La Regione ha bisogno di esterni | Le "long list" non finiscono mai - Live Sicilia

La Regione ha bisogno di esterni | Le “long list” non finiscono mai

Esperti di marketing e tradizioni rurali, turismo e "multifunzionalità", faranno parte di un elenco dal quale il dipartimento degli interventi infrastrutturali in agricoltura guidato da Dario Cartabellotta (nella foto, leggi la sua replica) attingerà per incarichi di consulenza. Nonostante i quasi ventimila dipendenti e gli oltre 600 consulenti che pesano o hanno pesato in questi anni sulle casse della Regione.

 

All'assessorato Risorse agricole
di
3 min di lettura

La Regione dei quasi ventimila dipendenti, dei quasi duemila dirigenti, degli oltre 600 consulenti, ha bisogno di… esterni. E lo mette nero su bianco in un decreto del dirigente generale del dipartimento degli interventi infrastutturali per l’agricoltura. Un dipartimento, scrive Cartabellotta, che ha bisogno di “ulteriore supporto esterno per lo svolgimento delle attività formative e informative” riguardanti uno degli interventi previsti dal “Piano di sviluppo rurale” 2007-2013.

E per trovare questi esterni, a cinquanta giorni dalle elezioni, l’assessorato ha pubblicato un bando (un “invito ad una manifestazione d’interesse”, per essere precisi), indirizzato a esperti d’ogni tipo. Che andranno a “rimpinguare” una long list già presente in assessorato. Ma oggi, come detto, il dipartimento scopre di non avere sufficiente personale che si occupi di: “Turismo, multifuzionalità, percorsi didattici, valorizzazioni delle tradizioni rurali”. E ancora, servono esperti nei “servizi per la sostenibilità ambientale e la valorizzazione dei beni, nel marketing e nella comunicazione, negli adempimenti fiscali, nella normativa comunitaria, e altro ancora”.

Insomma, una bella infornata di consulenti al momento solo virtuali. Ma che diventeranno “concreti”, vista la necessità manifestata dall’assessorato e anche, persino, si legge nel decreto “l’urgenza nel procedere all’avvio dell’attuazione della misura”.

Fatto sta che l’amministrazione regionale ha deciso di rispolverare questo strumento che qualcuno considera una “consulenza mascherata”, e in passato ha già suscitato le veementi reazioni dei dipendenti regionali. Snobbati da assessori e dirigenti, per far spazio a consulenti ed esperti esterni. Che vanno a pesare ulteriormente sulle casse della Regione. È successo nell’ottobre dell’anno scorso, quando 400 dirigenti della Regione, rappresentati dai sindacati Cgil, Cisl, Uil, Sadirs, Dirsi e Siad hanno incrociato le braccia per protestare contro l’abuso di esterni e “long list”. E un mese prima era stato il turno dei Cobas Codir puntare l’indice contro la creazione di una long list all’assessorato Istruzione e formazione professionale: “Dei dipendenti regionali che hanno 25-40 anni di esperienza nel settore che cosa ne faremo?”, chiedeva il sindacato.

E in effetti, tra la metà e la fine dell’anno scorso, di liste di esperti ne sono spuntate come i funghi. Quella appena citata all’assessorato della Formazione professionale è composta da 194 valutatori di progetti finanziati dall’Europa. Ma come detto, sempre nel 2011 la Regione s’è affidata a elenchi di esterni quasi per ogni cosa: Il “pool di assistenza tecnica specialistica a supporto dell’assessorato e dei servizi di pubblica utilità”, per esempio, è stato voluto dall’allora assessore “tecnico” all’Energia Pier Carmelo Russo e dal dirigente generale “esterno” anche lui Gianluca Galati. Questi esperti-consulenti dovevano essere impiegati “a supporto” delle linee d’intervento per una serie di progetti finanziati dall’Europa (“Patto dei sindaci”, “Patto delle Isole”, “Clima ed energia”). Il compenso? Dai 30 ai 75 mila euro a testa, a seconda della qualifica.

Al dipartimento Attività produttive, invece, nella seconda metà del 2011, ecco il bando per valutatori che si occupassero dell’istruttoria per l’accesso delle aziende siciliane a progetti finanziati dall’Europa. Per ogni seduta, ai valutatori è spettato un “gettone” di 350 euro. La scelta dei singoli valutatori era una prerogativa del dirigente generale (in quel periodo Marco Romano, un altro esterno). E non erano previsti limiti al numero di sedute. Infine, come detto, ecco i valutatori della Formazione professionale e quelli cercati in questi giorni dal dipartimento degli interventi infrastrutturali in agricoltura. Un dipartimento evidentemente “sottodimensionato”. In una regione che “vanta” ventimila dipendenti, quasi duemila dirigenti e ha fatto ricorso, negli ultimi quattro anni, a oltre 600 consulenti.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI