"Il nostro candidato è Ferrandelli | Ma avrei preferito un'altra soluzione" - Live Sicilia

“Il nostro candidato è Ferrandelli | Ma avrei preferito un’altra soluzione”

Palermo 2012. Intervista a Lupo
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Non sono momenti facili per il centrosinistra. Dopo la decisione del Pd di sostenere Ferrandelli, Sel e Idv potrebbero andare per la propria strada e in queste ore circola anche l’ipotesi Orlando. “Il nostro candidato è Fabrizio Ferrandelli”, dice il segretario del Pd Giuseppe Lupo, che aggiunge: “Mi auguro che gli altri partiti del centrosinistra possano ancora condividerne la scelta”. E sui garanti aggiunge: “Sorprende che abbiano annullato tutto il seggio dello Zen e non solo i voti di un candidato”.

Segretario, se si candidasse Orlando voi come reagireste?
“Il nostro candidato l’abbiamo già scelto ed è Fabrizio Ferrandelli. Mi auguro che gli altri partiti del centrosinistra possano ancora condividerne la scelta anteponendo ad ogni altro interesse quello dei cittadini di Palermo”.

Lei ieri è stato a Roma per la riunione dei segretari regionali del Pd con Bersani. Ha avuto modo di parlare con lui di quanto successo a Palermo?
“La riunione riguardava le amministrative e quindi nel mio intervento ho fatto un quadro della situazione di Palermo”.

Alla fine il Pd sosterrà Ferrandelli…
“Io avrei preferito una soluzione unitaria, individuando una candidatura che non rompesse il centrosinistra. Per questo ho invitato Ferrandelli a riflettere su come poter contribuire a individuare questa candidatura unitaria, era una scelta che toccava a lui. Però ha deciso altrimenti e quindi è lui il candidato”.

Non teme spaccature all’interno del Pd? Non tutti sono entusiasti di Ferrandelli…
“Credo che a questo punto nel Pd debba prevalere l’interesse per il partito e per Palermo, vista l’esigenza di assicurare alla città una svolta politica e amministrativa. In questo senso faccio un appello al senso di responsabilità di tutti”.

Ma, scegliendo Ferrandelli, si è spaccato il centrosinistra…
“E’ stato uno strappo doloroso, personalmente mi sono battuto con tutte le mie forze per evitare che ciò potesse accadere. Ecco perché sostenevo la Borsellino, il cui nome avrebbe invece tenuto unito tutto il centrosinistra”.

Cercherete ancora una sintesi che tenga tutti insieme?
“Noi siamo sempre pronti a cercare l’unità, se necessario andando anche oltre i tempi supplementari . Ma la decisione del Pd non cambia”.

L’ha convinta la decisione dei garanti sulle primarie?
“Sorprende che abbiano annullato tutto il seggio dello Zen e non i soli voti di un candidato. A questo si aggiunge la questione di piazza Indipendenza che ha visto l’interesse dei carabinieri dopo il pronunciamento dei garanti. E’ giusto avere rispetto del loro operato, non devo essere io a dire cosa dovevano fare, sono tre personalità stimate e capaci che hanno preso una decisione e noi ci siamo rimessi alle loro decisioni. Ma sorprende l’annullamento di tutto il seggio”.

Andare, casomai, con due candidati non rischia di far diminuire le possibilità di una vittoria?
“Sicuramente ci indebolisce, ecco perché ho lavorato perché il centrosinistra restasse unito alle elezioni avendo ottime possibilità di vittoria. Possibilità che oggi si riducono”.

Non teme che i palermitani si domandino a cosa siano servite le primarie, visto che poi il vincitore non viene sostenuto da tutti?
“I cittadini si fanno questa domanda. Credo che se si fanno le primarie bisogna essere disponibili a sostenere il candidato che vince”.

Cosa l’ha spinta a decidere di dimettersi il 27 maggio e non prima?
“L’assemblea è stata aggiornata al 27 maggio e quella sarà la sede per rimettere il mandato, è stata l’assemblea ad essere rinviata. Ho sempre detto che per me l’assemblea poteva svolgersi anche subito per aprire il dibattito all’interno del partito”.

Lei ha guidato il Pd attraverso le primarie, in una fase certamente non facile. Si pente di qualcosa?
“Sono convinto delle scelte politiche che ho compiuto, ho lavorato per l’unità del centrosinistra, ho proposto Rita Borsellino proprio perché pensavo fosse l’unica a poter unire. L’ho detto anche a Faraone e Ferrandelli e quello che sta accadendo è la dimostrazione che avevo ragione”.

E’ ipotizzabile una convergenza del candidato col Terzo polo, vista la spaccatura nel centrosinistra?
“Premesso che il Terzo polo a Palermo è andato in frantumi perche l’Udc si è schierato col Pdl, la risposta è no. Abbiamo avuto il mandato di 30mila elettori che hanno votato alle primarie per esprimere il loro candidato sindaco con il patto esplicito di essere sostenuto soltanto da partiti del centrosinistra”.

Neanche al ballottaggio?
“Neanche al ballottaggio. Questo è il mandato che abbiamo ricevuto e voglio ricordare l’impegno sottoscritto in questo senso da tutti i candidati, compreso Ferrandelli”.

Le primarie hanno fatto male al Pd?
“Come ha detto Bersani, non sono una cena di gala ma neanche una resa dei conti. La competizione però è finita, dobbiamo riscoprire le ragioni dell’unità nell’interesse del partito e prima ancora di Palermo”.

C’è qualcosa di Ferrandelli che non la convince?
“Ho letto una sua intervista in cui ha attaccato le segreterie di partito. Visto che il Pd lo riconosce come proprio candidato, mi sembra sia stato molto ingeneroso. Non può accettare di essere il nostro candidato e al contempo attaccarci, mi auguro si sia trattato solo di un’espressione infelice”.

Che contributo darà il Pd al programma di Ferrandelli?
“Il programma di Ferrandelli deve essere quello della coalizione che lo sostiene e quindi innanzitutto del Pd. E’ giusto tenere conto anche dei programmi di Rita Borsellino e di Faraone, che insieme hanno ottenuto circa 18mila voti alle primarie”.

Quanto crede nella vittoria?
“Diciamo che sono ottimista, sicuramente il Pd sarà il primo partito del centrosinistra dopo il disastro della destra berlusconiana. Abbiamo le carte in regola per rappresentare una valida alternativa”.


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