” ha detto, lasciando l’aula magna del palazzo di giustizia, il magistrato che coordina i pm del processo. “Marcelle Padovani – ha detto il magistrato – avrebbe dovuto leggere gli atti del processo e non solo il libro di Giovanni Fiandaca e Salvatore Lupo. E’ grave che esprima i suoi giudizi mentre c’è un dibattimento in corso. Finisce così per presentare come l’unica verità alternativa quel libro che peraltro utilizza degli atti processuali solo una quindicina di pagine”

15.07. Giovanni Falcone non avrebbe condiviso la linea giudiziaria dalla quale è scaturito il processo sulla trattativa Stato-mafia. E’ netto e “senza sfumature”, come aveva subito promesso, il giudizio della scrittrice Marcelle Padovani intervenuta al palazzo di giustizia di Palermo per il ricordo di Falcone organizzato dall’associazione nazionale magistrati. Con il giudice ucciso nella strage di Capaci, Marcelle Padovani aveva scritto nel 1991 il libro “Cose di Cosa nostra” nel quale Falcone esponeva il suo punto di vista sull’evoluzione della mafia e sugli strumenti per contrastarla. Dopo avere parlato della sua amicizia e della collaborazione con il magistrato, Padovani ha spostato l’intervento sulla “eredità” di Falcone. E a questo punto ha criticato l’impostazione del processo sulla trattativa sostenendo che, se uomini dello Stato hanno avvicinato Vito Ciancimino e boss mafiosi per fermare le stragi, “hanno fatto bene”. Il giudizio cambierebbe se fosse dimostrato che hanno commesso reati o tradito lo Stato. La scrittrice francese ha poi criticato quei magistrati che “si lasciano prendere la mano dal protagonismo e danno una autorappresentazione del proprio impegno” con una “mediatizzazione eccessiva”. Seguirebbero “teorie di complotti, retroscena e trame che probabilmente esistono solo sulla carta”. Per questo, secondo Marcelle Padovani, oggi la posizione di Falcone sarebbe “più vicina al pensiero del giurista Giovanni Fiandaca”, autore con lo storico Salvatore Lupo del libro “La mafia non ha vinto”.

14.44. “Oggi non c’è solo il dovere della memoria. Quello è per chi vuole fare un rito stanco. Per chi come noi invece vuole continuare a rappresentare l’Italia migliore, il dovere è quello di continuare a battersi per quelle donne e uomini in divisa il cui prestigio e il cui ruolo nella nostra società nessuno può dimenticare”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che ha deposto una corona di fiori alla stele che commemora la strage di Capaci, sull’autostrada che porta da Punta Raisi a Palermo.

14.31. “Abbiamo fatto enormi passi in avanti nel contrasto a Cosa nostra. Abbiamo approvato le leggi figlie delle intuizioni di Giovanni Falcone. Abbiamo fatto sequestri e confische dei patrimoni, realizzando la sua grande idea che occorre seguire il flusso dei soldi per realizzare l’obiettivo di sconfiggere la mafia”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che ha deposto una corona di fiori alla stele che commemora la stage di Capaci, sull’autostrada che porta da Punta Raisi a Palermo. “Sequestri, confische, arresti dei latitanti e carcere duro: è questa la ricetta vincente contro la mafia – ha proseguito – Oggi si ricorda non solo Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, ma anche Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. Il mio pensiero va a loro e a tutte le forze dell’ordine che ogni giorno combattono per la legalità. Sono loro i più umili e spesso dimenticati che rappresentano l’Italia migliore”.

13.34. “Oggi siamo qui tutti insieme per ricordare, ma non basta la memoria, non bastano le celebrazioni, le parole e i discorsi, se non diventano impegno comune, l’impegno di ogni giorno nello studio, nel lavoro, nella vita per saper dire di no alla prepotenza, ai favoritismi, al compromesso, alle scorciatoie, con la coscienza pulita, a testa alta e schiena dritta”. Lo ha detto il presidente del Senato Piero Grasso intervenuto alla cerimonia nell’aula bunker dell’Ucciardone per l’anniversario della strage di Capaci.

12.25. “Andrete in contro a sonore sconfitte ma non fermatevi andate avanti difendendo sempre i veri valori quelli che ci hanno insegnato Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”. È l’esortazione fatta ai giovani dal presidente del Senato Piero Grasso intervenuto alla cerimonia nell’aula bunker dell’Ucciardone per l’anniversario della strage di Capaci.

12.16. “Questa violenza verbale nell’antimafia è una ferita profonda, non ci si può dividere. Stiamo facendo dei grandi regali ai mafiosi e a chi ha scelto l’illegalità. È il noi che vince. Non voglio più sentire parlare di antimafia. Essere contro le mafie dovrebbe essere un fatto di coscienza, non una carta di identità”. Lo ha detto don Luigi Ciotti, a Palermo per il 22esimo anniversario della strage di Capaci.

11.53. Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, oggi sarà a Palermo in occasione del ventesimo anniversario della morte del giudice Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo e degli uomini della scorta. Il ministro deporrà una corona di alloro alle 13.30 a Capaci; poi alle 15.45 presso la lapide del Reparto scorte della Caserma Lungaro incontrerà i familiari delle vittime delle stragi. Alle 18.30, il ministro dell’Interno parteciperà alla celebrazione della Santa Messa presso il Centro Educativo Ignaziano.

11.34. Le altre parole di Grasso: “Dopo le condanne emesse in questa aula Falcone e Borsellino furono attaccati. Erano amareggiati. Coloro che li hanno attaccati in vita poi si sono detti loro amici. Unici eredi dei loro valori”.

11.30. “Durante il semestre italiano in Europa ribadirò con forza due temi fondamentali: l’istituzione della procura europea e l’aggressione ai patrimoni della criminalità organizzata:”. Così il presidente del Senato Piero Grasso parlando nell’aula bunker dell’Ucciardone a Palermo alla cerimonia dell’anniversario della strage di Capaci. Poi ha aggiunto: “Non andare a votare è la scelta peggiore, significa demandare ad altri, non incidere nel futuro. Capisco che è difficile appassionarsi alla politica visti i toni di questi giorni. Ma dobbiamo votare per diffondere in Europa gli insegnamenti e i valori di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Il contrasto alla mafia dipende dall’impegno della politica. Il futuro del Paese dipende dalla capacità della politica di riavvicinarsi alla gente”.

11.29. Uno dei bambini presenti nell’aula bunker dell’Ucciardone a Palermo ha letto il messaggio inviato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per la cerimonia dell’anniversario della strage di Capaci. Subito dopo la lettura, fatta dalla piccola Giulia, Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso dalla mafia 22 anni fa con la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta, ha ringraziato il Capo dello Stato.

11.25. Sì è aperta con l’Inno di Mameli cantato dai bambini di alcune scuole siciliane che indossano una maglia bianca con i volti di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino la cerimonia nell’aula bunker dell’Ucciardone di Palermo per l’anniversario del strage di Capaci del ’92. L’Inno è stato dedicato a Falcone, Francesca Morvillo, Borsellino, gli agenti di scorta uccisi nelle stragi di Capaci e via D’Amelio e a tutte le vittime di mafia. Subito dopo sono stati proiettati alcuni video con interviste di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e immagini delle stragi. A dare il saluto il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini seduta a fianco di Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso dalla mafia. Nell’aula sono presenti diverse autorità, il presidente del Senato Piero Grasso, i ministri Andrea Orlando e Maurizio Martina, magistrati e altri uomini delle istituzioni.

11.24. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato al Presidente della Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, Maria Falcone, il seguente messaggio: “In occasione dell’annuale convegno che la Fondazione intitolata a Giovanni e Francesca Falcone organizza in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, mi è gradito far giungere il mio saluto a lei, gentile Presidente, e a tutti i partecipanti. La premiazione dei lavori predisposti dagli studenti al termine di un percorso di educazione alla legalità perpetua il ricordo del sacrificio di Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo e degli agenti addetti alla sicurezza Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, che ventidue anni fa persero la vita nel barbaro agguato di Capaci. Il tema della penetrazione delle associazioni criminali nel mondo degli affari e dell’imprenditoria, oggetto dei progetti didattici sviluppati quest’anno nelle scuole, è di spiccata attualità. Si tratta infatti di un fenomeno particolarmente preoccupante per la sua diffusione e per l’incidenza sulle attività produttive e, più in generale, sull’economia nazionale. Per contrastare tale pervasiva presenza e fuorviante influenza, è indispensabile il coinvolgimento delle forze sane della società e, in specie, delle giovani generazioni affinché acquisiscano piena consapevolezza dell’assoluta necessità di contrastare ogni forma di condizionamento, di subdola insinuazione e di aperta sopraffazione criminale. L’esempio di dirittura morale e di impegno coraggioso fino all’estremo sacrificio di Giovanni Falcone è stato e continua a essere fondamentale stimolo a resistere alle intimidazioni della mafia e a diffondere una rinnovata fiducia nello stato di diritto. Con questo spirito, sono vicino a lei, gentile signora, e a tutti i famigliari, rinnovando i sentimenti di gratitudine e di solidarietà di tutti gli italiani”.

11.23. La “penetrazione delle associazioni criminali nel mondo degli affari e dell’imprenditoria” è un “fenomeno preoccupante”. Lo dice Giorgio Napolitano in un messaggio alla fondazione Falcone. Napolitano auspica “il coinvolgimento delle forze sane della società” per “contrastare ogni forma di condizionamento” della mafia sull’economia.

10.58. “Non dobbiamo mai fermarci nella ricerca della verità. La lotta alla mafia è forte e radicata nelle coscienze, questa è solo una piccola parte, dobbiamo fare in modo che nelle scuole si studi costantemente la storia del nostro Paese, la mafia è un elemento da conoscere per combatterla meglio”. Lo ha detto Rosy Bindi, presidente commissione nazionale antimafia, arrivata a Palermo con la nave della legalità in occasione del 22esimo anniversario della strage di Capaci.

10.46. “Quando dico che è importante stare vicino a chi cerca le verità processuali è perché questo è il compito di uno stato democratico”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano dell’impegno dello Stato verso la ricerca della verità sulle stragi.

10.45. “È il nono anno che arrivo a Palermo per commemorare le vittime delle stragi e l’emozione è sempre maggiore. C’è sempre bisogno di queste manifestazioni. L’arrivo qui di tutti questi ragazzi ha un grande significato, per quella crescita delle coscienze che noi vogliamo”. Lo ha detto il presidente del Senato, Piero Grasso, arrivato a Palermo con la nave della legalità in occasione del ventiduesimo anniversario della strage di Capaci.

10.27. Comunicato di Palazzo delle Aquile: “Il Sindaco di Palermo e presidente Anci Sicilia, Leoluca Orlando questa mattina – insieme alle alte cariche militari e civili – ha ricevuto al Porto di Palermo le ragazze e i ragazzi della nave della legalità partiti ieri da Civitavecchia per il XXII anniversario della strage di Capaci. “E’ con grande gioia – ha detto Orlando – che sono qui ad accogliere e condividere l’entusiasmo di questi ragazzi simbolo della comune battaglia contro la mafia e a difesa della giustizia e della legalità”. Leoluca Orlando prima di raggiungere il Porto ha ricevuto a Palazzo delle Aquile gli studenti americani giunti in città in occasione di questa giornata”.

10.17. “Voglio ringraziare tutti i partecipanti, ma in particolare voglio ringraziare il presidente della Repubblica che ieri è andato a salutarvi al porto di Civitavecchia”. Lo ha detto la professoressa Maria Falcone, accogliendo i 1500 studenti in arrivo a Palermo con la Nave della Legalità. “Al presidente della Repubblica vorrei dire – ha aggiunto – quello che alcuni anni fa mi disse il direttore della’Fbi Louis Freeh: ‘Giovanni Falcone rappresenta la personificazione del senso dello Stato’. Ecco, Napolitano rappresenta oggi per noi la personificazione dello Stato”.

10.15. “Per noi magistrati impegnati fortemente a contrastare le mafie il vostro sostegno è speranza e motivo per continuare a impegnarci”. Lo ha detto il procuratore nazionale Antimafia, Franco Roberti, nella breve cerimonia che si è svolta al porto di Palermo all’arrivo della Nave della Legalità. “Le cose che avete scritto sugli striscioni – ha esortato Roberti – vanno praticate ogni giorno, a cominciare dalla scuola”.

10.14. “Scusate il ritardo ma non è dipeso da noi e certamente non è un ritardo della legalità”. Lo ha detto il presidente del Senato, prendendo la parola sul palchetto allestito alla banchina del porto di Palermo per accogliere circa 1500 studenti arrivati con la Nave della Legalità e scesi scandendo il coro “Palermo è nostra e non di cosa nostra”. “La nave è stata ritardata – ha detto Grasso – da un vento di scirocco che faremo diventare un vento che cambia l’Italia”.

10.10. “Con la strage di Capaci la mafia cominciò la sua guerra allo Stato”. Lo ha detto il procuratore di Caltanissetta Sergio Lari che, insieme all’aggiunto Lia Sava e Stefano Luciani, rappresenta l’accusa all’ultimo processo per l’eccidio del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti della scorta che comincia oggi davanti alla corte d’assise. Imputati i boss Salvino Madonia, Cosimo Lo Nigro, Giorgio Pizzo, Vittorio Tutino e Lorenzo Tinnirello. “Come disse Totò Riina – ha aggiunto Lari – Cosa nostra aveva tanto tritolo da fare guerra allo Stato e questa guerra cominciò il 23 maggio di 22 anni fa”. Il processo nasce dalle ultime indagini dei pm nisseni sulla strage di Capaci che ha fatto luce sulla fase esecutiva relativa all’esplosivo utilizzato per l’eccidio. Madonia è accusato di avere partecipato alla riunione deliberativa dell’attentato, gli altri boss sarebbero stati coinvolti nel recupero del tritolo dal mare e nella sua lavorazione. Altri 4 imputati, arrestati insieme ai boss oggi a processo, vengono giudicati in abbreviato.

10.06. “Volete che parli? Prendete le dichiarazioni dell’anno scorso. Credo che questa sia la solita passerella per tante persone. Sia al bunker che in chiesa”. Lo ha detto il procuratore di Termini Imerese, Alfredo Morvillo, fratello di Francesca, la moglie di Falcone, arrivando all’aula bunker dell’Ucciardone per le commemorazioni della strage di Capaci.

9.45. Da New York a Palermo per partecipare alle iniziative del XXII Anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio. Protagonisti un gruppo formato da otto studenti italo-americani arrivati stamattina alle 6,05 con il volo diretto inaugurale New York-Palermo della compagnia aerea Meridiana, ribattezzato per l’occasione l’Aereo della Legalità. All’arrivo, il gruppo è stato accolto da Fabio Giambrone, presidente della Gesap, la società di gestione dell’aeroporto di Palermo Falcone Borsellino, e dall’assessore ai rapporti funzionali con Gesap, Giovanna Marano. “E’ stato bello, assieme ai ragazzi, ricordare Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e gli agenti delle scorte – ha detto Giambrone – L’aeroporto di Palermo, che porta il nome dei nostri eroi, non poteva rimanere fuori da questo importante appuntamento”.

9.22. “Non mi piacciono le polemiche che dividono l’Antimafia, disturbano questo momento di ricordo, è come se tirassero per la giacca, ancora una volta, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Preferisco un’Antimafia del fare e gli studenti che arrivano oggi a Palermo ci ricordano il senso di un’antimafia non parolaia. Ma soprattutto dobbiamo ricordare chi erano Giovanni e Paolo, due persone che facevano il proprio dovere”. Lo ha detto Leonardo Guarnotta, presidente del tribunale di Palermo.

9.21. È arrivata al porto di Palermo, salutata da decine di palloncini lanciati in aria, la nave della Legalità con a bordo 1500 ragazzi salpati ieri sera da Civitavecchia per ricordare Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti di scorta uccisi nella strage di Capaci. L’iniziativa è organizzata dal Miur in collaborazione con la fondazione Falcone. I ragazzi che erano a bordo indossano le magliette di Sigillo, il progetto che coinvolge laboratori tessili in 14 istituti penitenziari. Tremila gli studenti che li hanno accolti al porto di Palermo insieme a Pif e Maria Falcone, presidente della fondazione Falcone. “Il 23 maggio – ha detto la sorella del giudice – deve essere il giorno della riscossa contro la mafia”. Sulla nave presenti il ministro dell’istruzione Giannini, il presidente della commissione nazionale antimafia Bindi, il presidente della Corte dei Conti Squitieri, il procuratore nazionale antimafia Roberti, il procuratore di Catania Salvi, il vicepresidente di Confindustria Ivanhoe Lo Bello e il presidente Rai Anna Maria Tarantola. A Palermo è arrivata anche una delegazione di studenti americani provenienti da New York e Washington. Insieme ad alcuni loro colleghi italiani andranno nell’aula bunker dell’Ucciardone per assistere al momento istituzionale della manifestazione che si svolge sotto l’alto patronato della presidenza della repubblica e con il patrocinio del Senato.


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