Forza Palermo lo stesso.
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Caso Papardo, il Servizio sanitario siciliano fa un balzo indietro di 200 anni: ritorno a una sanità pre-Semmelweis.
Quale rispetto? Quale futuro? Quello rubato a tante famiglie sequestrate per anni dentro la cig e poi abbandonate quando ormai l'età non permetteva più un futuro. Ormai non vi crede più nessuno ormai c'è solo voglia di fuggire via
Ma veramente il senatore e il garante comunale o regionale dovevano svolgere un ruolo di garanzia e controllo in precedenza non intervenire a cose fatte. Tutto ciò evidenzia che non servono poi tanto i carcerati ,i carcerieri se la cantano e se la suonano da soli ,salvo poi intervenire a cose fatte . E i vertici regionali delle carceri ????? Buuu non pervenuti!!
E' sconcertante come Salvini, che tra parentesi prima era contrario al ponte, adesso si ostini a esserne paladino e costringendo il governo a continuare un immane sperpero di fondi pubblici, soldi dei contribuenti, per un opera dal fortissimo impatto ambientale, in un area a altissimo rischio sismico, sede di faglia, e sicuramente no n prioritario rispetto alle tante criticità del sud e della Sicilia in particolare. Un opera tra l'altro la cui fattibilità è un grosso punto interrogativo, confutata da stuoli di esperti del settore dell'ingegneria dei ponti. No al ponte, si alle cose che davvero servono.
Leoluca Orlando Cascio, come presidente dell’Anci Sicilia, chiede risorse a fondo perduto poiché, dice, ‘È arrivato il momento di pensare alla sopravvivenza dei nostri comuni come condizione essenziale per programmare il futuro delle nostre comunità…’. E lo dice a funerale concluso.
Tuttavia, mentre il virus sta ridisegnando il modo di vivere degli umani, e si è solo all’inizio, l’immigrazione irregolare, quella per la quale lui si è sempre speso, nello Stivale ha riscoperto la via dell’oro. Con gli extracomunitari che passano la quarantena su navi da crociera al modico prezzo di «circa un milione di euro e mezzo ogni 15 giorni, oltre 350 euro al giorno a persona. E fra i vari servizi sono stati richiesti anche cabine singole con bagno, pasti etnici, connessione wi-fi, regolamenti tradotti in almeno dieci lingue». Una vera e propria pacchia a carico delle famiglie italiane che, a loro volta, in una percentuale altissima che certamente non è al di sotto del trenta per cento, non riescono a comprare il latte per i propri figli.
Su un altro binario non meno sconvolgente, intanto, da tempo, la litania governativa è sempre la stessa: complice il covid-19 la mafia impone la sua legge. Eppure, nonostante ci fosse, carico di inquietudine e di tensione collettiva, insistente nell’aria questo tam tam che metteva in guardia gli addetti ai lavori e, in generale, l’intera comunità, la persona che più di tutte, per il ruolo istituzionale ricoperto, doveva esserne informato, ideologicamente duro di orecchie (non c’è altra spiegazione possibile a parte la connivenza), apre le porte delle carceri a una fiumana di gente al 41 bis. Rendendo incandescente e difficilmente governabile quest’appendice che non avrebbe dovuta essere lasciata libera di crescere.
Ma quando i morituri per suicido cominceranno a capire che c’è un modo diverso e risolutivo per reimmettersi sul cammino della speranza: saranno le teste istituzionali a saltare.