Orlando: "Violenza che turba"| Lorefice: "Cuore di pietra" - Live Sicilia

Orlando: “Violenza che turba”| Lorefice: “Cuore di pietra”

Il sindaco Leoluca Orlando

Lo sgomento del primo cittadino. Domani in programma una fiaccolata.

LE REAZIONI
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PALERMO- Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha avuto un colloquio telefonico col questore Renato Cortese a proposito delle indagini sul brutale assassinio del clochard Marcello Cimino, avvenuto stanotte sotto un portico all’interno della missione dei Cappuccini. “Come tutti – ha detto Orlando – siamo turbati da tanta brutale violenza e ci auguriamo che i colpevoli siano presto assicurati alla giustizia e giudicati per un gesto di pura barbarie”. Il sindaco la cittadinanza ad essere presente domani alle 20 sul luogo in cui stanotte si è consumato l’assassinio. Bandiere a mezz’asta al Palazzo Comunale.

“È terribile, perché se un uomo è capace di fare un gesto di questo genere vuol dire che il cuore realmente sta diventando di pietra, un cuore che si indurisce, che perde se stesso, che perde la propria identità, e su questo io non posso che esprimere la mia indignazione. È un gesto che si consuma anche nei confronti di gente che comunque porta dentro un disagio, il segno di una povertà non solo materiale. I poveri ad alcuni possono dare problemi, anche fastidio, ma non è assolutamente ipotizzabile un atto scellerato del genere”. Lo ha detto l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice in relazione all’omicidio Marcello Cimino. “Ci sono clochard che sono ‘nostri’, nel senso che sono del luogo e altri che vengono da fuori, sono stranieri – ha proseguito Lorefice – A Palermo abbiamo tante realtà. Penso soprattutto alla realtà di Biagio Conte che ospita più di mille persone. Abbiamo strutture della Caritas dove possiamo ospitare, ma noi sappiamo che i clochard non sempre accettano. Per esempio, l’uomo ucciso stanotte tutti i giorni andava alla mensa dei Frati cappuccini a pranzo e poi alla sera andava al “Boccone del povero” per la cena, però non voleva assolutamente essere ospitato in una struttura”. Per l’arcivescovo, “la situazione è quella di una città che sempre di più, quando succedono queste cose, dovrebbe non riuscire a trovare una giustificazione. Se non si riesce a rispettare neanche la libertà personale di chi sceglie di stare in mezzo alla strada, non possiamo assolutamente pensare di essere arrivati, anzi, dobbiamo fare di tutto, lavorare su una cultura della non violenza”. “A vedere anche le immagini il cuore si strappa – ha aggiunto Lorefice – è impensabile che un uomo sia capace di fare un gesto così efferato. Noi tutti siamo sempre di più interpellati a ripensare alla nostra vita in altri termini, a ripensarla dai più fragili. Questa è una cosa che sento come vescovo: una città degli uomini non può che ripensarsi a partire dai più fragili”. Per il direttore della Caritas diocesana, don Sergio Mattaliano “a Palermo non c’è una guerra contro i senza fissa dimora”. “Come Caritas noi non lo conoscevamo. Non si era rivolto a noi in passato per chiederci aiuti. Ma la dinamica brutale della sua morte ci lascia sgomenti – ha affermato – A Palermo sono tante le persone in stato di povertà, che non hanno dove andare a mangiare o a dormire e che chiedono di essere accolte nelle strutture che forniscono assistenza. La difficoltà a fare fronte a tutte queste richieste purtroppo non aiuta a evitare guerre tra poveri ed episodi di questo genere”.

“La morte di Marcello Cimino ci lascia sbigottiti, un’azione brutale e disumana. Il sintomo del dilagare di un disagio preoccupante, che deve essere immediatamente arginato – lo afferma in una nota Ugo Forello, candidato del Movimento 5 Stelle alla carica di sindaco -. È la società che oggi dovrebbe interrogarsi: da dove nasce un così profondo, annichilente e crudele odio? Ci auguriamo che il colpevole di questo efferato delitto venga al più presto assicurato alla giustizia, esprimendo il nostro apprezzamento alla magistratura e alle forze di polizia per il lavoro di indagine immediatamente iniziato”. 

“Non c’è giustificazione per una mano che sceglie arbitrariamente di togliere la vita in un modo così crudele, ad un altro essere umano – afferma l’altro candidato a sindaco, Fabrizio Ferrandelli-. Oggi è il giorno dello sgomento e del lutto, domani però, oltre che commemorare, occorrerà soprattutto lavorare tutti insieme per rafforzare il senso di comunità della nostra città, rivolgendo attenzione ai più deboli, ai disagiati, alla sicurezza in generale ed, in particolare, di chi è costretto a vivere senza un tetto”. “Questa città – conclude Ferrandelli – vittima di una crisi che sta impoverendo gli animi oltre che le tasche, deve ritrovare un profondo senso di umanità e comunità, anche attraverso un sostegno reale a chi soffre ed è abbandonato a se stesso con strutture aperte a tutti. Confido nell’operato negli inquirenti affinché, con la cattura del colpevole, sia ripristinato il senso di giustizia ma il lavoro maggiore sarà garantire a tutti un senso di protezione ed assistenza per chi vive il disagio e per tutti una maggiore sicurezza del territorio”.

 


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