PALERMO – I finanzieri di Messina stanno eseguendo due ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale, nei confronti di 25 persone, delle quali 10 ai domiciliari, con l’accusa a vario titolo, di associazione a delinquere dedita, in maniera sistematica e organizzata, al traffico e alla gestione abusiva di ingenti quantitativi di rifiuti speciali.
Sequestro da due milioni di euro
Disposto anche il sequestro preventivo di mezzi e complessi aziendali per un valore pari ad oltre 2 mln di euro, e l’esecuzione di 15 misure interdittive del divieto temporaneo ad esercitare attività imprenditoriale e di ricoprire uffici direttivi, nei confronti di altrettanti titolari di ditte e rappresentanti di società operanti nell’edilizia. Individuate diverse discariche abusive e tra queste una in particolare a Gravitelli a Messina, in un’area classificata nei siti a protezione speciale.
Il legame con la mafia
Da ulteriori approfondimenti è emerso che i titolari delle ditte erano legate a clan mafiosi, in particolare quello dei Romeo Santapaola. Durante le indagini è stato accertato che nonostante precedenti indagini, i titolari delle ditte continuavano ad utilizzare, abusivamente ed indisturbati, l’area adibita a discarica abusiva, aggravando ulteriormente la situazione.
Totale spregio dell’ambiente
Analizzando le immagini satellitari della zona, riferibili agli anni 2011-2019, è emerso che l’area era occupata da rifiuti di diverso genere, per 38.000 metri quadrati per un guadagno illecito di circa 220.000 euro. Gli accertamenti dell’inchiesta sui rifiuti hanno poi consentito di individuare, noti imprenditori edili messinesi che, al fine di ridurre le spese di trasporto e smaltimento dei rifiuti da demolizione ed incrementare i propri profitti, sono risultati essersi rivolti, con carattere di sistematicità, al gruppo criminale indagato, in totale spregio delle regole e della salvaguardia ambientale.