Incendi, il fuoco da Palermo a Messina: devastazioni e famiglie fuori casa

La Sicilia va a fuoco, fiamme a Gioiosa Marea: “Quasi tutto bruciato”

In serata roghi a Marineo. Emergenza nel Messinese
DECINE DI INTERVENTI
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PALERMO- Il giorno di fuoco, in Sicilia, lascia il posto a una notte di apprensione. La situazione nel Messinese resta da monitorare con attenzione. In particolare, desta preoccupazione il comune di Gioiosa Marea, con le fiamme (nella foto successiva) che minacciano alcune ville. Diverse persone stanno lasciando le abitazioni. In serata, ancora roghi a Marineo, in provincia di Palermo, secondo il sindaco, Franco Ribaudo, non c’è, al momento, pericolo per la popolazione e l’emergenza sta rientrando.

Devastazione a Gioiosa Marea

“Capo Calavà è quasi tutto bruciato. L’incendio ha lambito anche almeno quattro strutture turistiche presenti nella zona. Adesso il fuoco sale su per la collina, anche sull’altro versante pro Patti, minacciando il residence Villa Ridente. Stamattina avevamo evacuato sette nuclei familiari. Stasera altri quattro. Come Comune abbiamo fornito supporto ai vigili del fuoco. Volontari della Protezione civile attivi, insieme a Carabinieri e polizia municipale ormai da 24 ore”. Questa la testimonianza che LiveSicilia.it ha raccolto dell’assessore comunale alla Protezione Civile Giosuè Giardina.

Un giorno di fuoco

In mattinata è divampato un ampio fronte di incendi da Palermo a Messina. Le condizioni climatiche – caldo e scirocco – hanno favorito i focolai. Nonostante le forti raffiche di vento i Canadair sono riusciti a intervenite, risultando decisivi.

Due i perimetri dei roghi più estesi, questa mattina. A Cefalù e Termini Imerese, nel Palermitano. A Villafranca Tirrena nel Messinese. Di pomeriggio è divampato un ampio incendio a Monreale che si è risolto senza danni a persone e case. A fine giornata è arrivato il commento del presidente della Regione, Renato Schifani: “L’allerta non è ancora finita, ma grazie alla dichiarazione dello stato di crisi deliberato dal mio governo mercoledì scorso abbiamo potuto richiamare in servizio quasi 1600 forestali e fronteggiare con più risorse questa nuova emergenza”. Ora si attende la notte, sperando che non ci siano ulteriori incidenti, con un occhio al meteo. Ecco la diretta con cui abbiamo seguito gli eventi, passo dopo passo.

La diretta

“C’è un ampio fronte del fuoco da Palermo a Messina. Stiamo operando con il personale forestale e i vigili del fuoco. Le situazioni più critiche sono a Cefalù, Termini Imerese e Villafranca Tirrena. Purtroppo, il forte vento rende difficili le operazioni dei canadair”. Salvo Cocina, capo della Protezione civile regionale, ha fatto il punto, stamattina, sugli incendi divampati in Sicilia, con le consuete scene di paura e devastazione. Il forte caldo e il vento, come era prevedibile, hanno creato roghi diffusi lungo tutta la giornata. Nel tardo pomeriggio, ci sono ancora zone di fuoco, ma non vengono segnalati eventi drammatici. (In aggiornamento)

Schifani: “Impegnati nell’emergenza”

“Per tutta la giornata di ieri, la scorsa notte e ancora oggi il personale e i mezzi del Corpo forestale e della Protezione civile regionale, assieme ai vigili del fuoco, sono stati e sono impegnati a contrastare e contenere numerosi incendi, favoriti dalle temperature elevate e dal vento di scirocco, divampati soprattutto nella Sicilia occidentale e centrale, nell’area etnea e sulla fascia tirrenica. L’allerta non è ancora finita, ma grazie alla dichiarazione dello stato di crisi deliberato dal mio governo mercoledì scorso abbiamo potuto richiamare in servizio quasi 1600 forestali e fronteggiare con più risorse questa nuova emergenza. Ringrazio coloro che in questi giorni si stanno prodigando senza sosta per tutelare i siciliani e il nostro territorio”. Lo afferma il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.

“Ho chiesto ai direttori del Corpo forestale e della Protezione civile – prosegue Schifani – di continuare ad operare oggi e nei prossimi giorni con la massima attenzione per intervenire tempestivamente ed evitare danni a persone, beni, attività imprenditoriali e all’ambiente, anche individuando e denunciando gli autori di inneschi dolosi o di comportamenti colposi. L’azione del mio governo prosegue con decisione per migliorare il sistema di monitoraggio, prevenzione e spegnimento dei roghi. Le misure illustrate l’altro ieri all’Assemblea regionale siciliana vanno in questa direzione, a cominciare dalla Sala operativa unificata che realizzeremo nel quartiere Brancaccio di Palermo”.

Gli interventi aerei

I Canadair dei Vigili del Fuoco e gli elicotteri della flotta area della Stato sono intervenuti su 15 incendi in supporto delle squadre di terra impegnate nello spegnimento dei roghi. I velivoli, coordinati dal Dipartimento della Protezione, sono intervenuti soprattutto in Sicilia, per rispondere a dieci chiamate, in Calabria, dove sono stati 3 gli interventi, in Puglia e nel Lazio, con un intervento per regione.

“Monreale, fuoco spento”

“Il fuoco a Monreale è praticamente spento – dice il sindaco Alberto Arcidiacono -. Ringraziamo tutti quelli che hanno dato l’anima per metterci in sicurezza. E’ stato determinante l’intervento del Canadair. Non ci sono danni a persone o abitazioni”.

Case evacuate a Monreale

Nel primo pomeriggio, criticità nel Palermitano, a Monreale (vedi aggiornamento sopra). Le fiamme sono arrivate non distanti dalle case e diverse persone sono state precauzionalmente evacuate, soprattutto per il fumo denso. “Stiamo spegnendo l’incendio – dice a LiveSicilia.it il sindaco di Monreale, Alberto Arcidiacono, che si trova sul posto -. Per ora i danni sono limitati e riguardano un’automobile. Le case non sono state danneggiate”. Si sta intervenendo massicciamente, anche con l’ausilio di un canadair. I vigili del fuoco sono presenti in forze. Chi opera sul campo definisce la situazione “sotto controllo”.

Venticinque gli incendi in corso

Sono saliti a 25 gli incendi in corso in Sicilia, questo è il conteggio intorno alle tre e mezza del pomeriggio. Con il vento di scirocco sono diversi i fronti in cui sono impegnati i forestali, i vigili del fuoco e i volontari della protezione civile. In provincia di Palermo gli incendi sono adesso 8, a Catania 7, a Messina 6, ad Agrigento 3 e a Caltanissetta 1. Nel palermitano le fiamme sono divampate a Petralia Sottana in contrada Calanchi, a Cefalù in contrada Vatalara e contrada Pizzo Sant’Angelo, a Godrano in contrada Cannitello a Monreale in contrada Miccini, a Ciminna, a Prizzi in contrada Filaga. Nel catanese a Maniace in contrada Pezzo, a Ragalna in contrada Piano Vetore, a Randazzo in contrada Rocca Mandorla, a Biancavilla in contrada Menecucchitta, a Bronte in contrada Nave Soprano. I roghi sono divampati nel messinese nel capoluogo in contrada Ortoliuzzo, a San Fratello in contrada Vetrana, a San Piro Patti in contrada Sciardi, a Villafranca Tirrena a Calvaruso, a Gioiosa Marea. Nell’agrigentino a Casteltermini in contrada Viviano e nel nisseno a Niscemi in contrada Vituso.

Gli interventi a Palermo

Tre le otto di sera del diciannove ottobre e le otto del mattino del venti il Comando provinciale del vigili del fuoco di Palermo ha effettuato ventuno interventi, recita una nota: “per incendi di vegetazione (sterpaglie, boschi etc). Gli stessi sono stati risolti senza ricorrere all’aiuto di comandi limitrofi e senza lasciare alcun intervento in coda. Particolarmente impegnativi sono sono stati i territori di Termini Imerese, Collesano, Cefalù dove è stato necessario per alcuni interventi il concorso di diverse squadre e mezzi di supporto. In detto periodo non si registrano danni a edifici o persone. Attualmente sono in corso otto interventi per incendi vegetazione, tutti gestiti con risorse del Comando. Di particolare rilievo è un incendio in zona Pezzingoli ( Monreale)”.

Gli incendi della mattina

La Protezione civile ha offerto un resoconto mattutino: “Decine di squadre di volontari della Protezione Civile regionale, nella notte hanno effettuato azioni di contrasto agli incendi e di assistenza alla popolazione. I maggiori fuochi sono tutt’ora attivi a Termini Imerese, Cefalù e Villafranca Tirrena. Interrotta A19 svincolo Trabia e A20 a Villafranca. Il Comune di Termini Imerese da ieri è il più colpito, con molti punti fuoco in diverse zone. In contrada Bragone-Lignari i carabinieri e il sindaco, a scopo precauzionale, hanno fatto allontanare otto famiglie”.

Paura a Cefalù

Valeria Badalamenti ha avuto la sua casa bruciata, a Cefalù, nel rogo del settembre scorso. E’ stata lei a promuovere, per protesta e cordoglio, il funerale ‘in nero’ di Maria David, morta per salvare i suoi amati cavalli. “Le fiamme stanotte ci hanno fatto paura e l’incendio continua – dice Valeria -. Sono state le persone con i secchi d’acqua a scendere in strada per dare il primo soccorso. Ci sentiamo abbandonati, abbiamo paura”.

“La mano dell’uomo”

“Non sono un inquirente, non posso avere certezze, ma credo che ci sia ancora una volta la mano dell’uomo dietro i roghi – dice a LiveSicilia.it, la sindaca di Termini Imerese, Maria Terranova -. A quanto pare sono stati trovati diversi inneschi. Vedremo come andrà la giornata. Al momento la situazione sembra sotto controllo”.

“Strategia criminale”

“La strategia criminale ha colpito ancora. Un’altra notte di fiamme e di devastazione. Non può sfuggire a nessuno che siamo di fronte ad un attacco sistemico al nostro territorio, allo scopo di impoverirlo, privandolo del bene più importante. Impensabile che tutto ciò avvenga per mano di singoli. Sembra piuttosto un vero piano del terrore, studiato e messo in opera da vigliacchi organizzati, che analizzano in anticipo il meteo e colpiscono contemporaneamente in più punti, in Comuni diversi, nelle ore serali, per rendere assai difficoltosa se non impossibile l’opera di spegnimento. Terroristi. Cui non interessa di mettere a rischio la vita delle persone. A costoro diciamo che la nostra Comunità non si piega”. Così sui social il sindaco di Cefalù, Daniele Tumminello.

Messina, riunione in prefettura

Si è svolta in prefettura a Messina una riunione per il coordinamento soccorsi e l’ assistenza alla popolazione interessata dagli incendi divampati nel territorio metropolitano. Già dalla tarda serata di ieri sono state attivate le componenti dell’unità di crisi a Villafranca Tirrena, Saponara, Sant’Agata di Militello, Tortorici, Capo d’Orlando, San Piero Patti, Merì e Milazzo.

Riaperta la carreggiata

Riaperta la careggiata sulla autostrada A19 “Palermo-Catania” in direzione Catania, tra i km 19.9 e 25.7, a Termini Imerese, chiusa a causa di un incendio.

Gli incendi? Volontari

In Sicilia sono divampati ben 161 incendi nell’ultimo mese che hanno incenerito decine di migliaia di ettari di boschi e macchia mediterranea. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti su dati Effis, il sistema di monitoraggio europeo di Copernicus in riferimento ai roghi che hanno colpito l’Isola. “A pesare- sottolinea la Coldiretti – è la disattenzione e l’azione dei piromani con il 60% degli incendi che si stima sia causato volontariamente”.

Il richiamo dei Forestali

La Regione ha dovuto richiamare 1.597 Forestali in servizio, per fare fronte all’emergenza incendi. La campagna antincendio della Sicilia è terminata ufficialmente il 15 ottobre scorso – così abbiamo scritto -. Ai suoi ritmi sono legati i destini lavorativi degli operai della Forestale, circa cinquemila e cento persone. Tremila sono ‘centounisti’, gli altri sono ‘centoncinquantunisti’. Il numero è espressione dei giorni di lavoro stabiliti per contratto. Quando la campagna di sicurezza contro i roghi termina è dunque formalmente necessario un provvedimento per permettere che siano schierate in campo tutte le forze teoricamente disponibili. Una risposta precaria a un pericolo vero.


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