così muore l'agricoltura e l'economia della Piana, per pochi spiccioli al Comune di Catania e grandi guadagni all'impresa privata
La felicità distrutta di Vanessa, i genitori: “Non vogliamo crederci”
Commenti
Lascia un commento
Gli ultimi commenti su LiveSicilia
Non esiste vergogna né carità per L'Oda . Se a gennaio gli stipendi da pagare erano 2 , ad oggi siamo arrivati a quattro stipendi non corrisposti : ciò vuol dire che per i solerti amministratori di quest'ente caritatevole il 2024 non è neanche iniziato visto che l'ultimo stipendio corrisposto è quello di dicembre 2023 . Le conseguenze sono facilmente immaginabili . Lavoratori stremati , indebitati e impossibilitati a raggiungere la sede di servizio per mancanza di fondi . Eppure la Regione paga L'Oda , ma i soldi che fine fanno ?
Nessuno parla della responsabilità dei tifosi. Se è vero che aiutiamo la squadra, sarà pure vero che possiamo danneggiarla, lo stesso vale per i giornalisti colpevoli di avere aizzato la gente.
Talmente se ne fregano del lavoro che quando raccolgono la plastica caricano i furgoni cominciano a correre facendo volare dal mezzo tutti i sacchi che si trovano ogni 20 mt delle strade che loro percorrono. Lavoratori da medaglia.
In tutto c'e' sempre del marcio. Gia' stanno montando i lidi, la capitaneria di porto nemmeno controlla le distanze previste per legge, nessuno paga.
Vanessa si poteva salvare?
Certo che si poteva salvare!
Da qualche anno, con le tecnologie di cui disponiamo, tutte si potevano salvare.
Ma sembra che nessuna delle persone che hanno il potere e l’autorità per intervenire consideri queste donne in pericolo come se fossero le proprie figlie ad esserlo.
Offuscate nei loro pensieri dalle nebbie del garantismo, dal fatalismo sulla stessa propria incapacità ad agire, dai nodi di filo spinato delle gerarchie decisionali e forse anche dal ticchettare dell’orario di lavoro.
Intanto Vanessa non c’è più.
Ho letto tra le notizie riportate dall’informazione pubblica che gli amici riportavano tra i commenti il fatto che l’omicida aveva collocato un GPS nell’autovettura di Vanessa per sapere dove fosse in tempo reale.
Che sia vero o no non saprei, ma certo che la tecnologia è a disposizione di chiunque, e più che mai a disposizione delle autorità preposte alla vigilanza della pericolosità di un possibile omicida, già denunciato per questo.
Ci sono collarini con GPS da potere mettere al collo dei propri animali domestici per ritrovarli se si smarriscono dopo una gita fuori porta, e non possiamo mettere dei bracciali addosso a questi probabili assassini che possano avvisino con un allarme la possibile vittima e l’autorità di una violazione di una distanza di sicurezza?
Ma in nome di quali garanzie? Della privacy di un possibile omicida che ha già manifestato la sua aggressività morbosa?
Mi dispiace dirlo, ma certo che si poteva salvare.
Da anni si potevano salvare. Però abbiamo salvaguardato la privacy degli assassini dicendo loro soltanto di non avvicinarsi troppo alle loro vittime.
Mi rivolgo alle donne minacciate e alle loro famiglie. Esigete protezione efficace. Non vi fate tranquillizzare con parole di rito. Fino ad oggi la funerea conta ha dimostrato che sono vuote.