L'arsenale dei Cursoti Milanesi: le rivelazioni del giovane killer

L’arsenale dei Cursoti Milanesi: le rivelazioni del giovane killer

I verbali dell'aspirante pentito Michael Sanfilippo (foto d'archivio)

CATANIA – “Sono a conoscenza del luogo dove sono custodite le armi del gruppo dei Cursoti Milanesi che facevano capo a Carmelo Di Stefano”. Michael Sanfilippo, giovanissimo killer della mafia, sta riempiendo pagine e pagine di verbali. Lui e il fratello Ninni sono diventati in questo ultimo mese l’incubo degli esponenti di due clan mafiosi. Non uno. Il primo è quello dei Cursoti Milanesi. E l’altro è il gruppo dei Nizza (da due decenni i narcos della famiglia catanese di Cosa nostra). 

Non è dato sapere dove è la riserva di fuoco di Carmelo Di Stefano, che è rientrato in carcere nell’infuocato agosto 2020. Sulla sua testa pende una richiesta di rinvio a giudizio per il duplice omicidio del viale Grimaldi 18. Michael Sanfilippo ha fatto ritrovare anche le armi usate per la guerra con i Cappello. È pero coperto dagli omissis il luogo del nascondiglio dell’arsenale dei Cursoti Milanesi. 

Un clan quello dei Cursoti Milanesi, fondato dal boss defunto Jimmy Miano da una scissione con Pippo Garozzo ‘u mritatu, che negli ultimi dieci anni ha ricevuto durissimi colpi dalla magistratura. Con il blitz Final Blow sembravano quasi fossero scomparsi dalla scena del crimine catanese. Anche perché molti storici affiliati hanno cambiato casacca mafiosa. Operativa, prima della scarcerazione di Carmelo Di Stefano qualche anno fa, era rimasta la “corrente” di Saretto Pitarà u furasteri che è deceduto per cause naturali qualche mese fa. Ma anche quella frangia è stata duramente colpita dal blitz Tricolore, che ha fatto chiudere bottega alle piazze di spaccio a San Leone identificate con la bandiera del Milan.

Arresti di cui ha approfittato Carmelo Di Stefano che nel tempo – come raccontano i pentiti – è diventato nella malavita il boss del Viale (Rapisardi, ndr). Ora con il suo arresto, convalidato grazie anche alle dichiarazioni di Martino Sanfilippo, un altro fratello che ha voltato le spalle alla criminalità organizzata ha inflitto un altro duro colpo al clan. In questi mesi però i pochi rimasti fuori avevano provato a riorganizzarsi. Poi sono arrivati gli arresti del blitz Centauri dei carabinieri. Ma il colpo fatale potrebbe arrivare dalle rivelazioni – oggi coperte da omissis – dei fratelli Sanfilippo. 


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