Il tram da progetto a realtà | Le tappe della grande opera - Live Sicilia

Il tram da progetto a realtà | Le tappe della grande opera

Le linee del tram a Palermo

Da domani via libera alla fase di pre-esercizio, entro il 2014 la linea 1 del tram dovrebbe entrare a pieno regime. I cantieri sulle altre linee termineranno tra la fine di quest'anno e il dicembre del 2015. Ecco nel dettaglio come ci si sposterà in città.

PALERMO - il cronoprogramma
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PALERMO – Adesso è ufficiale: le prime vetture del tram circoleranno a Palermo entro il 2014. Effettuato nei giorni scorsi il primo collaudo, da domani, vigilia del Festino, la linea 1 entrerà in fase di pre-esercizio per consentire tutte le verifiche del caso sulla strada ferrata e sulle vetture ‘Bombardier’ che in questi anni hanno effettuato costantemente un rodaggio minimo al deposito Roccella. L’appuntamento è per domani alle 16 quando il sindaco Leoluca Orlando e l’arcivescovo Paolo Romeo percorreranno i primi 800 metri dall’incrocio tra via Amedeo Aosta e corso dei Mille al ponte dell’Ammiraglio a piazza Scaffa. Alle 16.30 l’alto prelato impartirà la sua benedizione all’opera, dopodiché il pre-esercizio proseguirà all’interno del deposito così che i conducenti dell’Amat possano prendere dimestichezza con i mezzi. A settembre prenderà il via la formazione vera e propria, con tanto di esame finale e abilitazione da parte dell’Ustif, l’Ufficio speciale trasporti a impianti fissi del Ministero delle Infrastrutture.

Superate tutte le fasi di collaudo e pre-esercizio, l’Ustif rilascerà il nulla osta (Noe) e il tram entrerà in scena per davvero. A vent’anni dall’avvio dell’iter burocratico, per tutte e tre le linee il termine ultimo dei lavori è fissato per dicembre 2015, pena la restituzione dei fondi comunitari. L’opera sta costando 322 milioni di euro per oltre 16 chilometri di binari suddivisi su tre linee con 17 vetture larghe 2,4 metri e lunghe 32. La linea 1, che collegherà la zona del centro commerciale Forum alla Stazione Centrale, è la più prossima alla conclusione, con 4,5 chilometri già pronti sui 5,5 complessivi. Prima di passare all’ultimo chilometro la Sis, l’azienda capofila dell’associazione temporanea di imprese incaricata della realizzazione, dovrà superare il “tappo” costituito dal Ponte delle Teste Mozze, che si trova all’altezza di piazza Scaffa dove unisce i due tratti di corso dei Mille al di qua e al di là del fiume Oreto.

Questo vecchio e scalcinato ponte, già abbattuto e ricostruito in passato, verrà definitivamente demolito e sostituito con una struttura all’avanguardia, un ponte bimodale ad arco capace di accogliere un doppio binario centrale per il tram e due carreggiate per i veicoli ai lati, per un totale di trenta metri di lunghezza e trenta di larghezza contro i quindici attuali. Al suo fianco è già pronta per un buon 60% una passerella con i sottoservizi larga dieci metri e riservata a ciclisti e pedoni. La posa dei 44 pali di sostegno del ponte è iniziata ad aprile, la demolizione di quello vecchio avverrà a fine agosto. “Scavalcato” l’ultimo ostacolo, la linea 1 consentirà ai residenti di Roccella, Sperone e Brancaccio di arrivare alla Stazione Centrale (e magari proseguire fino a viale Strasburgo o addirittura all’aeroporto) senza usare la macchina. Le fermate previste sono 16: Forum, Laudicina, Di Vittorio, Reber, XXVII Maggio, Bacile, Sperone, Bione, Amedeo d’Aosta, Missori, San Giovanni dei Lebbrosi, Ponte dell’Ammiraglio, Tiro a Segno, Ingrassia, Randazzo e Stazione centrale. A regime saranno impiegate da quattro a sei vetture con circa 30 autisti in base ai turni previsti.

La linea 2 è lunga circa 5 chilometri ed è completa al 70%. Con 13 fermate collegherà Borgo Nuovo alla Stazione Notarbartolo (dove in futuro si potrà prendere l’anello ferroviario che attraverserà in circolo l’intera città) passando per viale Michelangelo e via Leonardo da Vinci. Ultimato l’anello ferroviario, gli abitanti della zona Nord potranno raggiungere le due principali stazioni e l’aeroporto ma anche la Fiera e il Politeama. Le stazioni saranno 13: piazza Armerina-San Paolo, Santa Cristina, Modica, Michelangelo-Castellana, Campo Ribolla, Casalini, Ruggeri, Beato Angelico, Uditore, Einstein, Galilei-Pacinotti, Respighi, Stazione Notarbartolo. Nella “contestatissima” piazza Einstein la Sis sta già realizzando il collegamento tra questa linea e la Linea 3B, uno dei due tronconi in cui si divide l’ultima tranche del tram. I lavori a monte della piazza finiranno entro il 2014, quelli a valle in direzione Notarbartolo finiranno a dicembre 2015 ma in ogni caso la piazza sarà riaperta a fine agosto, fra un mese e mezzo.

La linea 3 è lunga 6 chilometri ed è ultimata al 40%. Senza dubbio è quella con la storia più travagliata sia per le proteste degli ambientalisti per il taglio degli alberi, sia per gli ormai noti disagi al traffico all’altezza della rotonda Einstein sia, infine, perché si tratta di fatto di una linea incompleta che termina all’altezza di corso Calatafimi. Il sogno nel cassetto dell’amministrazione è quello di prolungare la tratta lungo via Ernesto Basile fino al Parco d’Orleans grazie ai fondi della programmazione comunitaria 2014/2020. La linea è divisa in due parti: la 3A collega il Cep alla linea 2, la 3B collega piazza Einstein a corso Calatafimi lungo tutto viale Regione Siciliana. Le stazioni saranno 14: sette in direzione Messina (Platen, Settembrini, Perpignano Est, Amia Est, Portello, Vignicella Est, Pagano) e sette in direzione Trapani (Calatafimi Pollaci, Vignicella Ovest, Giuseppe Pitrè, Amia Ovest, Perpignano Ovest, Regione Siciliana Uditore, Regione Siciliana. Il cantiere della 3A è pronto al 95% e terminerà entro quest’anno, per quello della 3B se ne parla nel 2015.

“Voglio esprimere il mio ringraziamento per l’Amat, il Comune e la Regione ma soprattutto per le maestranze – ha detto il direttore dei lavori per la Sis, Lucio Perilli, in occasione della presentazione della campagna pubblicitaria sul tram ideata dalla Drtadsv – che sono tutte siciliane e quasi tutte palermitane e hanno lavorato tutti i giorni con qualsiasi condizione climatica. Un giorno avranno l’orgoglio di raccontare ai propri figli di aver contribuito alla realizzazione del tram di Palermo. Per me è stata una straordinaria opportunità di crescita personale e professionale”.

“Siamo molto soddisfatti – ha commentato Anthony Passalacqua di Mobilita Palermo – che si sia finalmente concretizzata un’opera che, al netto di inevitabili disagi, porterà benefici alla collettività. Forse sarebbe stato più idoneo presentare una campagna pubblicitaria per il tram qualche anno fa, ma adesso è fondamentale far conoscere i dettagli del tram ai cittadini e creare consenso attorno a quest’opera e ai vantaggi che ne deriveranno”.


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