La bimba positiva e la famiglia che non si riesce a trovare

La bimba positiva e la famiglia che non si riesce a trovare

Nella pandemia ci sono i bambini. E, da Palermo, arriva una storia nella storia.

PALERMO- Dopo la chiacchierata, il nome che non è quello vero. “Sì, possiamo chiamarla Aurora, come la bellissima principessa che aspettava un bacio per risvegliarsi. E’ qui, con noi. Da ieri, chi l’ha portata in corsia risulta, al momento, irreperibile”.

Così racconta Marilù Furnari, medico della Direzione e punto di riferimento del ‘Di Cristina’, l’Ospedale dei bambini di Palermo. Ed è una storia nella storia, quella che viene narrata. C’è una bimba positiva al Covid che è stata accompagnata in reparto qualche giorno fa, da ieri, appunto, i suoi accompagnatori non si trovano più, sono non rintracciabili. Nessuno vuole pronunciare parole impegnative come ‘abbandono’, non è ancora il caso, assolutamente. Non si forniscono altri dettagli. Niente descrizioni, niente età. Il riserbo è, giustamente, totale.

“Abbiamo avvertito le autorità competenti, come da prassi – spiega la dottoressa Furnari –. La piccolina è con noi, sta bene, anche se è positiva, e sarà curata fino a completa guarigione. Poi, se non interverranno fatti nuovi, se questa irreperibilità continuerà a sussistere, si metteranno in moto i meccanismi di protezione consueta”.

Ci sono le storie dei bambini, nella grande storia della pandemia, a Palermo. Al ‘Di Cristina’ un esercito di angeli custodi, sono dottori, infermieri, operatori, ma hanno le ali per chi li guarda da una culla termica, si occupa dell’emergenza, nel reparto di Malattie infettive guidato dal dottore Salvatore Giordano.

La dottoressa Furnari precisa: “Da marzo abbiamo avuto venticinque piccoli pazienti positivi. Diciassette, però solo nell’ultimo mese. Il cinquanta per cento è al di sotto dei diciotto mesi di età. Il dottore Giordano ci ha riferito che ventuno sono stati e sono in buone condizioni di salute, per quattro c’è qualche complicazione. E’ chiaro che pure noi siamo in trincea. Diciotto di loro hanno avuto la mamma positiva che li accompagnava. E abbiamo dovuto assistere pure la mamma. Il mio appello è quello di sempre: sì al vaccino anti-influenzale che è importantissimo per tutti i bambini e l’uso della mascherina pure per i bambini al di sopra di sei anni. La battaglia si vince sul territorio”. Intanto Aurora riposa, sognando la felicità.


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